Il potere della mente

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Il potere della mente - Antonello Dose
Il potere della mente - Antonello Dose

Il potere della mente

Quando mi hanno diagnosticato la sieropositività all’HIV nel 1994, ho pensato che sarei morto giovane e che sarebbe stato inutile preoccuparmi di fondi pensione, prostata ingrossata e cose simili. La terapia antiretrovirale è stata scoperta solo nel 1996. Il mio sistema immunitario, è riuscito a tenere la situazione sotto controllo, da solo, fino al 2001.

E’ stata fortuna? Era il mio destino? Sono convinto che mantenere un atteggiamento positivo e ottimista verso la vita – nonostante tutto – sia stata la chiave per rimanere sano e mi ha consentito di sopravvivere. Ho voluto scrivere questa storia nel libro “La rivoluzione del coniglio, come il Buddismo mi ha cambiato la vita” (Mondadori) perché ritengo che tale esperienza possa essere di qualche utilità anche per chi non è buddista, gay o sieropositivo.

Negli anni passati a sperimentare con la preghiera (e lo studio) gli insegnamenti di Nichiren Daishonin, al di là degli aspetti prettamente religiosi, pittoreschi o rituali, mi ha insegnato a dedicare tempo ad osservare la mente, comprendere le cause interne delle insicurezze e a mettere in atto delle contromisure efficaci per cercare di vivere meglio.

Si, perché la cosa che ho imparato è che tutto avviene nella nostra mente. Mente e corpo sono solo aspetti diversi dello stesso fenomeno. Curando l’una si risana l’altro. Quando qualcuno mi chiede consiglio su come affrontare una malattia seria, la prima cosa che mi viene da dire è “trovati un buon medico, ma ancora prima trova una importante ragione per vivere”.

Una cosa simile è avvenuta anche quando, una ventina di anni fa, ho deciso di fare il mio coming out, cioè condividere la mia natura omosessuale con tutti i miei ambienti. Ero cresciuto in parrocchia e perciò la cosa mi spaventava molto. Pensavo che forse, una volta saputo, non mi avrebbero più voluto bene. In realtà è successo il contrario.

Era proprio l’omofobia interiorizzata a non farmi esprimere liberamente per quello che sono. Perché è così che funziona: se tu per primo non hai stima di te stesso, l’ambiente sente che c’è un problema e non ti rispetta. Se costruisci un forte io, e lo esprimi liberamente, al contrario l’ambiente si inchina.

La teoria buddista mi ha insegnato anche l’inseparabilità di io e ambiente. Se cambio il mio atteggiamento verso le cose, prima o poi, cambiano anche le persone e le circostanze esterne.

Ancora più sorprendente è l’esperienza che sto facendo grazie alla diffusione del libro. Mai avrei pensato, in un Paese come il nostro con un tasso così alto di sierofobia, di ricevere tanto affetto, simpatia e solidarietà. Grazie ai social sono improvvisamente diventato il confidente di centinaia di pazienti e di loro familiari che mi raccontano storie, mi ringraziano o mi chiedono consigli.

Tutto ciò mi conferma, ancora una volta, che se troviamo il coraggio di essere noi stessi e facciamo qualcosa verso gli altri, qualcosa che almeno nelle intenzioni possa creare un qualche valore, si manifestano inevitabilmente approvazione e protezione. Se desideriamo vincere su una sofferenza o sperimentare un cambiamento nella nostra vita è inutile cercare la soluzione fuori di noi, dovremmo, al contrario, cercare di rivoluzionare noi stessi e il nostro modo di pensare.

Quando ci riusciamo cambia tutto. Provare per credere.

Antonello Dose

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