Genitorialità consapevole e alimentazione emotiva in adolescenza. Il ruolo dell’autocompassione e della vergogna

Genitorialità consapevole e alimentazione emotiva in adolescenza. Il ruolo dell’autocompassione e della vergogna

Genitorialità consapevole e alimentazione emotiva in adolescenza

Photo by Esther Wechsler on Unsplash

Un interessante studio portoghese ha esplorato la relazione tra capacità genitoriali e alimentazione emotiva in adolescenza attraverso i livelli di self compassion (autocompassione) e body shame (vergogna del corpo) degli adolescenti.

L’alimentazione emotiva è un serio e urgente problema di salute pubblica perché conduce a sovrappeso e obesità. Secondo gli Autori di questo studio potrebbe essere utile comprendere quali processi psicosociali ed emotivi sono legati a questo tipo di comportamento alimentare disfunzionale e identificare le abilità psicologiche protettive che potrebbero aiutare i giovani a sviluppare un rapporto più sano con il corpo e il cibo.

L’alimentazione emotiva è un comportamento alimentare disfunzionale caratterizzato dal mangiare come strategia di coping evitante per alleviare temporaneamente gli stati emotivi negativi. Questo comportamento alimentare è legato all’incapacità di regolare adeguatamente gli stati emotivi, in particolare quelli dolorosi o stressanti. È più frequente tra gli adolescenti che tra i bambini e tra i giovani con sovrappeso e/o obesità piuttosto che tra i giovani con peso normale.

Un fattore di rischio implicato nell’alimentazione emotiva è provare vergogna del corpo che comporta pensieri ed emozioni negativi sul proprio corpo ma anche sentimenti negativi più generali nei confronti di sé stessi sulla base dell’aspetto fisico. La vergogna del corpo nasce dal valutare sé stessi o percepire di essere valutati come inferiori, imperfetti o poco attraenti, e di conseguenza manifestare il desiderio di nascondere sé stessi e il proprio corpo. Maggiore sarebbe la vergogna del corpo, maggiore la probabilità di sperimentare emozioni negative o sentirsi privi di risorse psicologiche positive e questo influenzerebbe lo sviluppo di comportamenti alimentari disfunzionali e problemi psicologici. Quando gli adolescenti sperimentano un’intensa vergogna del corpo, potrebbe manifestarsi una dis-regolazione emotiva che li renderebbe più inclini a impegnarsi in comportamenti compensatori come l’alimentazione emotiva.

L’autocompassione è una risorsa psicologica volta a prendersi cura della propria sofferenza attraverso un atteggiamento di amorevole gentilezza e benevolenza, ed è sconsiderata una strategia adattativa di regolazione delle emozioni o una strategia di coping.

I genitori svolgono un ruolo importante nello sviluppo delle capacità di autocompassione dei loro figli. Attraverso un approccio genitoriale consapevole incoraggiano l’accettazione non giudicante di stati emotivi difficili e favoriscono l’uso di strategie adattative di regolazione delle emozioni.

Lo studio suggerisce che genitori consapevoli possono consentire lo sviluppo di abilità di autocompassione negli adolescenti, che possono ridurre l’alimentazione emotiva, e quest’abilità di autocompassione può consentire agli adolescenti di accettare la forma del corpo e il loro aspetto, impedendo così il verificarsi di comportamenti alimentari disfunzionali che regolano in modo disfunzionale gli stati emotivi negativi. Nello studio è emerso anche che sia i ragazzi adolescenti che le ragazze con maggiori capacità di autocompassione si impegnavano meno nell’alimentazione emotiva perché sperimentavano meno vergogna corporea.

La genitorialità consapevole potrebbe essere un terreno ideale per lo sviluppo di importanti risorse psicologiche negli adolescenti. I genitori con livelli più elevati di genitorialità consapevole favoriscono relazioni genitore-figlio positive e sicure basate su una mentalità calorosa, compassionevole, accettante e rispettosa che a sua volta promuove il benessere degli adolescenti e le capacità di autocompassione.

Sviluppando una posizione di autocompassione, gli adolescenti possono essere meno giudicanti e identificati con i propri stati interni, e isolati nei momenti di sofferenza, e possono sviluppare un atteggiamento di gentilezza verso di sé quando affrontano la propria sofferenza riconoscendo che tutti gli esseri umani soffrono. Questi adolescenti saranno più in grado di affrontare le sfide tipiche di questa fase dello sviluppo, come per esempio quella associata all’immagine ideale del corpo perpetuata dalla società odierna.

Se si considera la vergogna del corpo come un’emozione basata sull’autocritica, avere maggiore auto-compassione può proteggere da valutazioni negative del proprio corpo e da sentimenti negativi verso sé stessi.

 

Riferimenti

  • Gouveia M.J. Canavarro M. C., Moreira H. (2018). Is Mindful Parenting Associated With Adolescents’ Emotional Eating? The Mediating Role of Adolescents’ Self-Compassion and Body Shame, Front Psychol. 2018; 9: 2004.

Autore/i dell’articolo

Daria D'Alia
Psicologa - Psicoterapeuta Docente Istituo A.T. Beck di Roma e Caserta. Ha lavorato per 15 anni nei Servizi Psichiatrici del Lazio. Specializzata nei Disturbi dell’Alimentazione e nelle terapie Mindfulness-Based. Conduce gruppi di Mindful Eating e DBT (Dialectical behavior therapy).  

Se hai bisogno di aiuto o semplicemente vuoi contattare l’Istituto A.T. Beck per qualsiasi informazione,
compila il modulo nella pagina contatti.

Back To Top
Cerca