Giornata mondiale del sonno: i sì e i no per un buon sonno ristoratore
Venerdì scorso 16 marzo 2018 si è celebrata la Giornata Mondiale del Sonno, organizzata dalla World Sleep Society. Lo scopo di questa ricorrenza è sottolineare l’importanza della qualità del sonno, sensibilizzare ai problemi dello stesso e promuovere l’attenzione a terapie mediche e psicologiche, educazione all’igiene del sonno e agli aspetti sociali che coinvolgono questa importante parte delle nostre vite.
Ed il sonno è sicuramente una parte importantissima della nostra vita, tenendo conto che passiamo circa un terzo di essa dormendo. Se vi sembra tanto, pensate che tra i primati siamo quelli che dormono meno: il macaco dorme 14 ore mentre il lemure del Madagascar addirittura 17. Ma le nostre 7 ore di sonno a notte sono sufficienti, come se nel corso dell’evoluzione avessimo imparato a ottimizzare i tempi, dedicando più ore alle fasi profonde del sonno. Probabilmente è stata questa una necessità di sopravvivenza: meno ore di sonno significa meno ore in cui si è vulnerabili ad attacchi, risorsa preziosa per una specie che non dorme più sugli alberi. Secondo la scienza, dedicare meno tempo al sonno ci ha permesso di usare quelle ore per intensificare le interazioni sociali ma anche acquisire e trasmettere abilità e conoscenza; inoltre, un sonno più profondo potrebbe aver avuto un ruolo chiave nei meccanismi di consolidamento di tali abilità, soprattutto cognitive.
Ridurre ulteriormente le ore di sonno, per esempio per motivi lavorativi o per rimanere a videogiocare, significa esporsi a numerosi effetti negativi. La carenza di sonno, infatti, ci mette più a rischio di:
contrarre malattie virali, anche semplici come il raffreddore;
aumentare il bisogno di cibi calorici e quindi il rischio di obesità;
calo di desiderio sessuale e qualità del rapporto sessuale;
sviluppare malattie infiammatorie croniche intestinali e peggiorare i sintomi di reflusso e colite;
peggiorare l’immagazzinamento di nuove informazioni;
sviluppare tumori.
Il miglior modo per mantenere una routine di sonno regolare è andare a letto e alzarsi ogni giorno alla stessa ora, anche nei giorni di vacanza: la regolarità che infondiamo nelle giornate aiuta il nostro orologio biologico a stabilizzarsi, così da addormentarsi e risvegliarsi con meno difficoltà.
Molte cose possono interferire con i meccanismi del sonno. Per esempio, luci troppo intense e soprattutto luci blu ritardano il naturale approcciarsi dell’addormentamento: è il caso di televisori e smartphone. Diventa quindi importante evitare di esporsi agli schermi degli apparecchi elettronici prima di andare a dormire e preferire la lettura di qualche pagina di un libro alla luce calda dell’abat-jour sul comodino.
La salute del sonno passa anche dalla salute a tavola. Molti, infatti, sono i cibi che potrebbero dare problemi se mangiati a cena, fra i quali fritture, superalcolici, spezie e quelli come tè, caffè e cioccolato che contengono sostanze eccitanti.
I cibi che, al contrario, favoriscono il sonno sono, ad esempio, grano (e quindi pasta e pane), riso e orzo, ovvero cereali che contengono triptofano, un aminoacido che favorisce la sintesi della serotonina, neurotrasmettitore del benessere; tra la verdura troviamo lattuga e radicchio, dalle proprietà sedative, zucca, rape e cavoli; sì anche a uova, legumi, pesce e formaggi freschi. Prima di andare a letto sarebbe d’aiuto un bicchiere di latte ma anche tisane e infusi dolcificati con il miele in quanto queste bevande aiutano a rilassarsi.
Riferimenti sulla giornata mondiale del sonno:
- Giornata Mondiale del Sonno;
- I vantaggi di un sonno più corto e più intenso per gli esseri umani;
- I consigli di Coldiretti per una dieta che aiuta la qualità del sonno.