Babbo natale: magia da custodire o verità da svelare?

Babbo natale: magia da custodire o verità da svelare?

Babbo natale: magia da custodire o verità da svelare?
Babbo natale: magia da custodire o verità da svelare?

Babbo natale: magia da custodire o verità da svelare?

Le strade iniziano a colorarsi di lucette e i primi alberi di Natale si intravedono dalle vetrine dei negozi. Dalla televisione si sente il suono delle slitte che accompagna la maggior parte delle pubblicità e nei supermercati padroneggiano in ogni dove panettoni e pandori. E puntuale come ogni anno, arrivano  la fatidiche  domande nella mente di molti genitori di tutto il mondo: “Mio figlio crederà ancora a Babbo Natale?”, ” Devo dirgli la verità?”, “Se gli dico che in realtà la persona vestita di rosso è lo zio, gli rovinerò per sempre la magia del Natale?”.

Che si chiami Babbo Natale, piuttosto che Santa Claus, Pere Noel o Weihnachtsmann; l’uomo dal volto gentile vestito di rosso e con la barba folta e bianca è una icona del periodo natalizio a cui tutti siamo affezionati. Scrivere la lettera, andare a curiosare per vedere se è stata presa, correre la mattina del 25 Dicembre sotto l’albero per vedere se il tanto desiderato regalo è arrivato … Tutto questo ruota intorno alla figura di Babbo Natale.

É giusto tarpare le ali alla magia che aleggia sui bambini rispetto al signore barbuto che viene dal Nord a gloria di una verità molto più concreta e “commerciale”? Tanto difficile la domanda quanto facile la risposta: dipende tutto dall’età del bambino.

Intorno ai 6 anni (è possibile che ciò avvenga anche a 5 o a 7 anni) i bambini da soli intuiscono che Babbo Natale è una figura fantastica e che nessun vecchietto dall’età ormai incalcolabile vive tra la neve e le sue renne in Lapponia. Perché proprio questa fascia di età? Prima dei 5 anni i bambini sono caratterizzati dal pensiero magico per cui è lecito credere che tutto ciò esista davvero; quando invece il pensiero magico lascia il posto al pensiero logico più simile a quello degli adulti, non c’è nulla di più semplice che arrivare alla conclusione che a comprare i regali siano mamma e papà. Perché quindi bruciare le tappe? I bambini da soli capiranno che nessuno dei regali sotto l’albero è arrivato come per magia, ma che qualcuno a loro molto caro li ha messi lì appositamente per loro.

Babbo Natale rischia, però, di diventare un problema se il bambino continua a credere nella sua esistenza in una età in cui i suoi compagni di scuola o amici hanno ben compreso che è solo un gioco di fantasia. Se, infatti, il bambino ancora all’età di 9 anni continua a credere all’esistenza di Babbo Natale, per i genitori diventa sempre più difficile mantenere l’impalcatura dell’uomo vestito di rosso con la sua sacca di regali e la derisione dei suoi pari è praticamente certa. In questi casi è plausibile ipotizzare una volontà del bambino a non voler crescere o una immaturità che deve essere oggetto di approfondimento.

Se in famiglia non si è dato mai troppo peso alla figura di Babbo Natale, scoprire la sua non esistenza non sortirà grandi effetti sul bambino; ma se, invece, in famiglia la sua figura è il simbolo dell’atmosfera e di conseguenza dell’emotività di questo periodo dell’anno, è bene che i genitori evitino “bruschi risvegli” ma lascino il tempo naturale e “biologico” ai propri figli di capire che a rivestire i tanto amati abiti rossi, simbolo di gioia e festa, siano proprio loro. Cosa fare nel mentre? Mettersi d’accordo per evitare situazioni spiacevoli in cui un genitore custodisce la magia di Babbo Natale e l’altro svela la verità.

Roberta Rubbino

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