MBSR: I 3 aspetti che l’hanno distinta dalle precedenti terapie sull’ansia e sulla gestione dello stress
MBSR: I 3 aspetti che l’hanno distinta dalle precedenti terapie sull’ansia e sulla gestione dello stress
In una recente review sugli interventi terapeutici basati sulla mindfulness (Keng et al., 2011), è stato riconosciuto il supporto empirico agli studi che mostrano una relazione positiva con la salute psicologica, il benessere, con il miglioramento della regolazione comportamentale, con la riduzione di sintomi ansiosi e depressivi e della reattività emotiva. Tuttavia, rimangono da spiegare ancora alcune questioni, come ad esempio i processi di base che operano attraverso la Mindfulness e che producono il cambiamento. Così come ancora pochi studi sono stati pubblicati sull’efficacia dei vari protocolli basati sulla Mindfulness per il PTSD.
Si parla di protocolli al plurale perché le terapie che si basano sulla Mindfulness sono numerose. Esistono, ad esempio, la Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT), la Dialectal Behavior Therapy (DBT), l’Acceptance and Committment Therapy (ACT), la Compassion Focus Therapy (CFT), ecc. Tuttavia tutti questi protocolli hanno preso il via a partire dal protocollo originario e originale per l’epoca: Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) di J. Kabat Zinn (1982). Il programma di Kabat Zinn fu la prima applicazione sistematica della Mindfulness in un contesto clinico. Il focus era basato sulla riduzione dello stress utilizzando tecniche di meditazione come il body scan, la sitting meditation, l’hatha yoga e la walking meditation. Parte integrante del protocollo erano anche l’assegnazione di compiti a casa e discussioni di come era stato fronteggiato lo stress, il dolore o lo sconforto.
Ma quali erano le 3 caratteristiche principali che distinguevano l’MBSR da tutti gli altri approcci terapeutici del tempo, per l’ansia e la gestione dello stress?
In primo luogo, la presenza e l’autorità di Kabat Zinn. Il dr. Joan Borysenko, che nel 1981 frequentava una classe di MBSR come osservatore, scrive di lui: “Ecco un uomo che trasuda una sorta di forza fiduciosa che invita le persone a compiere uno sforzo con le sole loro forze”. Coloro che hanno incontrato Kabat Zinn, che hanno visto i suoi video, che hanno ascoltato i suoi CD, possono testimoniare la sua personale e straordinaria autorevolezza. Non sorprende affatto che sia diventato una sorta di guru nel campo della Mindfulness. Se infatti spesso ci si focalizza sul metodo, non bisogna tuttavia dimenticare il ruolo essenziale della persona. Il terapeuta ha un ruolo importantissimo di modello, deve essere qualcuno che mostra nel suo vero essere i benefici di ciò che sta insegnando. Ecco perché un buon terapeuta mindful deve necessariamente aver praticato a lungo a la Mindfulness su se stesso.
La seconda caratteristica che distingueva l’MBSR dalle terapie precedenti, era il riferimento esplicito alle idee e alle pratiche buddiste. Esse hanno portato le terapie occidentali a un approccio totalmente differente verso la mente, introducendo di conseguenza nuovi metodi e procedure che in realtà nelle culture orientali erano note da centinaia di anni. Per portare le persone a impegnarsi nell’apportare il cambiamento nella vita di tutti i giorni, è necessario fornirle di una forte motivazione al cambiamento, e cosa potrebbe essere più potente dell’idea di liberarsi della sofferenza eccessiva in maniera autonoma? Chiaramente la sola motivazione non basta e ancora più importante la sofferenza è intesa in termini diversi dall’accezione che ne facciamo nell’uso quotidiano. Attraverso l’MBSR, quindi, si enfatizzava e si enfatizza l’importanza dell’esperienza personale e della pratica regolare nell’apprendere a essere mindful nella vita di tutti i giorni.
Infine la terza caratteristica distintiva del protocollo originario dell’MBSR era la natura dei pazienti. Kabat Zinn, cioè, lavorava con persone che soffrivano di una svariata molteplicità di sintomi e problemi. C’erano uomini con HIV, persone che avevano avuto un attacco di cuore, donne con aneurisma cerebrale, persone affette da dolore cronico, persone con insonnia…tanto per citarne alcune. L’applicazione della psicologia a problemi medici (medicina comportamentale) era ai suoi albori. Il protocollo MBSR veniva applicato a individui con disagi psichici, con problemi di natura medica, così come a soggetti che non avevano alcun disturbo fisico o mentale. La Mindfulness iniziava a diventare un approccio olistico alla persona, in cui mente e corpo sono una cosa sola. I metodi meditativi, infatti, iniziano con il corpo e la mente si allena attraverso le azioni e le non azioni del corpo. Sebbene i metodi precedenti di trattamento dell’ansia talvolta utilizzavano forme di rilassamento fisico, tuttavia, era riservata poca attenzione al corpo.
Marco Salvati
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MBSR – Bibliografia:
- Keng, S. L., Smoski, M. J., & Robins, C. J. (2011). Effects of mindfulness on psychological health: A review of empirical studies. Clinical psychology review, 31(6), 1041-1056.
- Kabat-Zinn, J. (2013). Full catastrophe living, revised edition: how to cope with stress, pain and illness using mindfulness meditation. Hachette UK.
- Kabat-Zinn, J. (1982). An outpatient program in behavioral medicine for chronic pain patients based on the practice of mindfulness meditation: Theoretical considerations and preliminary results. General Hospital Psychiatry, 4, 33–47.
- Marzillier, J. (2014). The trauma therapies. Oxford University Press, USA.