Narcisismo e cicli interpersonali: seconda parte

Narcisismo e cicli interpersonali: seconda parte

Narcisismo e cicli interpersonali

Photo by Anca Dorneanu on Pexels

Sfogliando l’album delle relazioni interpersonali abbiamo visto come queste siano croce e delizia per i narcisisti: idealizzazione, ammirazione, lo sguardo dell’altro capace di aggiungere tacche all’autostima e poi il vuoto, la trasparenza, il sentirti niente solo perché quello sguardo scintillante non è più rivolto verso di te.

Girando pagina, ci ritroviamo nella competizione piena con un clima carico di accuse e lamentele reciproche. La tensione emotiva sale. Si taglia meglio di un panetto di burro. Il paziente narcisista è, ora, in una posizione decisamente scomoda. Nella sua mente un solo pensiero: “La vicinanza non è necessaria”.

Sembra di essere finiti a Pripyat. Ma come ci siamo arrivati? Principalmente in due modi: voglio essere ammirato, percepisco che l’altro non testimonia e riconosce il mio potere, il mio dominio e quindi non posso far altro che competere rabbiosamente.

A questo punto la sfida è accettata. Muhammad Ali vs George Foreman. Saliamo sul ring. Un gancio dietro l’altro. Suona il gong e il narcisista è ormai già̀ fuori dalla relazione, ritirato nelle lande desolate dove è consentita la vita solo alle piante xerofite.

Ma non è tutto qui…Stay tuned!

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Riferimenti

 

 

Autore/i dell’articolo

Dott.ssa Mariangela Ferrone - Psicologa - Psicoterapeuta - Istituto Beck
Psicologa, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, Psicoterapeuta TMI (terapia metacognitiva interpersonale) livello EXPERT. Per molti anni è stata Coordinatrice del Centro di Psichiatria Perinatale e Riproduttiva, del Servizio di Psicoterapia e Counseling Universitario presso la UOC di Psichiatria – Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma. Attualmente è docente per l’insegnamento di “Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione” nel corso di laurea in Scienze Infermieristiche, sede Sant’Andrea presso la Facoltà di Medicina e Psicologia – Sapienza Università di Roma, nonché docente interno e supervisore clinico dell’Istituto A.T. Beck per le sedi di Roma e Caserta. Socio Aderente della SITCC (Società Italiana di Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva).

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