Le modificazioni dei ritmi sonno-veglia dovuti al lockdown
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Mentre la pandemia si diffondeva nel 2020 e le nazioni entravano in blocco, molte persone hanno iniziato a notare che i loro ritmi sonno-veglia stavano modificandosi. Sui social media le celebrità hanno cominciato a registrare le storie della buonanotte per aiutare le persone ad addormentarsi, mentre su Twitter l’hashtag #cantsleep era regolarmente di tendenza.
A distanza di un anno, i ricercatori stanno cominciando a capire come il nostro sonno si è e si sta ancora modificando con il prosieguo del lockdown, e quali potrebbero essere le implicazioni a lungo termine per il benessere psicofisico delle persone.
Due recenti studi hanno tracciato la struttura del sonno di gruppi di volontari in Europa e Sud America già dai primi mesi dell’isolamento. I risultati raccontavano una storia consistente: le persone dormono sicuramente di più ed in modo diverso.
Entrambi gli studi hanno scoperto che l’isolamento ha ridotto il cosiddetto “jetlag sociale” – la differenza nei ritmi sonno-veglia che distinguono generalmente i giorni feriali dai fine settimana. Di solito, la maggior parte delle persone va a letto prima e si sveglia prima nei giorni feriali di quanto farebbe nei fine settimana, però, ad oggi, gli schemi del sonno rendono ogni giorno più simile al weekend.
Il buon sonno non è solo quantità, ma anche qualità. La qualità del sonno tiene conto di quanto tempo ci vuole per addormentarsi, quante volte o quanto facilmente ci si sveglia durante la notte, quanto sia difficile riaddormentarsi e quanto ci si sente riposati al mattino.
La scoperta sorprendente da molteplici recenti studi è che mentre la gente sta dormendo di più, la qualità del sonno è peggiore. Un recente sondaggio condotto nel Regno Unito dal King’s College di Londra conferma questi risultati. La metà della popolazione ha riportato che il loro sonno è più disturbato durante l’isolamento e tre su dieci riportano di sentirsi meno riposati al risveglio.
Non si tratta solo di sentirsi stanchi, ci sono molte possibili conseguenze del declino della qualità del sonno, ad esempio una buona qualità del sonno è fondamentale per il sistema immunitario. In uno studio storico del 2009 i ricercatori hanno monitorato 153 mila volontari per due settimane, e poi li hanno esposti a un virus che causa il raffreddore comune. I partecipanti che avevano avuto un sonno di scarsa qualità durante le due settimane precedenti, sono stati sei volte più sensibili a contrarre il virus.
Il legame tra la qualità del sonno e la salute è stato rafforzato da uno studio su larga scala in cui 30.000 volontari hanno fornito dati sulla loro salute fisica e mentale e sui ritmi sonno-veglia in quattro anni. I risultati che hanno mostrato cambiamenti positivi nella qualità del sonno in quattro anni sono stati associati a una migliore salute e benessere.
Una buona qualità del sonno non solo aiuta a rimanere in buona salute, ma aiuta anche la mente a rimanere acuta. Una spiegazione per il legame tra la qualità del sonno e il successo accademico potrebbe essere che mentre un buon sonno rafforza i ricordi formati durante il giorno, il sonno di scarsa qualità potrebbe compromettere questo processo. Uno studio del 2012 lo ha dimostrato insegnando a “buoni” e “cattivi” dormitori a toccare una sequenza specifica di pulsanti prima del sonno notturno e di nuovo al risveglio. Le capacità di riprodurre la sequenza è migliorata del 15% nei buoni dormitori, mentre quelle dei cattivi dormitori sono migliorate solo dell’1%. Il sonno non favorisce l’apprendimento quando la qualità è scarsa.
La buona notizia è che ci sono strategie efficaci per migliorare la qualità del sonno. Un gruppo di scienziati del sonno ha pubblicato un elenco di raccomandazioni: queste includono mantenere un programma di sonno regolare, evitando di utilizzare il letto per attività diverse dal sonno (comprese le riunioni Zoom), evitando dispositivi elettronici prima di andare a letto, facendo esercizio regolare e ottenere la maggior quantità di luce del giorno possibile, soprattutto la mattina.
Prima dell’isolamento, solo il 44% degli adulti britannici erano soddisfatti del loro sonno. Per alcuni, il lockdown ha mantenuto la promessa di più ore di sonno poichè siamo stati liberati da un pendolarismo quotidiano.
Mentre questo sogno di dormire più ore, per alcuni si è avverato, potrebbe non essere il tipo di sonno che ci aspettavamo.
Riferimenti
- Cristina Florea, Pavlos Topalidis, Theresa Hauser, Monika Angerer, Anton Kurapov, Carlos Alberto Beltran Leon, Daniel Soares Brandão, Manuel Schabus. Sleep during COVID-19 lockdown: A cross-cultural study investigating job system relevanceBiochem Pharmacol. (2021)
- Ju Lynn Ong, TeYang Lau, Stijn A A Massar, Zhi Ting Chong, Ben K L Ng, Daphne Koek, Wanting Zhao, B T Thomas Yeo, Karen Cheong, Michael W L Chee. COVID-19-related mobility reduction: heterogenous effects on sleep and physical activity rhythms. Sleep. (2021)
- Maurizio Gorgoni, Serena Scarpelli, Valentina Alfonsi, Ludovica Annarumma, Susanna Cordone, Serena Stravolo, Luigi De Gennaro. Pandemic dreams: quantitative and qualitative features of the oneiric activity during the lockdown due to COVID-19 in Italy. Sleep Med. (2021)