Secondo alcuni studi le vittime di abuso sessuale infantile sono nel 78%-89% dei casi di sesso femminile. I dati raccolti in questi anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (in inglese World Health Organization, WHO) hanno mostrato che 1 donna su 3 sotto i cinquant’anni ha subito un abuso sessuale durante l’infanzia o l’adolescenza. Un trauma come l’abuso sessuale infantile causa un’attivazione del sistema nervoso autonomo prolungata e continua che dà luogo a deficit cronici nello sviluppo fisiologico e psicologico. Gli effetti a lungo termine dell’abuso sessuale infantile nelle donne sono vari, complessi e spesso devastanti.
Sono così pervasivi che talvolta risulta difficile individuare con esattezza il modo in cui l’abuso abbia influenzato e compromesso la vittima. Può permeare tutto:
- il senso di sé;
- le relazioni intime;
- la sessualità;
- la genitorialità;
- il lavoro;
- l’integrità fisica e mentale.
Il danno che ne deriva è il risultato anche del segreto e del silenzio che circondano l’abuso.
La vittima può scegliere di non chiedere aiuto e di non raccontare la propria esperienza traumatica per paura, per esempio, di essere giudicata colpevole, sbagliata, diversa, ecc. Ciò provoca e mantiene una serie di problemi come la mancanza di fiducia verso gli altri, l’incapacità di stabilire buone relazioni interpersonali, il mantenimento di condotte passive e l’instaurarsi di nuove relazioni ad alto rischio di abuso.
Le sopravvissute a un abuso sessuale infantile devono affrontare, dunque, molte conseguenze a breve e lungo termine. Tra gli effetti psicologici e fisici vi è un aumento della depressione, dei disturbi autoimmuni, dei disturbi del comportamento alimentare, dell’obesità, dei disturbi di dipendenza ecc. La letteratura mondiale riporta come l’abuso sessuale subito in età infantile non sia correlato all’insorgenza, in età adulta, di uno specifico disturbo psichiatrico ma è stata dimostrata una significativa correlazione causale con più disturbi:
- depressione;
- disturbo di panico;
- Disturbo da stress post-traumatico (PTSD);
- abuso/dipendenza da alcool;
- abuso/dipendenza da sostanze;
- tentativi di suicidio;
- disturbi dissociativi;
- disturbi di personalità.
Lo studio di Trichett e collaboratori (2011) ha mostrato che le vittime di abuso sessuale infantile (in un gruppo di soggetti di sesso femminile e di età compresa tra i 6 e i 16 anni) avevano sviluppato nel corso degli anni successivi una serie di problemi nell’intero ambito “biopsicosociale” quindi, oltre ai disturbi elencati in precedenza, si rintracciano anche:
- abbandono scolastico;
- ri-vittimizzazione fisica e sessuale;
- deficit cognitivi;
- disregolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e della risposta allo stress;
- pubertà precoce.
Gli effetti dell’abuso sessuale infantile, inoltre, sono risultati più gravi nelle donne che hanno subìto l’abuso all’interno del contesto familiare, che sono state abusate durante i primi anni di vita, che hanno vissuto reiterati e costanti abusi sessuali, e che hanno percepito dei bassi livelli di supporto sociale per poter affrontare l’esperienza traumatica (Hall & Hall, 2011).
Riferimenti
Hall, M. & Hall, J. (2011). The long-term effects of childhood sexual abuse: Counseling implications. Retrieved from https://counselingoutfitters.com/vistas/vistas11/Article_19.pdf
Trickett, P.K., Noll, J.G. & Putnam, F.W. (2011). The impact of sexual abuse on female development: lessons from a multigenerational, longitudinal research study. Development and Psychopathology, 23(2): 453-476.