Incontrarsi online
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Fino a qualche anno fa la modalità più usuale per incontrare qualcuno prevedeva un’uscita tra amici, tra compagni di scuola o colleghi di lavoro; e l’eventuale partner, solitamente, era l’amico di un amico… Se avevi fortuna, poi, ancor prima dell’uscita riuscivi anche a reperire qualche informazione filtrata qua e là, che ti consentiva di creare una prima immagine mentale di lui o di lei, che poi veniva soddisfatta o disattesa.
Molto usate erano anche le agenzie matrimoniali e le inserzioni giornalistiche, dove al seguire del famoso AAA venivano elencate le peculiarità che l’altro avrebbe dovuto possedere.
Con internet, ma in particolare con i siti di incontri e le app tutto questo è cambiato; ora è possibile, non solo scegliere le caratteristiche estetiche e caratteriali dell’altro tra svariati e differenti profili, ma anche chattare ancor prima di incontrarsi realmente. Inoltre, attraverso sofisticati metodi di selezione delle affinità, basati su test e algoritmi, esiste la possibilità di visionare solo i profili compatibili con i propri interessi e le proprie attitudini.
Tinder, Badoo, Be2, Meetic, Lovoo, C-Date, Academic Singles… questi sono solo alcuni dei molteplici nomi presenti nel web per fare riferimento ai siti e alle app specializzati in incontri, i quali macinano annualmente miliardi di euro. Ognuno di essi è pronto ad appagare qualsiasi esigenza connessa all’orientamento sessuale, all’età, al ceto sociale, alle convinzioni religiose, razziali o politiche, allo stile di vita alimentare, alla tipologia di lavoro. Insomma, qualunque sia la propria idea di partner, dalla più convenzionale alla più singolare, esiste un portale o un’applicazione disposti a soddisfarla.
Ma tralasciando il numero impressionante di iscritti, quali sono le motivazioni sottostanti? E chi si nasconde dietro questi profili?
C’è chi ricerca l’amore, chi desidera solo brevi incontri sessuali o avere una relazione extraconiugale, chi ha bisogno di compagnia o vuole colmare il proprio vuoto interiore, chi non ha abbastanza tempo, chi è rimasto vedovo/a… Tante sono le ragioni che spingono a scegliere i dating (gli incontri) online; alcune risultano profonde, altre più superficiali.
Secondo un recente studio, tra quelle innumerevoli foto, brevi descrizioni e nomi ci sarebbero persone con bassa autostima, che presentano una percezione maggiormente negativa della propria immagine corporea rispetto ai non utenti (Strübel & Petrie, 2017) e che tendono ad esagerare (seppur in maniera non vistosa) le proprie qualità sul profilo (Whitty, 2008). Quello che è certo è che dietro i profili si nascondono delle persone, ognuna con la propria storia, con le proprie insicurezze, fragilità, ansie e paure (legate soprattutto al giudizio), che molto spesso il monitor riesce a nascondere o sedare. La percezione di controllo, sicurezza e protezione fornite dal pc possono, però, condurre al rischio di rifugiarsi in un mondo fittizio che, nel lungo termine, è traducibile con uno scollamento tra il mondo reale e quello virtuale, dove l’illusione vince sulla realtà e dove il rischio di incappare in profili falsi è alto.
In un articolo pubblicato su The Psychologist (Potts, 2018) viene analizzato proprio l’impatto drammatico che il dating online svolge sullo stato emotivo e psicologico degli utenti. L’autrice si sofferma sulla modalità spasmodica, quasi compulsiva, con cui si tende a spostarsi da una ricerca di un profilo ad un’altra con lo scopo di trovare il partner perfetto.
L’immediatezza e la variegata disponibilità offerte dall’online possono, così, trasformarsi in armi a doppio taglio; portano a chiudere i contatti (alcune volte senza neanche preavviso o imbarazzo) alla prima incomprensione o imperfezione e allontanano dalla tanto agognata stabilità, conducendo a un maggior grado di incertezza e insicurezza relazionale.
D’altro canto, però, se utilizzati con la giusta attenzione e consapevolezza, i siti o le app di incontri possono risultare utili nel favorire l’incontro di persone, anche localizzate vicine (attraverso funzioni di geolocalizzazione) o con diverso patrimonio culturale e razziale che nella vita reale avrebbero scarsa, se non nulla, probabilità di incontrarsi.
Certamente la maggiore comodità e la tempestività di fruizione dei servizi online hanno agevolato le occasioni di incontro in una società dove i ritmi frenetici e la mancanza di tempo fanno da padroni, ma forse ogni tanto bisognerebbe riappropriarsi del proprio momento presente e, magari, distogliere lo sguardo dal telefonino per godere della bellezza della realtà circostante, intessuta di odori, colori, suoni ed esperienze tattili. E chissà che, proprio in quel momento, non s’incontri l’amore…
Riferimenti
· Potts H. (2018). You can always press delete. The Psychologist, 31: 46-49.
· Strubel J & Petrie TA. (2017). Love me Tinder: Body image and psychosocial functioning among men and women. Body Image, 21:34-38.
· Whitty MT. (2008). Revealing the ‘real’ me, searching for the ‘actual’ you: Presentations of self on an internet dating site. Computers in Human Behavior, 24: 1707-1723.