Convegno a Ravenna su donne, immigrazione e integrazione
Lo scorso 5 ottobre si è tenuto il convegno “Violenza di genere e salute mentale nei percorsi migratori delle donne” a Ponte Nuovo di Ravenna.
Questo evento si fa necessario per affrontare e cercare di segnare una strada risolutiva al problema delle sofferenze e dei rischi corsi nel difficile percorso dell’emigrazione soprattutto dalle donne.
Lasciare la propria casa e la propria terra è sempre fonte di stress e a questo vanno aggiunti tutti gli accadimenti che possono aggravare la situazione, come nel caso dei profughi e di chi fugge da guerre e situazioni socioeconomiche instabili. Già nel 1967 Holmes e Rahe studiarono a fondo gli eventi stressanti per farne una scala nella quale possiamo riconoscere molti di quelli che chi emigra deve vivere, come la morte del proprio partner o di altre persone care, prigionia, malattie, perdita della casa e del lavoro.
All’arrivo nel nuovo Paese, ulteriori difficoltà possono aggiungersi: le differenze culturali, la barriera della lingua, la mancanza di una rete sociale che accolga e indirizzi, di servizi, di possibilità economiche. In molti casi occorre considerare anche il razzismo e la xenofobia, che si possono esprimere con indifferenza, ostruzionismo o violenze.
In questo scenario, oltre ai bambini i protagonisti più vulnerabili sono le donne, che spesso vanno incontro ad aggressioni e abusi anche sessuali.
Questo convegno mira proprio a sensibilizzare, approfondire e diffondere questi argomenti anche per implementare la rete dei servizi territoriali.
Tra gli interventi, ricordiamo “Per un approccio di genere ai percorsi immigratori: violenza e salute mentale tra le donne immigrate” e “Le dimensioni del disagio mentale nei rifugiati e richiedenti asilo. Differenze di genere in contesti di accoglienza”.
Ha avuto luogo anche una tavola rotonda di interventi sulle “Esperienze di integrazione nell’accoglienza delle donne migranti”.
Il convegno, che ha il patrocinio della AUSL Romagna e del Comune di Ravenna, è stato promosso dalla Fondazione “Nuovo Villaggio del Fanciullo” e organizzato in collaborazione con l’associazione Femminile Maschile Plurale e l’associazione Porte Aperte per la salute mentale della Romagna.
Riferimenti: