La paura di volare: sintomi e possibili cause
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La paura di volare rientra nelle fobie specifiche, che a loro volta fanno parte della categoria dei disturbi d’ansia. La paura è un’emozione comune tra tutti gli esseri umani, la cui percezione risulta funzionale alla sopravvivenza. Quando si è di fronte ad un pericolo reale l’emozione della paura risulta essere adattiva, perché prepara il corpo a rispondere con la lotta, con la fuga o con il feezing; tali risposte garantiscono all’uomo la salvezza. Per fobia specifica si intende una paura eccessiva, di cui la persona stessa riconosce la sua sproporzione, provocata da un oggetto o da una situazione particolare. Le fobie specifiche inducono ansia anticipatoria ed evitamento dello stimolo fobico, interferendo significativamente con le normali attività personali, sociali e lavorative. Per poter effettuare una corretta diagnosi è necessario accertarsi che l’ansia, il panico e l’evitamento non siano giustificabili da altri disturbi psicologici e che ci troviamo in presenza delle seguenti condizioni:
1) la paura è causata e limitata a stimoli considerati minacciosi
2) il raffronto con lo stimolo determina intensa paura ed evitamento
3) la paura è irragionevole ed eccessiva ed interferisce con le normali attività di vita quotidiana
Gli adulti sono consapevoli dell’irragionevolezza delle proprie paure; diversamente i bambini possono non esserne consapevoli e possono esprimere l’ansia o la paura irrigidendosi, piangendo o attraverso scoppi d’ira, rendendo così più difficoltosa la diagnosi. A sostegno di tale difficoltà, è stato indicato nel DSM che per diagnosticare una fobia specifica ad un soggetto la cui età sia al di sotto dei 18 anni la durata del disturbo deve superare i 6 mesi. Il DSM raggruppa le fobie specifiche in cinque sottotipi generali: tipo animali; tipo ambienti naturali; tipo sangue-iniezioni-ferite; tipo situazionale; altro tipo. Inizio modulo
Una fobia specifica è la paura di volare – tecnicamente aerofobia – è un fenomeno molto più ampio di quanto si possa immaginare. Tale paura determina un profondo disagio che si esprime attraverso diverse manifestazioni ed intensità che possono variare da una leggera tensione, avvertita soltanto in alcune fasi del volo, fino ad un’angoscia talmente profonda ed incontrollabile che finisce per compromettere in generale il rapporto con l’aereo. Nel quadro clinico dell’aerofobia ritroviamo sintomi somatici quali tachicardia, aumento della sudorazione, respirazione affannosa, sensazione di mancanza d’aria, nausea, crampi addominali, aumento della diuresi, tensione e dolori muscolari, sia sintomi psicologici come sensazione d’inquietudine, fantasie catastrofiche, paura di perdere il controllo.
La paura di volare può essere concettualizzata sia come fobia legata ad una situazione specifica, che come l’espressione di altre fobie non legate a situazioni particolari, come la paura delle altezze. L’elenco delle cose di cui le persone con una paura di volare dicono di preoccuparsi è molto lungo. Comprende: schianto, altezze, instabilità o turbolenza, panico, mancanza di controllo, maltempo, soffocamento, perdita di controllo in situazioni sociali, vomito o svenimento e la successiva umiliazione, preoccuparsi di ciò che gli altri possono pensare di loro, agorafobia, essere intrappolati in uno spazio chiuso, essere separati da un custode, sperimentare un grave disturbo come un attacco cardiaco o
Le ricerche attuali indicano che circa trentacinque persone su 100 sviluppano la paura di volare ad un certo punto della loro vita.
Rispetto alle cause della paura di volare vi sono diverse ipotesi:
– può essere il risultato di un’esperienza spiacevole o spaventosa su un aereo, per cui conseguentemente si sviluppa tale fobia come risultato di un condizionamento classico;
– può svilupparsi quando si è in volo verso una destinazione a cui non si vuole andare;
– può nascere quando si ha una spiacevole esperienza poco prima del volo, come un attacco di panico, che porta a sperimentare una sensazione di incombente sventura, che poi inevitabilmente rimane associata a tutto ciò che ha a che fare con il volare. Tuttavia molti individui affetti da tale fobia, riferiscono di non rientrare in nessuno dei casi menzionati, ma semplicemente di aver percepito nel corso degli anni, man mano che aumentavano il numero di aerei presi, sempre maggiore disagio e paura. In ambito clinico affrontare le fobie, al di là delle loro definizioni, implica necessariamente analizzare fenomeni psicofisiologici definiti da termini come paura ed ansia, nel loro significato intrapsichico e interpersonale, nonché la loro relazione con il vissuto dell’individuo.
Riferimenti:
- “Fly away fear. Overcoming your fear of flying”; Elaine Iljon Foreman, Lucas Van Gerwen; Routledge; 2018
- “Psicologia clinica”; Ann M.Kring, Gerald C. Davidson; John M. Neale, Sheri L. Johnson; Zanichelli; 2017
- “Diagnostic and statistical Manual of Mental Disorder, 5th Edition: DSM-5”, American Psychiatric Association, APA, Wiener.. (2013)
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