Da “essere o non essere” ad “esiste o non esiste”, dal dubbio amletico a quello del Natale: Babbo Natale esiste?

Da “essere o non essere” ad “esiste o non esiste”, dal dubbio amletico a quello del Natale: Babbo Natale esiste?

Babbo Natale

Phoyo by Mike Arnei on Unspalsh

Nonostante gli addobbi rossi e scintillanti presenti in alcune vie della città già a fine ottobre, anche quest’anno è giunto il Natale. Poste italiane torna con il servizio “La Posta di Babbo Natale”. Basta scaricare il modulo dall’apposito sito “Gli amici di Babbo Natale”, spedire la lettera in Lapponia ed aspettare la risposta dell’uomo barbuto sempre vestito di rosso. Oltre 200.000 bambini (e non solo bambini) l’anno scorso hanno scritto e spedito la propria lettera.

In realtà non importa l’età: Babbo Natale è una icona per tutti. Scrivere la lettera o fare un disegno, appenderla all’albero o imbucarla nella cassetta della posta, aspettare la mezzanotte del 24 Dicembre o fare una levataccia la mattina del 25 per vedere se il regalo è arrivato … Tutto questo non potrebbe esistere senza Babbo Natale.

Ma un momento così speciale per alcuni genitori può diventare un vero e proprio incubo. Il terrore alleggia in casa e il dubbio assale ogni adulto che ha a che fare con un bambino ormai non più così piccolo: devo dire che Babbo Natale non esiste?

Eppure paragonare il momento natalizio ai tormenti del principe danese non serve perché la risposta è molto semplice: dipende da quanti ha il bambino.

A 6 anni circa (meglio ancora considerare il periodo dai 5 ai 7 anni) i bambini da soli cominciano a percepire che Babbo Natale sia in realtà una figura fantastica: non esiste nessun vecchietto che vive tra renne e folletti, che si veste sempre di rosso e che porta regali a tutti i bambini del mondo, per giunta in una sola notte e non si sbaglia mai. Non esiste e basta: senza tragedie o pianti disperati.

Sono i bambini stessi a sciogliere ogni dubbio e di certo questo non avviene come per incanto ma è frutto della maturazione cerebrale. Prima dei 5 anni infatti i bambini sono caratterizzati da quello che viene definito pensiero magico: ovvero non si basa sui criteri logici, libero dai vincoli causali di spazio e tempo, tutti gli oggetti sono dotati di intenzionalità e provano emozioni. In questa fase i bambini credono e hanno il diritto di farlo che tutta la magia che pervade il Natale esista davvero. Il bambino a questa età giudica il mondo “con gli occhi delle fiabe” e va bene che sia così. Poi il pensiero magico lascerà il posto a un pensiero via via più logico e simile a quello adulto per cui sarà scontato arrivare alla conclusione che a comprare i regali siano stati i grandi di casa.

Quindi adulti “sotto le feste” non abbiate paura, i bambini capiranno da soli che i regali sotto l’albero non arrivano come per incanto ma che qualcuno glieli ha messi, magari mentre loro dormivano. Dal canto vostro però parlate con gli altri adulti della casa per evitare spiacevoli sorprese come per esempio aprire l’armadio davanti al bambino e vedere i regali che il coniuge ha nascosto lì senza avvertire nessuno!

E poi, in fondo, quando arriva il Natale, il detto che tutti diventiamo bambini è vero. Nonostante la maturazione cerebrale in molti si sia completata ormai da tempo, tutti vogliamo vedere Babbo Natale perché l’atmosfera che produce l’uomo vestito di rosso proveniente dal lontano Nord fa bene e non importa l’età.

 

Riferimenti:

  • Subbotsky E., Magic and the Mind: Mechanisms, Functions, and Development of Magical Thinking and Behavior. Oxford Press, 2010
  • https://lapostadibabbonatale.posteitaliane.it/

Se hai bisogno di aiuto o semplicemente vuoi contattare l’Istituto A.T. Beck per qualsiasi informazione,
compila il modulo nella pagina contatti.

Back To Top
Cerca