Cos’è la Mindfulness interpersonale?

Cos’è la Mindfulness interpersonale?

Cos’è la Mindfulness interpersonale
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Benefici in ambito clinico

Quando parliamo di mindfulness interpersonale ci riferiamo all’insieme di pratiche insegnate dal programma basato sulla mindfulness (MBP) chiamato Interpersonal Mindfulness Program (IMP).

L’IMP nasce dalla collaborazione tra l’Università del Massachusetts e il Metta Programs (Kramer et al. 2008). Il programma ha origini nella meditazione di consapevolezza vipassana o insight meditation, uno dei principali approcci alla pratica di meditazione, trasmesso nella tradizione del buddhismo classico detta Theravada, e in particolare da una forma di vipassana che riguarda la dimensione relazionale, approfondita da Gregory Kramer, che si chiama Insight Dialogue (Kramer 2007).

L’insight dialogue è una pratica di meditazione che include sia la pratica di consapevolezza individuale, dalla quale non può prescindere, infatti prevede una certa esperienza di pratica a livello individuale e allo stesso tempo è una sua estensione perché riguarda la sfera relazione, il momento in cui avviene l’incontro con un’altra persona.

L’oggetto della pratica è la relazione nel momento stesso in cui avviene. Si pratica in coppia o in piccoli gruppi, il linguaggio verbale e non verbale viene utilizzato come mezzo per contemplare un tema comune, una verità (esempio di contemplazioni: invecchiamento-malattia-morte, preziosità della vita umana, natura, gratitudine, etc.), vengono seguite alcune semplici ma potentissime indicazioni: Pausa-Rilassa-Apri, sintonizzati con l’emergere, ascolta in profondità-dì la verità. Grande risalto è dato dal passaggio dalla consapevolezza interna a quella che include gli altri, in modo da creare l’opportunità di coltivare flessibilità mentale.

I gruppi di IMP racchiudono l’essenza delle pratiche di insight dialogue in un formato protocollare della durata di otto settimane.

Quale funzione e quali benefici potrebbe avere questa pratica nel lavoro di terapeuti, clinici, personale sanitario?

“La pratica relazionale da parte del terapeuta – a cui però può portare una motivazione personale e non professionale- è una risposta al desiderio di rendere più limpida la qualità della propria presenza” (Giommi, 2016).

In uno studio del 2020 (Bartels-Velthuis A. et. Al.) l’IMP proposto a operatori sanitari è stato ben accettato e ha avuto un effetto positivo sulla self compassione, l’empatia e la compassion fatigue.

Riferimenti

  • Bartels-Velthuis A., Van den Brink E., Koster F., Rogier Hoenders H.J., (2020). The Interpersonal Mindfulness Program for Health Care Professionals: a Feasibility Study. Mindfulness (N Y). 11(11):2629-2638
  • Kramer G. (2016) Mindfulness relazionale. Bollati Boringhieri.
  • Kramer G, Hicks PK, Meleo-Meyer F. (2015) Interpersonal mindfulness program: A teachers outline & resource guide. Seattle: Metta Programs.
  • Kramer G, Meleo-Meyer F, Lee Turner M. (2008) Cultivating mindfulness in relationship: Insight dialogue and the interpersonal mindfulness program. In: Hick SF, Bien T, editors. Mindfulness and the therapeutic relationship. New York: Guilford Press; pp. 195–214.
  • Giommi F. (2016) Prefazione a Kramer G. (2016) Mindfulness relazionale. Bollati Boringhieri.

Autore/i dell’articolo

Daria D'Alia
Psicologa - Psicoterapeuta Docente Istituo A.T. Beck di Roma e Caserta. Ha lavorato per 15 anni nei Servizi Psichiatrici del Lazio. Specializzata nei Disturbi dell’Alimentazione e nelle terapie Mindfulness-Based. Conduce gruppi di Mindful Eating e DBT (Dialectical behavior therapy).  

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