Autismo e COVID-19: Le nuove frontiere del processo diagnostico e dell’intervento terapeutico

Autismo e COVID-19: Le nuove frontiere del processo diagnostico e dell’intervento terapeutico

Autismo e COVID-19

Photo by Scott Graham on Unsplash

Introduzione

A causa della pandemia e del conseguente lockdown i centri e le cliniche hanno dovuto rispettare le norme imposte dalla legge, riducendo quindi di molto l’attività in presenza, se non annullandola del tutto. Ciò ha riguardato, ovviamente, anche le istituzioni che si occupano di diagnosi e intervento nell’ambito dei Disturbi dello spettro autistico, con la conseguente necessità di trovare un approccio alternativo in grado di soddisfare le necessità delle famiglie, che in questo momento corrono il rischio di ritrovarsi senza un punto di riferimento. Le conseguenze, comprensibilmente, hanno un potenziale impatto negativo soprattutto sui bambini, adolescenti e adulti destinatari dell’intervento, oltre che sui familiari e sul sistema di supporto. Partendo da queste premesse, dunque, Narzisi (2020) ha avviato una ricerca allo scopo di analizzare le possibili alternative alla diagnosi e all’intervento in presenza, focalizzandosi in particolare sul ruolo della telemedicina (ovvero, l’intervento erogato online) e sui modelli online per la diagnosi preliminare e l’intervento adottati presso il CETRA (Centro per il Trattamento e la Ricerca nell’Autismo) di Pisa. 

Diagnosi

Il modello per la diagnosi proposto nello studio si compone di due fasi: una consultazione preliminare e una valutazione specialistica. La prima si svolge nel momento in cui viene fatta una richiesta per una visita specialistica: alla famiglia vengono inviati 11 questionari e si procede a prendere un appuntamento online con uno psicologo specializzato nella diagnosi dei Disturbi dello spettro autistico. Quando l’esperto incontra la famiglia online, richiede che vengano girati dei brevi video che mostrino il bambino nell’ambiente domestico, dando loro precise istruzioni, tarate in base all’età del bambino, che vengono poi riassunte in una brochure rilasciata alla fine dell’incontro.

A questo punto si passa alla fase della valutazione specialistica, che si svolge nell’arco di quattro giornate, e prevede la raccolta anamnestica e la somministrazione di ADI-R e Vineland/VABS ai genitori. In seguito, il team di esperti prende visione dei video girati dalla famiglia e procede ad assegnare i punteggi ai questionari. Successivamente viene richiesto ai genitori di partecipare con il bambino a tre sessioni online rispettivamente con uno psicologo, un terapista del linguaggio e uno psicomotricista, che interagiscono con il genitore e osservano l’interazione di questo con il bambino. Viene in seguito indetto un incontro dell’équipe in cui si discute il profilo funzionale del bambino, utilizzando una lista dei criteri del DSM-5 come riferimento per facilitare il processo diagnostico. Viene infine indetto un incontro online con la famiglia per comunicare la diagnosi preliminare e il profilo di funzionamento del bambino, fornendo anche indicazioni di tipo psicoeducativo.

Intervento

Il modello di intervento analizzato è stato realizzato per bambini in età prescolare e scolare. Per i bambini in età prescolare, vengono garantite due sessioni a settimana da 30 minuti l’una, online, che prevedono l’implementazione di un modello di intervento mediato dal genitore, in cui il terapista assume il ruolo di guida; gli incontri vengono videoregistrati. Durante la settimana è previsto anche un incontro di 60 minuti con i genitori, in cui vengono discussi i dettagli dell’intervento con il bambino, utilizzando anche le registrazioni delle sessioni.

Per i bambini in età scolare, vengono proposte due sessioni online a settimana di terapia del linguaggio e della comunicazione, della durata di 30 minuti, valutando l’eventuale necessità del supporto di un genitore. Ogni due settimane si svolge poi un incontro online di 60 minuti con i genitori per aggiornarli sull’andamento dell’intervento e dare loro consigli pratici per la gestione della situazione domestica.

Per quanto riguarda i bambini ad alto funzionamento, nel caso in cui avessero iniziato un percorso di psicoterapia si suggerisce che questo venga mantenuto attraverso gli incontri online, con la stessa frequenza di quelli in presenza.

Con i bambini che non sono in grado di seguire le sessioni online, si procede con un intervento esclusivamente rivolto ai genitori, che si svolge in uno o due incontri a settimana di 30 minuti l’uno.

Conclusioni

Lo studio dimostra che alcune forme di procedimento diagnostico e intervento, in particolare nell’ambito dei Disturbi dello spettro autistico, possono costituire una valida alternativa in momenti in cui non è possibile avere incontri di persona con i pazienti. L’approccio in presenza rimane comunque preferibile (anche perché in alcuni casi non ci sono le risorse per intraprendere un percorso online), ma la possibilità di svolgere incontri e valutazioni online consente di procedere con il trattamento e continuare a fornire alle famiglie il supporto che, in questo periodo, potrebbe venire a mancare con l’assenza di strumenti di intervento alternativi.

 

Riferimenti

Autore/i dell’articolo

Dott.ssa Roberta Bacchio - Psicologa, terapista specializzata nell’ambito dell’autismo, specializzanda in terapia cognitivo-comportamentale presso l’Istituto A.T. Beck.
Psicoterapeuta. Si occupa da diversi anni di disturbi dell’età evolutiva, e possiede esperienza in particolare nella diagnosi e nel trattamento dei Disturbi dello Spettro autistico. Attualmente esercita la libera professione in collaborazione con l’Istituto Beck for Kids di Roma.

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