Per sempre Narcisisti?
Con quanta facilità, spesso, ci capita di etichettare una persona come narcisista solo perché un po’ boriosa, egocentrica o egoista. Ma cos’è esattamente il narcisismo? E una volta che si è narcisisti lo si è per sempre?
Tutti noi presentiamo un certo grado di narcisismo, su un continuum che va da un’estremità normale-sana, caratterizzata da alcuni tratti narcisistici, ad un vero e proprio disturbo di personalità.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), l’elemento cardine del disturbo narcisistico di personalità ruota attorno ad un senso di sé ipertrofico, contraddistinto da un profondo bisogno di ottenere attenzione e ammirazione altrui, e da scarse abilità empatiche (APA, 2013). Riguarda pertanto, persone con un sé grandioso che tendono molto frequentemente a sovrastimare le proprie capacità apparendo, così, agli occhi degli altri come vanitosi, presuntuosi, arroganti, manipolatori ed esigenti. Tale pattern di pensiero e comportamento è presente in ogni area della vita del narcisista: dal lavoro e dalle amicizie, alle relazioni familiari e amorose. Tuttavia, il disturbo narcisistico non è così frequente come sembrerebbe. Infatti, secondo il DSM-5 la sua prevalenza all’interno della popolazione oscillerebbe tra lo 0 e il 6,2% (APA, 2013).
Il narcisismo evolve e si modifica nel corso della vita?
Questo è l’interrogativo che si sono posti Wetzel e colleghi (2019) nel loro studio longitudinale, con l’obiettivo di indagare il cambiamento del narcisismo lungo un arco temporale di 23 anni.
Gli autori utilizzarono come base di partenza alcuni dati provenienti dallo studio longitudinale Berkeley – BLS (Robins & Beer, 2001). A questo studio presero parte una coorte di studenti del primo anno dell’Università della California, a cui venne richiesto di completare una serie di test di personalità, compreso il Narcisistic Personality Inventory (NPI), e di compilarli periodicamente negli anni a seguire. I ricercatori analizzarono, successivamente, i dati dei soggetti in due momenti distinti: nel 1992, in un campione di 486 partecipanti diciottenni e nel 2016, su un totale di 237 partecipanti di 41 anni.
Risultati
Wetzel e colleghi rilevano che il narcisismo mostra alti livelli di stabilità similmente a quanto riscontrato per altri tratti di personalità in letteratura. Per tale ragione, gli studenti che presentavano all’inizio della loro carriera universitaria un alto contenuto narcisistico, tendevano a mantenerlo in maniera seppur differente, anche a quarant’anni.
Sebbene vi sia una relativa stabilità del narcisismo, gli autori riscontrano soprattutto che, in media, il livello narcisistico tra i partecipanti diminuisce significativamente nell’arco temporale preso in esame, come conseguenza anche del processo di maturazione dei partecipanti.
Infine, i cambiamenti nel narcisismo sembrerebbero altresì essere influenzati da determinate esperienze di vita. Ad esempio, avere una relazione intima e dei figli correla, secondo lo studio, con una forte diminuzione della vanità del narcisista; così come le persone che occupano posizioni manageriali hanno meno probabilità di indebolire la sfaccettatura narcisistica della loro leadership.
Gli autori concludono lo studio asserendo che con il passare del tempo si diventa meno narcisisti, dato che è in linea con il principio di maturità. L’entità di questa riduzione è collegata in una certa misura alla particolare carriera professionale e ai percorsi familiari che una persona persegue durante questa fase della vita.
Riferimenti
- American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (5a Ed.): DSM-5. Trad. it. Raffaello Cortina, Milano 2014.
- Robins, R. W., & Beer, J. S. (2001). Positive illusions about the self: Short-term benefits and long-term costs. Journal of Personality and Social Psychology, 80(2), 340-352. doi:10.1037//0022-3514.80.2.340
- Wetzel, E., Grijalva, E., Robins, R. W., & Roberts, B. W. (2019). You’re still so vain: Changes in narcissism from young adulthood to middle age. Journal of personality and social psychology.