Chieti Affective Action Videos (CAAV): un nuovo strumento nella mani della ricerca
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Gli strumenti utilizzati per la ricerca in psicologia prevedono una gamma molto vasta di procedure e materiali in grado di suscitare emozioni all’interno di un laboratorio sperimentale.
Le meta-analisi di studi sulle emozioni dimostrano come l’utilizzo dei filmati sia tra gli strumenti più efficaci per suscitare emozioni. Se è vero che la validità ecologica aumenta e l’attivazione emotiva viene facilitata, è vero anche che fattori come l’angolazione della telecamera e l’esposizione alla luce nel filmato possono creare nell’osservatore la percezione di situazioni insolite e non realistiche.
Inoltre, l’utilizzo di filmati prevede la presentazione di stimoli visivi e uditivi, creando un mix di diverse esperienze emotive negli osservatori col rischio di confondere la valutazione.
Anche il genere degli attori e il punto di vista non sono facilmente controllabili: la prima persona consente di assumere la prospettiva dell’attore, la terza persona fa sì che venga assunto un ruolo esterno, di colui che osserva l’azione in corso.
Alla luce di tutte queste considerazioni, il Chieti Affective Action Videos (CAAV) è stato ideato proprio allo scopo di (provare a) risolvere e/o bypassare i limiti dell’utilizzo di filmati di questo tipo. Ma in quale modo?
Innanzitutto, i punti critici sui quali si sono concentrati sono: angolazione della telecamera, numero di stimoli presenti nella scena, numero di azioni presentate, genere degli attori, punto di vista dell’osservatore. A questo scopo, ed è la parte innovativa del CAAV, i ricercatori (Di Crosta et al., 2020) hanno creato il primo database di stimoli emotivi attraverso video di azioni filmate appositamente per la ricerca in psicologia.
La base teorica sulla quale si fonda è quella del modello dimensionale delle emozioni. Esso stabilisce che nella valutazione delle emozioni vengano considerate due dimensioni: valenza ed eccitazione. La valenza indica se all’osservatore piace o meno un evento/oggetto/situazione (varia lungo un continuum che va dalla valenza negativa alla valenza positiva); l’eccitazione fa riferimento al livello di attivazione fisiologica indotta da uno stimolo emotivo (confronta gli stati di bassa attivazione fisiologica, che di solito possono verificarsi in condizioni di tristezza e rilassamento, con quelli di alta attivazione fisiologica che di solito possono essere osservati in condizioni di rabbia e felicità). Secondo il modello, dalla combinazione lineare di diversi livelli di valenza ed eccitazione (ad esempio alto/basso), è possibile organizzare diverse emozioni discrete (ossia, definite). Con questa cornice teorica di riferimento, è stato sviluppato un database che classifica diversi tipi di stimoli emotivi, come immagini o parole, sulla base di queste due dimensioni fondamentali delle emozioni.
CREAZIONE DEI FILMATI
Innanzitutto, le azioni da includere nel CAAV dovevano essere percepite il più realistiche possibili. Inoltre, le azioni dovevano essere riproducibili all’interno di un ambiente di laboratorio, mantenute il più controllate possibile al fine di: (1) evitare di presentare numerosi stimoli contemporaneamente, (2) evitare variazioni nell’angolo della telecamera e nell’esposizione alla luce e (3) mantenere lo stesso sfondo nei video.
Partendo dai limiti discussi precedentemente nell’utilizzo dei video, le azioni presentate nel database sono state eseguite da personaggi femminili o maschili.
Inoltre, per rendere tutti i video della stessa durata, per le azioni eseguite in meno di 15 secondi sono state aggiunte scene di riempimento (fino a un massimo di 5 secondi). In queste scene gli attori sono in attesa di eseguire l’azione.
Tutti gli stimoli uditivi sono stati disattivati. Inoltre, il CAAV presenta solo un’azione principale in ogni video, evitando la successione di molte azioni che potrebbero comportare una diversa valenza emotiva.
Le stesse condizioni di luminosità sono state assicurate durante tutte le sessioni di riprese. Per i video in cui sono state rilevate differenze in una fase successiva, la luminosità è stata modificata attraverso appositi programmi digitali.
Infine, l’angolazione e la distanza della telecamera dalla scena sono state controllate in tutte le condizioni.
LO STUDIO
444 partecipanti sani hanno volontariamente preso parte alla procedura di convalida del CAAV (217 maschi e 227 femmine di età compresa tra 18 e 30 anni), la maggior parte dei quali erano studenti universitari dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti.
Al fine di misurare le dimensioni emotive della valenza e dell’eccitazione in relazione ai videoclip, è stato utilizzato il Manichino di Auto-Valutazione, una tecnica di valutazione non verbale che utilizza figure per misurare entrambe le dimensioni.
Ogni prova è iniziata con una diapositiva preparatoria (“Valuta il prossimo video”) presentata per 3 secondi. Immediatamente dopo la fine del video, è stata mostrata una nuova diapositiva con le istruzioni di valutazione. Per il primo gruppo, le istruzioni riportavano le seguenti parole: “Si prega di valutare il video in base alla valenza”; per il secondo gruppo, le istruzioni erano le seguenti: “Si prega di valutare il video in base all’eccitazione”. Una volta scomparso il video dallo schermo, i soggetti hanno espresso le loro valutazioni di valenza o eccitazione usando il Manichino di Auto-Valutazione (in un periodo di valutazione standard di 5 secondi).
CONSIDERAZIONI
Il presente database ha il potenziale per essere applicato a diversi campi della psicologia. Oltre allo studio delle emozioni, può essere adatto negli studi cognitivi per studiare la percezione, l’attenzione visiva e la memoria emotiva. Nel campo della psicologia sociale, questi videoclip potrebbero essere potenzialmente utili per studiare i temi di moralità, responsabilità ed empatia. In ambito clinico, invece, i video potrebbero essere implementati sia nell’allenamento emotivo che nella memoria, oppure per studiare la percezione della realtà e la distorsione della memoria. Infine, poiché gli stimoli emotivi vengono elaborati in modo diverso durante l’arco della vita, un ulteriore sviluppo potrebbe prevedere il coinvolgimento di diverse fasce di età nella valutazione degli stimoli CAAV, rendendo il database più appropriato per gli studi sulle emozioni e sulla memoria durante l’invecchiamento.
Riferimenti: