Come coltivare lo spirito creativo nei bambini

Come coltivare lo spirito creativo nei bambini

Come coltivare lo spirito creativo nei bambini

Photo by Shukhrat Umarov on Pexels

Essere genitore rappresenta ogni giorno una sfida. In questo approfondimento si daranno utili consigli per favorire nel bambino uno spirito creativo.

Generalmente i genitori che desiderano che i loro figli siano maggiormente creativi, iscrivono questi ultimi a corsi d’arte o gli forniscono numerosi giochi predisposti a stimolarli in tal senso.

Pur aiutando, esistono delle indicazioni di maggiore efficacia e minore dispendio economico.

Sii cauto con i premi

Premiare il proprio bambino per essersi dimostrato “creativo” (termine con cui si intende la tendenza a creare qualcosa di nuovo e/o utile), può dissuaderlo dallo scoprire l’intrinseco piacere di esserlo. In altri termini, offrire ricompense e lodi fa sì che il bambino associ l’attività al rinforzo e non al divertimento che il bambino genuinamente sperimenta nell’attuarla.

Con questo non si vuole intendere che posizionare le opere d’arte del nostro bambino sul frigorifero di casa è sbagliato. Tuttavia è bene evitare di essere troppo generici nei commenti: «Mi piace ogni cosa!» o di focalizzarsi eccessivamente sui suoi tratti innati: «Sei così creativo!».

Si consiglia, invece, di elogiare specifici aspetti di quell’opera d’arte: «Adoro il modo in cui hai disegnato quella coda così carina su quel cane» oppure «Bellissima questa combinazione di colori!».

Alcuni premi possono essere senz’altro utili! Ad esempio, per un bambino che ama disegnare, fornirgli del materiale utile alla produzione delle propria opera d’arte lo aiuterà a rimanere creativo.

È, altresì, importante, rendersi conto che esistono molte attività, più o meno creative, rispetto alle quali il bambino potrebbe non esprimere alcun interesse. In questi casi può essere efficace utilizzare dei premi. Nello specifico, se un bambino deve portare a termine un compito scolastico poco gradito, il premio assicurato non andrà ad affievolire alcuna passione intrinseca. 

Incoraggia la curiosità e nuove esperienze

Numerose ricerche hanno dimostrato che le persone che si mostrano maggiormente aperte nei confronti di idee ed esperienze, sono più creative. Molti sono i bambini che amano sperimentare cose nuove (come cibo, attività, giochi, ecc.). In questi casi è bene continuare ad offrire opportunità ed incoraggiamento.

Per i bambini più reticenti nel farlo ci sono varie opzioni. Sebbene la personalità sia teoricamente stabile, è possibile sfumarla in diversi modi. Ad esempio uno studio, sebbene fosse su adulti, ha dimostrato che i cruciverba o i sudoku potenziano l’apertura mentale di chi li svolge. L’infanzia e l’adolescenza sono le fasi della vita in cui si è naturalmente più inclini alla crescita dell’apertura intellettuale. Dunque è bene incoraggiarne lo sviluppo.

Altro buon consiglio è quello di favorire l’assunzione di rischi, come ad esempio sperimentare un nuovo sport per un bambino poco incline all’attività fisica, o un nuovo strumento musicale per un bambino poco interessato alla musica, o l’interesse per altre culture.

Anche variazioni molto semplici su una routine serale, come provare un nuovo lavoretto domestico o gioco da tavolo o aiutare a cucinare la cena, possono aiutare a normalizzare la novità. 

Aiutali a valutare le loro migliori idee

Proprio quando i bambini si dimostrano essere davvero creativi, è senz’altro utile aiutarli a valutare e selezionare la loro idea migliore!

Nello specifico: il tuo bambino potrebbe pensare a 30 diverse possibili soluzioni ad un problema, ma la sua creatività non sarà espressa se seleziona quella meno interessante e/o attuabile. Fornire un feedback adeguato, però, può essere molto difficile: se ti dimostri troppo duro, rischi di spegnere la passione di un bambino per la creatività; se troppo morbido quello stesso bambino potrebbe non riuscire a sviluppare la sua creatività nella massima misura possibile.

Prima di dare un feedback, dunque, è bene raccogliere le opinioni formulate su sforzi precedenti del bambino, assicurandosi che ci si senta competente e asserire, ad esempio: «Mi piacciono molto le immagini che hai usato in questa poesia; stai migliorando! Quali altre metafore potresti usare? ».

Insegna loro quando non essere creativi

Infine, la creatività non è sempre l’opzione migliore. A volte le soluzioni semplici e già esistenti funzionano bene senza necessità di inventarne di nuove.

È necessario far presente che alcune persone, inclusi gli insegnanti, affermano di stimare la creatività nei bambini, tuttavia a volte dimostrano di avere un opinione negativa dei bambini creativi pur non rendendosene conto. I bambini inseriti in una classe in cui la loro creatività genera delle difficoltà (ad esempio problemi di disciplina o voti bassi) vanno aiutati a comprendere la migliore linea di azione.

Se, ad esempio, il bambino tende a dichiarare tutte le sue idee indipendentemente dal fatto che siano coerenti con l’argomento in corso, è bene ragionare con lui sul concetto di “pertinenza”.

Se, tuttavia, si ha l’impressione che l’insegnante semplicemente non apprezzi la creatività del bambino, si consiglia di stimolarlo a tenere un “parcheggio delle idee” in cui annotare i suoi pensieri creativi condividendoli con il genitore o un altro insegnante disponibile.

Ricordiamo che la creatività porta con sé molti vantaggi sul piano accademico, professionale e personale. Con alcuni accorgimenti si può aiutare il proprio bambino a crescere e usare la sua immaginazione con massimo profitto.

Autore/i dell’articolo

Dott.ssa Fantacci Chiara
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Lazio dal 15/10/2012 n. 19486. Esperta nel settore dei disturbi in età evolutiva e, in particolare, nell’attività diagnostica finalizzata all’individuazione di aspetti sintomatologici che possano rallentare e/o interferire con il benessere di natura psicologica ed emotiva del bambino. Si occupa, inoltre, del trattamento e di fornire sostegno psicologico a genitori ed insegnanti implicati nel processo di crescita del paziente. Ha conseguito il primo livello di formazione in EMDR e secondo livello in Terapia Metacognitiva Interpersonale dei Disturbi di Personalità.

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