Come la dieta mediterranea combatte la depressione

Come la dieta mediterranea combatte la depressione

dieta mediterranea

Nonostante si siano fatti molti progressi nella conoscenza e il trattamento della depressione, la percentuale di ricadute è ancora molto alta. È dunque necessario approfondire quali siano i fattori di rischio tra le variabili genetiche, demografiche e comportamentali. Tra queste ultime, è stata esplorata la dieta: quello che mangiamo, infatti, ha una potente influenza su tutto il funzionamento del nostro corpo, incluso il cervello.

Un gruppo di scienziati dell’University College di Londra ha condotto una recensione di oltre quaranta studi che si sono occupati di stabilire se seguire una certa dieta sia associato a sintomi depressivi e depressione.

I dati raccolti mostrano che le persone che seguivano una dieta simile a quella mediterranea avevano il 33% di probabilità in meno di sviluppare depressione.

La dieta mediterranea, dal 2010 proclamata parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, raccomanda il consumo di cereali (meglio se integrali), legumi, olio extravergine d’oliva, frutta, frutta secca e verdura, ovvero cibo con alto contenuto di fibre e micronutrienti. Al contrario, mette da parte carne rossa e processata, acidi grassi trans e zuccheri e mantiene il consumo di alcool moderato: questi cibi hanno un alto potenziale infiammatorio per il nostro corpo. Infatti, abbiamo costruito l’indice infiammatorio degli alimenti che indica quanto qualcosa che ingeriamo scatena una risposta difensiva dell’organismo.

Quando continuiamo a introdurre alimenti ad alto indice infiammatorio, rischiamo di creare una situazione cronica che ha conseguenza negative importanti: rapido invecchiamento cellulare, malattie cardiovascolari, artrite reumatoide, diabete e malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Uno stato di infiammazione continua, chiamato infiammazione sistemica, può influenzare il funzionamento del cervello e la regolazione delle emozioni in quanto vengono coinvolti neurotrasmettitori quali serotonina, dopamina, noradrenalina e glutammato.

Questa è la prima volta che si fa una tale recensione per avere uno sguardo d’insieme completo sull’associazione dieta-depressione: questi ricercatori confermano quindi l’importanza dell’asse cervello-intestino che suggerisce l’importanza di essere consapevoli di cosa si mangia per poter mantenere mente e cervello in buona salute. In particolare, di come una dieta pro-infiammatoria possa aumentare il rischio di depressione.

Riferimenti:

  • Healthy dietary indices and risk of depressive outcomes: a systematic review and meta-analysis of observational studies.

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