Affrontare le malattie infiammatorie croniche intestinali

Affrontare le malattie infiammatorie croniche intestinali

Affrontare le malattie infiammatorie croniche intestinali

Photo by LucaJ on Unsplash

Trattamenti alternativi per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali

Una revisione qualitativa tra commissioni esperte che la European Crohn’s and Colitis Organisation (ECCO) ha condotto nel 2019 sulle malattie infiammatorie croniche intestinali ha analizzato l’efficacia delle terapie alternative alla medicina tradizionale su 73 gruppi di soggetti. Gli autori avevano lo scopo di fornire una panoramica su alcuni trattamenti non medici citati in letteratura per l’efficacia e l’utilità su alcuni di questi disturbi – in particolare il Morbo di Crohn, la Rettocolite Ulcerose e la Sindrome dell’Intestino Irritabile. Dal momento che, ad oggi, non sono stati condotti studi randomizzati sul tema, gli autori si sono focalizzati sulle terapie attualmente disponibili più che sulla loro efficacia. Ecco alcune di quelle che hanno individuato:

  • terapia cognitivo comportamentale
  • altre psicoterapie
  • ipnoterapia
  • medicina mente-corpo, mindfulness, meditazione e tecniche di rilassamento
  • yoga ed esercizio fisico
  • uso di alimentazioni specifiche
  • osteopatia, chiropratica e agopuntura.

Negli ultimi decenni, le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) sembrano colpire sempre più persone, fino addirittura ad un aumento dell’80%; anche per questo motivo si sta rendendo sempre più evidente la necessità di approfondimenti in merito. L’efficacia di trattamenti evidence based ha quindi spinto gli autori a valutare trattamenti complementari, così che le persone affette da queste patologie possano ricorrere agli stessi per affrontare il disturbo e migliorare così la qualità di vita.

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Numerosi pazienti riportano una storia di disturbi d’ansia o dell’umore nell’arco dei dieci anni precedenti la diagnosi di malattia intestinale. In aggiunta a questo, è presente un’alta comorbidità tra elevati livelli di stress, ansia, depressione e IBD. Proprio per questo motivo, la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) potrebbe risultare un ottimo alleato: la sua più breve durata, il lavoro sui pensieri come precursori delle emozioni e dei comportamenti, l’approccio orientato al qui e ora permettono infatti ai pazienti di lavorare sul disagio psicologico che affianca la patologia medica in modo più diretto e specifico.

La terza onda della TCC, in aggiunta, si avvale della medicina mente-corpo. L’utilizzo di tecniche di rilassamento, yoga o mindfulness, permette alla persona di concentrare l’attenzione sul corpo arrivando ad ottenere risultati significativi nella riduzione del livello di stress e nella gestione di ansia e depressione. L’efficacia riconosciuta di questi due approcci, utilizzati individualmente o congiuntamente, sulle patologie psicologiche associate permette al paziente di acquisire strumenti che facilitino in parte la gestione della malattia infiammatoria e, alleviando la sintomatologia psicologica, permettono alla persona un miglioramento della qualità di vita.

Conclusioni

Purtroppo, nonostante la TCC e gli interventi mente-corpo dimostrino ad oggi un miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, le dirette conseguenze su tale disturbo devono ancora essere approfondite. Nonostante la necessità di ulteriori studi in merito, la letteratura scientifica fornisce le prime basi a favore dei miglioramenti che la psicoterapia in associazione alla medicina tradizionale può fornire.

 

Riferimenti

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