Amicizia: cosa è cambiato durante la pandemia?

Amicizia: cosa è cambiato durante la pandemia?

Amicizia

Photo by Anna Shvets on Pexels

Nuove ricerche evidenziano come, durante la pandemia di COVID 19, siano cambiate e, in molti casi peggiorate, le relazioni amicali. In particolar modo, l’amicizia fra uomini sembra averne risentito di più rispetto a quella fra donne e il legame anziché essere visto come una valvola di sfogo per tamponare ansie e paure è apparso sempre di più come una fonte ulteriore di rischio.

Introduzione

Gli amici dovrebbero essere presenti l’un per l’altro sempre! È proprio questo il concetto di amicizia che ci è stato tramandato per millenni e che rimane valido soprattutto in condizioni di difficoltà! Ma questa crisi è diversa e vederci di persona e aiutarci è esattamente quello che per mesi non è stato possibile fare. Quanto ci mancano i nostri amici? Tantissimo, scommetto!! La mancanza forzata di connessione sociale che la pandemia di COVID 19 ci ha imposto è stata dolorosa, tuttavia l’isolamento sembra essere stato più duro, però, per alcune persone rispetto ad altre.

La ricerca

Uno studio condotto da psicologi sociali dell’università Statale dell’Arizona ha avuto come oggetto lo stato delle amicizie di più di 600 persone di paesi diversi nel periodo che va da marzo ad agosto del 2020. Di questo studio, di cui viene riportato il rapporto preliminare, vengono illustrati i primi risultati.

Risultati

Uomini, ragazzi e persone meno istruite hanno risentito maggiormente degli effetti negativi nelle loro amicizie rispetto ad altri gruppi. Per quanto riguarda la categoria che si pensava fosse più a rischio isolamento, ovvero quella degli anziani, gli stessi avevano riferito di sentirsi soli ma in qualche modo si erano trovati più preparati rispetto ai giovani che, invece, hanno ricevuto un contraccolpo maggiore.

La giovane età adulta è stata a lungo riconosciuta come il periodo migliore per stabilire nuove amicizie a lungo termine e, questo, è stato particolarmente difficile da attuare durante l’ultimo anno. Nell’adolescenza, infatti, il cervello è più sensibile all’accettazione sociale e al rifiuto rispetto ad ogni altra età. “L’amicizia potrebbe essere più importante (quando sei giovane),” afferma Jessica Ayers, studentessa, dottoranda in psicologia sociale dell’ASU, che ha condotto lo studio. “ I giovani potrebbero percepire che le loro amicizie abbiano subito un brutto colpo semplicemente perché è per loro è più rilevante”.

Questo studio mostra anche importanti differenze di genere. C’è una linea popolare che descrive la differenza tra amicizia maschile e femminile. Le donne fanno amicizia faccia a faccia; gli uomini fianco a fianco. In altre parole, le donne parlano molto l’un l’altra e gli uomini fanno le cose assieme – questi stereotipi sono certamente non universali, ma sono basati su verità, sia biologiche che culturali.

Uomini e donne hanno diverse spinte adattive che hanno modellato le loro strategie sociali e plasmato il modo in cui interagiscono con i loro amici,” dice Ayers. D’altro canto, tendono ad apprezzare cose simili negli amici, come l’affidabilità, la lealtà e la fiducia.

Conclusioni

Chiaramente, la pandemia è stata un momento terribile per stare fianco-a-fianco laddove le donne potevamo meglio continuare a parlare alzando la cornetta del telefono rispetto ai maschi che tendono di più a stare più vicini fisicamente.

“Le amicizie in generale sono state ipotizzate come un modo che hanno le persone di gestire il rischio,” dice Ayers. “Puoi chiedere aiuto. Chiedere consiglio.”

Gli psicologi chiamano questo comportamento “trasferimento del rischio” in cui rivolgendosi ad altri per un aiuto, “si diffonde” parte del nostro stesso rischio. Solitamente è una cosa sana. Ma nella pandemia, quelli che tendevano a dedicarsi al trasferimento del rischio (come giovani che necessitavano di aiuto dai genitori per comprare da mangiare) hanno sofferto di più, principalmente perchè si sentivano in colpa per mettere a rischio amici e la propria famiglia.

Giovani, anziani, maschi o femmine, la pandemia ci ha aiutati a ricordare tutti i benefici dell’amicizia e della connessione sociale. “Forse le nostre amicizie più preziose avranno un incremento positivo da questa pandemia, “ dice Ayers. “Poichè non possiamo vederci, quando lo faremo finalmente, quelle interazioni saranno per noi molto più significative e ci metteremo più impegno nel mantenerle.”

 

Riferimenti

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