Come imparare a dire di no senza sentirsi in colpa
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Siamo cresciuti secondo l’idea che acconsentire con benevolenza alle richieste esterne fosse la chiave per assicurarsi un posto tra i giusti, tra i buoni, tra quelli delle cose ben fatte. La società troppo spesso ci ha portato a credere che fare la cosa giusta significasse omologarsi a quella degli altri, di chi ci stava di fronte senza minimamente chiedersi cosa potesse significare per sè seguire quella direzione perché tanto “così si fa”, “così si vuole”, “così fanno tutti”. Negarsi il diritto a scegliere per se stessi in nome di un ideale di affiliazione e riconoscimento è risultato, alle volte, più importante del coraggio di sapere davvero cosa si sarebbe voluto perché ciò avrebbe significato non essere approvati, compiaciuti, preferiti. Pensate a quante volte ci è capitato di dire di Sì senza volerlo, solo perché dopo avremmo saputo di sentirci in colpa e non ce lo saremmo perdonati! Nella vita quotidiana succede molto spesso di ritrovarsi a non saper porre dei limiti rispetto ad alcune decisioni e di adeguarsi a ciò che, apparentemente, sembrerebbe convenzionale, con il risultato, poi, di provare scontentezza, infelicità o addirittura angoscia per non essere stati in grado di perseguire le proprie volontà. Ecco, riuscire a liberarsi dalla schiavitù del giudizio e dell’approvazione altrui è possibile cominciando a vivere secondo le linee guida di una strategia comunicativa efficace e chiara; tale è l’Assertività: capacità di esprimere in modo chiaro ed equilibrato le proprie emozioni e opinioni, difendere i propri diritti, manifestare i propri bisogni, preferenze, desideri e critiche onestamente, direttamente, adeguatamente nel rispetto dei diritti e non dei desideri altrui. Esprimersi in maniera chiara ed equilibrata significa fare in modo che i propri pensieri siano comunicati senza lasciare dubbi nell’ascoltatore, rispettare i propri diritti riconoscendo quelli degli altri e mantenendo un atteggiamento di neutralità verso persone e situazioni. E’ una condizione in cui essere liberi vuol dire essere capaci di scegliere in maniera responsabile, secondo quelle che sono le proprie regole cercando di perseguire ciò che procura piacere ed evitando ogni possibile forma di fatica, frustrazione e sentimenti di inadeguatezza. Una persona assertiva è una persona che ha un atteggiamento responsabile e fiducioso in sé e negli altri, nel rifiuto delle etichette e dei pregiudizi e una capacità di comunicare le proprie intenzioni evitando ogni forma di aggressività, minaccia o manipolazione. L’assertività, come stile comunicativo e comportamentale riflessivo, tollerante e orientato allo scopo, si pone al centro di un continuum ai cui estremi troviamo aggressività e passività; dove una persona aggressiva è irrispettosa e soverchiante, mentre una passiva fin troppo accomodante. Quest’ultima può essere la conseguenza di tutti quei condizionamenti esterni che hanno impattato sul proprio modo di comportarsi, a partire dalle maggiori istituzioni (scuola, famiglia, religione, società, cultura, chiesa, ruoli di genere) che ne hanno influenzato i precetti, i divieti, le convinzioni e le regole determinando l’autosvalutazione di sé. Essere assertivi non è una capacità appresa spontaneamente ma possiamo esercitarci ogni giorno ad acquisirla, in base al proprio carattere e alla propria esperienza, accogliendo ed empatizzando con il punto di vista degli altri, comprendendolo e, in caso, affermandone il proprio disaccordo in maniera chiara, attenuata ed adeguata, non solo quando ci si vede impegnati in una conversazione tra pari o singoli ma in diverse e molteplici aree di vita come nel lavoro, a scuola, in amicizia o in amore, in famiglia e nelle cose pratiche.
Esprimere le proprie idee e opinioni senza doversene scusare è, quindi, possibile perché:
Quando dici di SI’ agli altri, preoccupati di non dire di NO a te stesso!
Riferimenti
- https://www.istitutobeck.com/beck-news/comunicare-efficacemente-disaccordo?sm-p=1594812949
- Montesarchio T., (2019). Assertività. Come liberarsi dall’approvazione altrui e cominciare a vivere. I LOVE ME. EPC editore