Emozioni e architettura
Emozioni e architettura: come gli ambienti influenzano il nostro benessere
La psicologia dell’architettura è una disciplina nata alla fine degli anni ’50 in America, essa ha il pregio di studiare la relazione tra le caratteristiche degli ambienti e le emozioni che possono generare nell’uomo, i luoghi di vita infatti incidono sulla percezione della propria identità personale, le relazioni, il benessere psicofisico.
Origini
Nel 1958 l’architetto Ewing Miller e lo psicologo Lawrence Wheeler parteciparono alla prima conferenza di psicologia dell’architettura. All’epoca l’attenzione dei professionisti si focalizzò sul progetto di ristrutturazione dei locali degli ospedali psichiatrici, con la finalità di comprendere come le modifiche di questi ambienti, testimoni di tanta sofferenza, influissero sulla psiche dei pazienti ricoverati.
La psicologia dell’architettura ha lo scopo di coniugare le esigenze materiali ed emotive delle persone, nella strutturazione dei luoghi di vita.
Neuroscienze ed architettura
E’ importante che la progettazione architettonica si focalizzi su concetti quali la prossemica (distanza che un soggetto frappone tra sé e gli altri, o gli oggetti) e la teoria dei colori. Lo psicologo dell’architettura enfatizza il ruolo delle forme, le proporzioni e tutto ciò influisce inevitabilmente sulla psiche del fruitore.
Anche le neuroscienze si sono interessate al rapporto tra architettura e psiche, gli Stati Uniti in particolare sono la nazione che ha più investito nella ricerca neuro-architettonica, ne è un esempio l’Accademia delle Neuroscienze per l’Architettura di San Diego, dove si analizzano le risposte del sistema nervoso al tipo di ambiente materiale. La neuroarchitettonica studia come l’ambiente possa condizionare la salute e il benessere delle persone per aiutarle così ad espletare al meglio le proprie funzioni vitali e professionali nei vari ambienti in cui vivono o operano.
Il neurobiologo A.D. “Budd” Craig ha rilevato come la corteccia insulare destra del cervello umano si attivi in situazioni o ambienti stimolanti, mentre la corteccia insulare sinistra, in situazioni rilassanti, si evince dunque come gli ambienti siano in grado di promuovere l’entrata in azione del sistema nervoso parasimpatico (coinvolto principalmente nelle funzioni connesse a stati di benessere) oppure quella del sistema nervoso simpatico (con funzione stimolante, eccitante). In fase di progettazione si rende dunque necessario considerare il tipo di effetto riposante o stimolante che un ambiente può avere sulla persona,.
Conclusioni
La psicologia dell’architettura, grazie ad un’analisi multidisciplinare approfondita, unisce due figure come lo psicologo e l’architetto, che lavorando insieme contribuiscono a promuovere il benessere dell’essere umano nei suoi vari contesti di vita, ottimizzando così i benefici a livello individuale e sociale.