Giocare a tennis dona 10 anni di vita
L’attività fisica regolare porta molti benefici sia sul piano fisico che su quello psicologico, come la scienza ha ampiamente dimostrato. Sì, ma tra i tanti tipi di sport possibili, quali sono i più benefici? Una ricerca pubblicata qualche settimana fa (Schnohr et al., 2018) ha voluto investigare la relazione tra diverse tipologie di sport e longevità.
I ricercatori hanno raccolto i dati da uno studio molto grande e ambizioso, il Copenhagen City Heart Study, che segue da 25 anni le vite e la salute di 8600 danesi che abitano nella capitale di questo Paese del Nord Europa. Ai partecipanti è stato chiesto di completare numerosi questionari sulle loro abitudini di vita, inclusa la frequenza di pratica in otto degli sport più comuni in Danimarca, come andare in bici, nuoto, corsa, tennis, calcio e badminton.
Non c’è da stupirsi che uno dei risultati della ricerca sia stato che le persone sedentarie avevano maggiori probabilità di non essere più in vita nel quarto di secolo in cui è durata la raccolta dei dati, come testimoniato dal controllo anagrafico dei partecipanti.
Il dato che, al contrario, ha suscitato interesse è stato che, a seconda del tipo di sport praticato, le persone erano più o meno longeve. Ecco un riassunto degli anni in più “donati” dagli sport presi in considerazione rispetto alla vita media delle persone sedentarie:
- corsa: 3,2 anni
- bicicletta: 3,7 anni
- calcio: 5 anni
- badminton: 6,2 anni
- tennis: 9,7 anni
La sostanziale differenza che si può notare è tra gli sport praticati in solitaria e quelli, invece, giocati in compagnia o in squadra.
Anche se i risultati sono rimasti invariati dopo aver controllato età, scolarità e livello socioeconomico, una probabile spiegazione di questi dati la potrebbe dare proprio quest’ultima variabile: la possibilità economica e di tempo libero di praticare il tennis potrebbe giocare un ruolo importante.
Tuttavia i dati positivi di calcio e badminton (da noi conosciuto come volano) sembrano indirizzare la spiegazione più sul versante relazionale: nei giochi di gruppo, infatti, viene a trovarsi quel supporto sociale che porta con sé una serie di effetti psicofisiologici positivi. Quindi, al beneficio dell’attività fisica si aggiungerebbero la sana competizione, la collaborazione e tutta una serie di interazioni sociali.
Questo è stato uno studio osservativo e quindi non è possibile risalire alle cause di tali risultati. Tuttavia batte la strada per ricerche più approfondite per poter confermare se, effettivamente, è il bagaglio di socialità di alcuni sport a essere associato con la maggiore longevità di chi li pratica.
Riferimenti: