Depressione estiva: quando il caldo peggiora l’umore
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Sembrerebbe difficile da credere ma sì, l’estate è quella stagione che al pari dell’inverno, al suo antipodo, può influenzare il nostro umore, peggiorandolo.
Studi epidemiologici e studi su popolazioni cliniche suggeriscono che esistono principalmente due modelli opposti di depressioni ricorrenti stagionali: depressione invernale e depressione estiva. La prima si manifesta tipicamente con aumento dell’appetito, desiderio di carboidrati, e ipersonnia; la seconda, al contrario, con diminuzione dell’appetito e problemi di insonnia.
Colpa solo delle alte temperature che vanno ad alterare l’equilibrio biochimico e fisiologico o c’è anche altro a cui possiamo fare riferimento? Sicuramente il cambiamento climatico e l’allungamento delle giornate vanno a incidere sulle abitudini e la routine tipiche di ciascuno ma, soprattutto, a innescare una serie di modificazioni non solo a livello propriamente ambientale ma anche psicologico; per coloro che già soffrono di ansia, il periodo estivo potrebbe complicare e rendere difficile affrontare fattori psicosociali rappresentati, ad esempio, proprio dalle vacanze.
L’idea di dover essere sempre disponibili ad uscire con amici o parenti, la necessità di dover pianificare viaggi con altre persone e la difficoltà nel ritagliarsi dei momenti per sé. Tutti questi elementi potrebbero sembrare ostacoli insormontabili per chi già tende all’isolamento sociale e far scaturire stati ansiosi responsabili di un considerevole aumento dei livelli di stress e stanchezza. Motivo per cui, spesso si sente l’esigenza di prendersi una vacanza dalla vacanza poiché, anziché mettere in pausa pensieri e preoccupazioni, può succedere che questi si ripresentino con più insistenza e intensità. La maggiore presenza di ore di luce e le condizioni del clima più adatte a passare del tempo all’aperto significano anche più esposizione al sole e se, da un lato, questo aiuta nella depressione d’inverno, al contrario in questo caso può determinare dei picchi di produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. La modifica dei ritmi circadiani avrà, cosi, tutta una serie di reazioni fisiologiche che permettono di adattarsi al cambiamento climatico o stagionale e che, di conseguenza alterano, quindi, aspetti emotivi come l’ansia, il panico, la paura e l’aggressività.
Agire preventivamente può aiutare ad adattarsi in maniera dolce ai cambiamenti che sopraggiungono, come, ad esempio, fare attenzione ai segnali del proprio corpo, essere consapevoli delle modificazioni ambientali che hanno luogo nel corso dell’anno e prendersi il tempo necessario affinché si possa godere appieno del periodo stagionale che ci si prepara a vivere. Affrontare queste sensazioni con un esperto può aiutare a comprendere che non si è di certo gli unici a patirne gli effetti e a capire che farvi fronte può essere possibile grazie anche ad una serie di piccoli accorgimenti/suggerimenti in grado di ripristinare una stabilità: si pensi ad un’alimentazione equilibrata, ad un’accurata igiene del sonno, ad una routine scandita da orari regolari, alla cura del proprio corpo, alla pratica di uno sport magari nelle fasce meno calde della giornata e alla concessione di attività piacevoli personalizzate.
Riferimenti
https://carepharm.it/depressione-estiva-perche-estate-alimenta-cattivo-umore/
https://www.istitutobeck.com/beck-news/malessere-d-estate
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1791262/