Giovani LGBTQ+ e pandemia COVID-19

Giovani LGBTQ+ e pandemia COVID-19

Giovani LGBTQ+ e pandemia COVID-19.

Photo by Robert Katzki on Unsplash

Giovani LGBTQ+ e pandemia COVID-19: gli effetti psicosociali sulla salute mentale

La pandemia COVID-19 ha portato molti governi ad incentivare la permanenza in casa attuando misure di confinamento, chiudendo i servizi pubblici e le attività commerciali e favorendo la diffusione del telelavoro. Tuttavia, i periodi di quarantena sono stati caratterizzati da un aumento della sintomatologia psichiatrica nella popolazione generale, la cui salute mentale è stata messa a dura prova dalla paura dell’infezione, dalla frustrazione, dalla noia, dalle informazioni inadeguate, dalla perdita finanziaria e dallo stigma (Brooks et al., 2020). Questi fattori di stress, insieme ad altre incertezze e paure legate alla pandemia, hanno contribuito ad aumentare i livelli di ansia (Rubin & Wessely, 2020) e di depressione (Brooks et al., 2020; Holmes et al., 2020).

In accordo con la teoria del minority stress, secondo cui lo stress prodotto dallo stigma, dal pregiudizio e dalla discriminazione contro le persone LGBTQ+ conduce ad esiti negativi sulla salute (Meyer, 2003 , 2015),  gli studi pubblicati in letteratura riportano livelli più elevati di depressione, di ansia e comportamenti autolesionistici all’interno della comunità LGBTQ+ rispetto ai campioni eterosessuali o cisgender (Chakraborty et al 2011; Hendricks & Testa, 2012; Perez-Brumer et al 2017). I giovani adulti LGBTQ +, in particolare quelli confinati in casa con la loro famiglia di origine, potrebbero trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità per quanto riguarda il loro benessere emotivo e la loro salute mentale durante la pandemia COVID-19. Difatti l’obbligo di stare a casa, la chiusura degli istituti di istruzione superiore e/o le misure di telelavoro possono aver confinato i giovani adulti LGBTQ+ in ambienti domestici potenzialmente negativi. Alcuni giovani LGBTQ+, che vivono con i loro genitori, durante l’attuale crisi sanitaria hanno effettivamente riferito vissuti di angoscia associata agli sforzi per nascondere la loro identità sessuale e/o di genere ai membri della famiglia (Fish et al., 2020).

Lo studio

Una recente ricerca pubblicata sul Journal of Homosexuality (Gato, 2021), attraverso un sondaggio online, ha indagato gli effetti psicosociali della pandemia sulla salute mentale di 1934 giovani adulti LGBTQ + , confinati in casa con i loro genitori durante il periodo di lockdown, provenienti da sei paesi: Portogallo, Regno Unito, Italia, Brasile, Cile e Svezia.

Dai risultati dello studio è emerso che i partecipanti sudamericani costituiscono il gruppo che ha maggiormente percepito gli effetti psicosociali negativi della pandemia.

I tassi di depressione e di ansia invece sono risultati più alti tra i soggetti più giovani, disoccupati, che vivono in Europa e che hanno riferito di sentirsi emotivamente molto colpiti dalla pandemia, confinati a casa e/o isolati dagli amici.

La mancata frequenza della scuola, seppur in assenza di un totale confinamento a casa, sembra essere il fattore che meglio predice i sintomi depressivi mentre la permanenza quotidiana in casa con i genitori e con il timore di potenziali infezioni future da COVID sembrano associate alle manifestazioni di ansia.

Nonostante i limiti dello studio, i risultati suggeriscono che i gruppi della comunità LGBTQ+, i servizi sanitari ed educativi e altre reti di supporto sociale dovrebbero rivolgere particolare attenzione e mantenere un atteggiamento di accoglienza e disponibilità durante i periodi di confinamento al fine di soddisfare le esigenze e i bisogni dei giovani adulti LGBTQ+. I risultati della ricerca inoltre potrebbero essere utili anche ad aggiornare le politiche pubbliche dei vari Paesi, finalizzate a migliorare la salute mentale delle persone LGBTQ+, considerando gli effetti differenziali della pandemia generati dai diversi contesti socio-culturali.

 

Riferimenti

  • Brooks, S. K. , et al. (2020), “ The psychological impact of quarantine and how to reduce it: Rapid review of the evidence” The Lancet , 395(10227), 912–920.
  • Chakraborty, A. , McManus, S. , Brugha, T. S. , Bebbington, P. , & King, M. (2011). Mental health of the non-heterosexual population of England. British Journal of Psychiatry , 198(2), 143–148.
  • Fish, J. N. , McInroy, L. B. , Paceley, M. S. , Williams, N. D. , Henderson, S. , Levine, D. S. , & Edsall, R. N. (2020). “I’m kinda stuck at home with unsupportive parents right now”: LGBTQ+ youths’ experiences with COVID-19 and the importance of online support. Journal of Adolescent Health , 67(3), 450–452.
  • Gato J. et al, (2021), “Psychosocial Effects of the COVID-19 Pandemic and Mental Health among LGBTQ+ Young Adults: A Cross-Cultural Comparison across Six Nations”,  Journal of Homosexuality, 1-19.
  • Hendricks, M. I. , & Testa, R. J. (2012). A conceptual framework for clinical work with with transgender and gender nonconforming clients: An adaptation of the minority stress model. Professional Psychology: Research and Practice , 43(5), 460–467.
  • Holmes, E. A. , et al. (2020). Multidisciplinary research priorities for the COVID-19 pandemic: A call for action for mental health science. The Lancet Psychiatry , 366, 1–14.
  • Meyer, I. H. (2003). Prejudice, social stress, and mental health in lesbian, gay, and bisexual populations: Conceptual issues and research evidence. Psychological Bulletin , 129(5), 674–69 .
  • Meyer, I. H. (2015). Resilience in the study of minority stress and health of sexual and gender minorities. Psychology of Sexual Orientation and Gender Diversity , 2(3), 209–213.
  • Perez-Brumer, A. , Day, J. K. , Russell, S. T. , & Hatzenbuehler, M. L. (2017). Prevalence and correlates of suicidal ideation among transgender youth in California: Findings from a representative, population-based sample of high school students. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry , 56(9), 739–746.
  • Rubin, G. J. , e Wessely, S. (2020). The psychological effects of quarantining a city. The BMJ , 368,

Autore/i dell’articolo

Dottor Marco Stefanelli - Psicologa - Psicoterapeuta - Istituto Beck
Psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Docente presso l’Istituto di Psicoterapia cognitivo- comportamentale A.T.Beck di Roma e di Caserta. Socio Ordinario della SITCC (Società Italiana di Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva) e Terapeuta EMDR I livello. Vanta esperienza clinica in ambito adulto e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e omofobia interiorizzata.  

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