Individuato un nuovo fattore di rischio per la Dislessia!
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Un nuovo studio della Columbia University afferma che l’esposizione in gravidanza ai ritardanti di fiamma, in particolare ai PBDE, aumenti il rischio di problemi legati alla lettura.
Per PBDE o eteri di difenile polibromurato (PBDE) si intendono una serie di composti chimici artificiali utilizzati come ritardanti di fiamma in un’ampia gamma di prodotti: materiali da costruzione, veicoli, articoli tessili, plastiche ed elettrodomestici. In caso di incendio assolvono la funzione di impedire la propagazione delle fiamme. A causa della loro tossicità e persistenza nell’ambiente, l’uso dei PBDE è stato fortemente limitato. Nonostante ciò non tutti i paesi del mondo hanno aderito fedelmente a tale restrizione e la loro cospicua presenza nell’ambiente sotto forma di rifiuti continua a destare preoccupazioni per i rischi implicati sulla salute pubblica.
Dati gli effetti altamente tossici conseguenti all’esposizione prolungata ai PBDE, Margolis e colleghi (2020) si sono proposti di indagare, nel loro studio longitudinale, se l’esposizione prenatale a tali sostanze possa alterare i processi cerebrali coinvolti nella lettura.
A tale scopo dopo aver raccolto durante la gravidanza prelievi di sangue materno al fine di stimare l’esposizione ai PBDE nella vita intrauterina, gli autori analizzarono i dati di neuroimmagine di 33 bambini di 5 anni con l’intento di esaminare la connettività funzionale delle loro reti cerebrali connesse alla lettura (reading network – RN). Tutti i soggetti furono sottoposti, infine, ad un assessment specifico sulle abilità di lettura emergenti. Risulta doveroso precisare che i partecipanti allo studio sono da considerarsi a tutti gli effetti dei “lettori principianti” e dunque alle prime armi con l’acquisizione della lettura strumentale.
I risultati dello studio mostrarono come nei bambini di 5 anni fosse già presente una connettività all’interno delle reti cerebrali adibite alla lettura (RN) e che a un aumento dell’efficienza globale di queste reti si associava una migliore lettura delle parole. Margolis e colleghi rilevarono altresì che l’efficienza di tali reti appariva vulnerabile all’esposizione prenatale degli eteri di difenile polibromurato. Tuttavia, l’abilità di lettura di parole a 5 anni non sembrò essere influenzata dalle concentrazioni di PBDE.
In sintesi, questo pattern di risultati suggerisce come l’esposizione prenatale ai ritardanti di fiamma, possa influire sul normale andamento della traiettoria evolutiva delle abilità di lettura. L’alterazione dell’architettura funzionale della reading network dovuta ai PBDE potrebbe spiegare, secondo gli autori, eventuali problemi di lettura a valle, riscontrabili dunque con l’avanzare dell’età.
Questo studio preliminare tende a rimarcare ulteriormente l’importanza di esaminare eventuali esposizioni prenatali e/o precoci a sostanze neurotossiche sia per quanto concerne lo studio dei fattori eziologici annessi alla dislessia sia per predire in generale altri esiti cognitivi e comportamentali.
Riferimenti
- American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (5a Ed.): DSM-5. Trad. it. Raffaello Cortina, Milano 2014.
- Istituto Superiore di Sanità. (2010). Consensus conference: Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
- Margolis, A. E., Banker, S., Pagliaccio, D., De Water, E., Curtin, P., Bonilla, A., … & Milham, M. P. (2020). Functional connectivity of the reading network is associated with prenatal polybrominated diphenyl ether concentrations in a community sample of 5 year-old children: A preliminary study. Environment international, 134, 105212.
- National Center for Education Statistics. (2018). The condition of education: Children and youth with disabilities. Retreived.
- Shaywitz, S. E., & Shaywitz, B. A. (2003). Dyslexia (specific reading disability). Pediatrics in Review, 24, 147-153.