Il Disturbo di Insonnia e la sua relazione con la psicopatologia

Il Disturbo di Insonnia e la sua relazione con la psicopatologia

Il Disturbo di Insonnia e la sua relazione con la psicopatologia

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Problemi del sonno nella popolazione psichiatrica

Il sonno è fondamentale per un adeguato funzionamento diurno e una buona qualità della vita. La maggior parte delle persone con disturbi psichiatrici ha difficoltà di addormentamento e mantenimento del sonno, come confermato dagli studi che hanno rilevato le misure oggettive del sonno (p.e., attraverso la polisonnografia) e che hanno mostrato proprio la presenza di alterazioni nella continuità del sonno (Baglioni et al., 2016). In questa categoria di persone, inoltre, viene riscontrato frequentemente il disturbo di insonnia.

Numerose evidenze scientifiche recenti suggeriscono che vi sia una relazione bidirezionale tra insonnia e vari disturbi psichiatrici, in quanto l’insonnia non sarebbe solo una conseguenza del disturbo psichiatrico ma contribuirebbe direttamente allo sviluppo dello stesso, alla gravità dei sintomi e alle ricadute future (Lancel et al., 2021).

In generale le alterazioni del sonno sono associate a una più grave psicopatologia e i problemi del sonno possono diminuire dopo un trattamento efficace, per esempio nel caso di depressione e PTSD (p.e., Schennach et al., 2019).

Relazione tra insonnia e salute mentale

In primo luogo, l’insonnia rappresenta un fattore di mantenimento della psicopatologia. È stato riscontrato che il trattamento rivolto ai problemi del sonno, infatti, riduce i sintomi d’insonnia ma anche i sintomi diurni legati a PTSD, ansia e depressione (Ho et al., 2016; Lancel et al., 2020).

Inoltre, alterazioni del sonno di rilevanza clinica vengono spesso riscontrate anche dopo la remissione dei sintomi psichiatrici, a indicare che lo sviluppo dell’insonnia possa rappresentare un fenomeno indipendente e a sé stante. Dati sperimentali hanno mostrato che l’insonnia cronica aumenta il rischio di ricadute per persone che hanno sofferto di depressione e disturbo da uso di alcol (Gillin et al., 1994; Perlis et al., 1997).

Infine, l’insonnia rappresenta un fattore di rischio per il comportamento suicidario (Malik et al., 2014). Lo studio di McCall e collaboratori (2019), per esempio, ha mostrato che l’aumento del tempo di sonno è correlato alla riduzione dell’ideazione suicidaria.

Implicazioni per il benessere psicologico

Considerando gli effetti che l’insonnia produce sul funzionamento diurno e sui sintomi psichiatrici, risulta necessario effettuare una valutazione accurata dei problemi del sonno. In presenza di alterazioni del sonno è importante prendere in considerazione l’utilizzo di interventi come l’igiene del sonno (Rottapel et al., 2020) e, nei casi di insonnia, utilizzare la CBT-I (Cognitive Behavioral Therapy for Insomnia).

Infine, essendo l’insonnia un fattore di rischio per i disturbi psichiatrici, si sottolinea la necessità di ulteriori indagini sui meccanismi che sottostanno a questa relazione, per una migliore prevenzione e per lo sviluppo di nuove strategie di trattamento.

 

 

Riferimenti bibliografici

  • Baglioni C., Nanovska S., Regen W., Spiegelhalder K., Feige B., et al. (2016). Sleep and mental disorders: a meta-analysis of polysomnographic research. Psychol. Bull., 142: 969-990.
  • Gillin J.C., Smith T.L.,  Irwin M.,  Butters N.,  Demodena A. & Schuckit M. (1994). Increased pressure for rapid eye movement sleep at time of hospital admission predicts relapse in nondepressed patients with primary alcoholism at 3-months follow-up. Arch. Gen. Psychiatr., 51: 189-197.
  • Ho F.Y.-Y., C.S. Chan C.S. & Tang K.N.-S. (2016). Cognitive-behavioral therapy for sleep disturbances in treating posttraumatic stress disorder symptoms: a meta-analysis of randomized controlled trials. Clin. Psychol. Rev., 32: 90-102.
  • Lancel M., Stroebe M. &  Eisma M.C. (2020). Sleep disturbances in bereavement: a systematic review. Sleep Med. Rev., 53: 101331.
  • Lancel M., Boersma G.J. & Kamphuis J. (2021). Insomnia disorder and its reciprocal relation with psychopathology. Current Opinion in Psychology, 41: 34-39.
  • Malik S., Kanwar A.,  Sim L.A.,  Prokop L.J.,  Wang Z., Benkhadra K. & Murad M.H. (2014). The association between sleep disturbances and suicidal behaviors in patients with psychiatric diagnose: a systematic review and meta-analysis. Syst. Rev., 3: 18.
  • McCall W.V., Benca R.M., Rosenquist P.B., Youssef N.A., McCloud L., et al. (2019). Reducing suicidal ideation through insomnia treatment (REST-IT): a randomized clinical trial. Am. J. Psychiatr., 176: 957-965.
  • Perlis M.L.,  Giles D.E.,  Buysse D.J., Tu X. & Kupfer D.J. (1997). Self-reported sleep disturbances as a promdromal symptom in recurrent depression. J. Affect. Disord., 42: 209-212.
  • Rottapel R.E., Zhou E.S., Spadola C.E., Clark C.R., et al. (2020). Adapting sleep hygiene for community interventions: a qualitative investigation of sleep hygiene behaviors among racially/ethnically diverse, low-income adults. Sleep Health, 6: 205-213.
  • Schennach R., Feige B., Riemann D.,  Heuser J. & Voderholzer U. (2019). Pre- to post-inpatient treatment of subjective sleep quality in 5,481 patients with mental disorders: a longitudinal analysis.
  • Sleep Res., 28: e12842.

Autore/i dell’articolo

Dott.ssa Cristina Marzano - Psicologa - Psicoterapeuta - Istituto Beck
Psicologa, Dottore di Ricerca (PhD) in Psicologia Cognitiva, Psicofisiologia e Personalità, e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. E’ docente interno dell’Istituto A.T. Beck per le sedi di Roma e Caserta. Conduce gruppi di Dialectical Behavior Therapy (DBT). Le principali aree di interesse sono l’insonnia, il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi associati al Trauma. E’ iscritta all’Associazione Italiana per lo Studio del Trauma e della Dissociazione (AISTED).

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