Migliorare le capacità di apprendimento degli studenti: il ruolo dell’apprendimento autoregolato e della mindfulness

Migliorare le capacità di apprendimento degli studenti: il ruolo dell’apprendimento autoregolato e della mindfulness

Migliorare le capacità di apprendimento degli studenti

Photo by @roeldierckens on Unsplash

 Al giorno d’oggi, in un mondo complesso e sottoposto a cambiamento ed evoluzione costante risulta fondamentale essere in grado di organizzare e auto-gestire il proprio apprendimento sia all’interno dei contesti di educazione formale ma anche al di fuori di essi. A tal proposito la letteratura scientifica associa alle abilità cognitive ed accademiche, necessarie per un apprendimento efficace, anche le abilità metacognitive, emotive e la motivazione.

Il termine “metacognizione” è stato utilizzato per la prima volta negli anni 70 da Flavell per descrivere l’insieme delle conoscenze circa i processi cognitivi (Flavell,1971). Studi successivi hanno consentito di estendere tale concetto ed adoperarlo per descrivere l’insieme delle conoscenze e delle attività cognitive che hanno come oggetto o regolano gli aspetti relativi agli atti mentali. Le esperienze metacognitive quindi comprendono idee e pensieri circa l’attività cognitiva che intervengono a tutti i livelli del compito e si modificano in relazione agli obiettivi da raggiungere o al compito da svolgere (Flavell, 1981).

Oltre alle abilità metacognitive sono rilevanti anche gli aspetti emotivi. La ricerca scientifica dimostra che le esperienze emotive positive ricoprono un ruolo significativo nei successi accademici. Gli studenti che provano con maggiore frequenze gioia, speranza e orgoglio verso i propri studi hanno una maggiore probabilità di ottenere un successo accademico. Al contrario ansia, noia o preoccupazioni eccessive sono associati ad una bassa probabilità di raggiungere un successo accademico. Talvolta, gli studenti sperimentano entrambe le esperienze emotive, ma ciò che varia è il significato che attribuiscono a tali emozioni. Infatti, le performance accademiche degli studenti che interpretano qualsiasi esperienza come negativa risulteranno più compromesse e ostacolate di quelle degli studenti che vivono tali esperienze emotive come positive (Mega et. al., 2014).

In aggiunta alle abilità precedentemente citate un ruolo fondamentale in questa prospettiva è dato alla motivazione. Per uno studente avere una motivazione troppo bassa o troppo alta può associarsi a risultati inferiori rispetto alle aspettative (Tobias & Everson, 2009).

In un nuovo studio condotto da Corti e colleghi (2020) si parla di apprendimento autoregolato (SRL) che si verifica quando gli studenti adottano un ruolo attivo nei confronti del loro apprendimento e sono capaci di auto-regolarsi e auto-gestirlo . L’apprendimento autoregolato è un costrutto multi-dimensionale approfondito in diversi modelli teorici che sebbene presentino prospettive differenti, condividono l’idea alla base di tale costrutto. Si enfatizza, infatti, il ruolo attivo dello studente che è consapevole non solo delle esigenze accademiche e delle richieste del compito ma anche delle proprie necessità. Uno studente autoregolato considera l’apprendimento come un processo controllabile e pertanto sottoposto a organizzazione, monitoraggio e controllo costanti. Si pone degli standard e degli obiettivi da raggiungere e adatta il proprio apprendimento per cercare di progredire verso questi ultimi (Mega et al., 2014). In questa prospettiva si enfatizza la capacità dello studente di utilizzare strategie di studio come: l’elaborazione dei contenuti, il monitoraggio e l’autovalutazione.

Corti e colleghi (2020) hanno condotto uno studio pilota, considerando l’efficacia dei programmi mindfulness per migliorare la qualità delle prestazioni cognitive e metacognitive e favorire la regolazione emotiva e l’autoconsapevolezza. L’intervento proposto in questo studio è denominato Mindful effective learning (MEL) e mira a migliorare l’apprendimento e il rendimento accademico degli studenti, formandoli su tutti gli aspetti dell’apprendimento efficace: metacognizione, emotività e motivazione. Per raggiungere questi obiettivi gli studiosi hanno integrato la mindfulness, la formazione sul metodo di studio e il coaching per la motivazione.

L’intervento MEL a cui sono stati sottoposti i partecipanti è stato condotto per 10 incontri ognuno della durata di 3.5 ore. La formazione MEL consiste in 10 moduli tematici. Il primo modulo è dedicato alla creazione di uno spazio confortevole nel gruppo e all’introduzione degli argomenti principali trattati nella formazione. Il secondo e il terzo modulo riguardano le capacità di base per uno studio autoregolato: autocoscienza e regolazione dell’attenzione. I due moduli seguenti riguardano la regolazione delle emozioni, in particolare la regolazione dell’ansia e della motivazione. I seguenti quattro moduli sono stati dedicati alla pianificazione dello studio, alla gestione del tempo e alle tecniche di studio. L’ultimo modulo si è concentrato sui guadagni e sui benefici della formazione.

I risultati hanno mostrato che gli studenti sottoposti all’intervento Mindful effective learning hanno migliorato la consapevolezza di sé, la capacità di autovalutazione, le abilità metacognitive, di organizzazione e di gestione dello studio. Per quanto riguarda gli aspetti emotivi sono stati identificati miglioramenti significativi nella gestione dell’ansia e nella fiducia in se stessi.

In conclusione, secondo i risultati riportati, la formazione MEL sembra migliorare l’apprendimento autoregolato. La capacità di autoregolarsi nella gestione dello studio è cruciale soprattutto per gli studenti universitari che devono gestire autonomamente la propria carriera accademica pianificando e organizzando le attività da svolgere. Inoltre, la formazione MEL potrebbe offrire agli studenti l’opportunità di raggiungere la crescita personale durante l’esperienza universitaria, che talvolta può rivelarsi un’esperienza frustrante.

Riferimenti:

  • Corti, L., & Gelati, C. (2020). Mindfulness and Coaching to Improve Learning Abilities in University Students: A Pilot Study. International Journal of Environmental Research and Public Health17(6), 1935.
  • Flavell, J. (1971). Theories of Learning in Educational Psychology.
  • Flavell, J. H. (1981). Monitoring social cognitive enterprises: Something else that may develop in the area of social cognition. Social cognitive development: Frontiers and possible futures11, 272-287.
  • Mega, C., Ronconi, L., & De Beni, R. (2014). What makes a good student? How emotions, self-regulated learning, and motivation contribute to academic achievement. Journal of educational psychology106(1), 121.
  • Tobias, S., & Everson, H. T. (2009). The importance of knowing what you know: A knowledge monitoring framework for studying metacognition in education. In Handbook of metacognition in education (pp. 119-140). Routledge.

Autore/i dell’articolo

Rita Massaro
Psicologa, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Campania dal 27/01/2020 n° 8632. Svolge il ruolo di Research assistant occupandosi di raccolta dati nell’ambito di progetti di ricerca con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi della Campania. Collabora con l’Istituto Beck come tutor d’aula presso la sede di Caserta. Ha preso parte a progetti di prevenzione del disagio giovanile presso scuole primarie superiori e scuole secondarie del territorio. Ha svolto attività di tirocinio presso il servizio Materno Infantile dell’ASL di Caserta e un Centro di riabilitazione neuromotoria per minori.

Se hai bisogno di aiuto o semplicemente vuoi contattare l’Istituto A.T. Beck per qualsiasi informazione,
compila il modulo nella pagina contatti.

Back To Top
Cerca