Le persone che hanno subìto un trauma sono spesso afflitte da problemi legati a diverse forme di dipendenza e la dipendenza da alcool (che rientra nell’ambito delle dipendenze correlate all’uso di sostanze) è frequentemente riportata nelle vittime di abuso sessuale infantile. Il report pubblicato nel 2007 dalla World Health Organization sui dati epidemiologici relativi alle conseguenze a lungo termine degli abusi sessuali sui bambini ha mostrato un’incidenza pari al 6% di abuso/dipendenza da alcool e droghe.
Lo studio di Magnusson e collaboratori (2012) ha riscontrato che il trauma infantile (fisico e sessuale) aveva una forte associazione con la precoce insorgenza dell’alcolismo rispetto ai casi di insorgenza più tardiva. Lo studio di Hannan e collaboratori (2015) è stato condotto su 579 donne al fine di valutare l’associazione tra abuso sessuale infantile e alcolismo. I risultati supportano l’ipotesi che le persone con storia di abusi sessuali infantili sono più predisposte a una ri-vittimizzazione adolescenziale e allo sviluppo di sintomi di PTSD in età adulta che, a loro volta, causano il comportamento di abuso di alcool, come tentativo di soluzione finalizzato a regolare le emozioni e a ridurre la sofferenza sperimentata. Il PTSD, infatti, è risultato strettamente associato all’alcolismo nelle persone che hanno subìto abusi sessuali infantili, tanto che le vittime di abusi infantili con sintomi di PTSD hanno il doppio delle probabilità di sviluppare dipendenza da alcool rispetto alle vittime senza PTSD.
Le esperienze traumatiche infantili rappresentano una componente importante nell’eziologia dell’alcolismo. L’esposizione a esperienze traumatiche causa delle modificazioni neurobiologiche e delle emozioni intense, come rabbia, colpa, vergogna, disperazione, che la vittima ha difficoltà a gestire e che producono una marcata sofferenza nella vita di tutti i giorni. L’assunzione di alcool diventa così una strategia, apparentemente efficace, per evitare e/o ridurre momentaneamente i pensieri, le emozioni e le sensazioni fisiche negative associate all’esperienza traumatica. L’alcool viene utilizzato, dunque, per ottenere sollievo dai ricordi (che siano frammentati, intrusivi o persistenti) dell’evento traumatico. Purtroppo questo diventa un tentativo di soluzione disfunzionale, perché l’alcool, che agisce sul sistema nervoso, con il tempo, produce delle modificazioni cerebrali che determinano la dipendenza. Come in un circolo vizioso, i costi psicologici e sociali causati dalla dipendenza da alcool non fanno altro che alimentare e mantenere la sofferenza sperimentata dalla vittima.
Per quanto riguarda il trattamento, come per tutti i disturbi correlati a sostanze, si consiglia un approccio combinato di farmacoterapia e psicoterapia individuale o di gruppo e la partecipazione a gruppi di auto mutuo aiuto. Gli interventi più efficaci sono la TCC, gli interventi basati sulla Mindfulness e la DBT.
Riferimenti
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-5. (5th ed.). Washington, D.C.: American Psychiatric Association.
Hannan, S.M., Orcutt, H.K., Miron, L.R. & Thompson, K.L. (2015). Childhood Sexual Abuse and Later Alcohol-Related Problems: Investigating the Roles of Revictimization, PTSD, and Drinking Motivations Among College Women. Journal of Interpersonal Violence. doi: 10.1177/0886260515591276
Magnusson, A., Lundholm, C., Goransson, M., Copeland, W., Heilig, M. & Pedersen, N.L. (2012). Familial influence and childhood trauma in female alcoholism. Psychological Medicine, 42(2): 381-389.