È così facile cambiare idea? Per gli altri sì, per noi no

È così facile cambiare idea? Per gli altri sì, per noi no

Cambiare idea

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Chi controlla ciò in cui le persone credono? Dipende da chi lo chiedi. Domande comuni quali “come puoi crederci?” e affermazioni come “basta cambiare idea” implicano che riteniamo che le altre persone decidano attivamente quali convinzioni avere.

Nuove ricerche, tuttavia, suggeriscono che non attribuiamo a noi stessi il medesimo controllo sulle nostre convinzioni che assegniamo agli altri; una differenza, questa, che può potenzialmente rendere più aspre le nostre discussioni quando le convinzioni che abbiamo si scontrano con quelle altrui.

In sette studi riportati nel Journal of Personality and Social Psychology, i partecipanti tendevano a giudicare ipotetici altri come più in grado di cambiare volontariamente le proprie credenze di quanto i partecipanti giudicassero sé stessi.

Questo risultato si riscontrava sia se la persona ipotetica era d’accordo con le convinzioni del partecipante su argomenti di interesse sociale (come il cambiamento climatico, gli OGM o altro ancora), sia se non lo era.

La ricerca

Nei 7 studi i ricercatori hanno scoperto che le persone giudicano gli altri come più capaci di cambiare volontariamente ciò in cui credono rispetto a sé stessi. Ciò si verifica sia quando le persone giudicano altri che non sono d’accordo con loro (Studio 1) sia quando giudicano altri che sono d’accordo con loro (Studi 2-5, 7), e si verifica sia quando le persone giudicano degli estranei (Studi 1, 2, 4 e 5) sia quando giudicano persone a loro vicine (Studi 3 e 7). Sembra che questo effetto non possa essere spiegato dalla gestione delle impressioni o da motivi di auto-miglioramento (Studio 3).

Piuttosto, vi è una discrepanza tra i vincoli probatori sul cambiamento delle convinzioni a cui le persone accedono tramite l’introspezione e le loro ipotesi predefinite sulla facilità della revisione volontaria delle credenze.

Cioè, le persone tendono spontaneamente a pensare alle prove che supportano le loro convinzioni, il che le porta a giudicare le loro convinzioni come al di fuori del loro controllo. Ma apparentemente non riescono a generalizzare questo senso di costrizione agli altri, e allo stesso modo non riescono a incorporarlo nel loro modello generico di credenze (Studi 4-7).

Prove e cambiare idea

Quando valutiamo le nostre credenze, consideriamo automaticamente le prove a loro favore, spiega l’autore principale degli studi, Corey Cusimano, ricercatore post-dottorato a Princeton. Ma quando pensiamo alle convinzioni degli altri è meno probabile che valutiamo le prove a sostegno delle loro tesi, egli afferma.

Questa mancanza di considerazione può aiutare a spiegare perché le persone credono che “se qualcun altro volesse cambiare idea, potrebbe farlo“.

È possibile che le convinzioni delle persone cambino, sottolinea Cusimano, ma questo avviene perché le persone acquisiscono nuove prove a favore o contro di esse.

Quindi, quando si discute con qualcuno, probabilmente non sarà produttivo presumere che stia deliberatamente decidendo di non cambiare idea, afferma lo studioso. Invece, se si desidera convincere una persona, è più utile puntare alle prove, mettendo in discussione le evidenze che vincolano le sue convinzioni.

 

Riferimenti Bibliografici

  • Cusimano C, Goodwin GP. People judge others to have more voluntary control over beliefs than they themselves do. J Pers Soc Psychol. 2020 Nov;119(5):999-1029.

Autore/i dell’articolo

Dott. Alberto Infante
  • Dottore in Psicologia
  • Redattore Volontario per la ONLUS Il Vaso di Pandora - La Speranza dopo il Trauma
  • Content Creator per l'Istituto Beck

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