Natale con i benefici del tempo speso in famiglia

Natale con i benefici del tempo speso in famiglia

Natale con i benefici del tempo speso in famiglia
Natale con i benefici del tempo speso in famiglia

Natale con i benefici del tempo speso in famiglia

Dopo le corse stressanti nei giorni che precedono il Natale, finalmente il grande giorno è arrivato. Nell’immaginario comune, Natale è un giorno di gioia e serenità da passare in famiglia. Quando in questo articolo parliamo di famiglia intendiamo anche altre relazioni significative, come gli amici, con cui potremmo scegliere di passare le feste. È vero, non per tutti è così e a volte preferiremmo evitare di incontrare quel “parente serpente” o dover fare gli auguri a quella prozia di cui non ricordiamo nemmeno il nome. Per alcuni, al contrario, nonostante il desiderio non c’è la possibilità di essere in famiglia, forse perché lontani oppure perché, per vicissitudini varie, i familiari non sono più con loro.

Proprio per questo è fondamentale dare importanza al tempo che si spende con i propri familiari e fare in modo che quel tempo abbia una certa qualità. Ma cosa significa “tempo di qualità”? In realtà questa domanda ha una risposta per ogni famiglia perché, al contrario di quanto potremmo pensare in un primo momento, ogni famiglia è diversa, ha le sue proprie regole di gioco, la sua storia che parte da chi sa quanto tempo prima. Per alcune famiglie, tempo di qualità potrebbe essere riunirsi a vedere le puntate di una serie che piace a tutti componenti; altre famiglie amano i giochi da tavolo; altre preferiscono vedersi con una frequenza minore ma parlando di temi importanti. Possiamo dire che, in generale, il tempo di qualità speso in famiglia è quello il cui obiettivo è mettere i diversi membri in relazione, avvicinarli davvero, creare gli episodi salienti che formano la storia di famiglia.

Prima di andare al pranzo (o alla cena) di Natale, sarebbe utile fermarsi un attimo e chiedersi: cosa voglio ottenere da questo? È una domanda semplice ma fondamentale e funzionale, in quanto prima di tutto ci invita a soffermarci sul significato che ha per noi quel pasto insieme agli altri; inoltre ci proietta alla fine di quell’incontro, quando possiamo renderci conto se abbiamo semplicemente lasciato passare il tempo in conversazioni senza importanza o se abbiamo approfittato di quel tempo concessoci per entrare in relazione con gli altri.

Di solito la risposta alla domanda ha a che fare con il connettersi agli altri, in quanto noi umani siamo animali sociali, relazioni e legami sono basilari e non potremmo sopravvivere senza un contesto sociale. Connettersi agli altri nella realtà, molto più potentemente di quanto si fa con internet, significa che di fronte abbiamo una persona come noi ma diversa da noi. Questo ci dà la possibilità di essere curiosi su cosa pensa, cosa prova, cosa ha vissuto l’altra persona e il miglior modo per farlo è con domande aperte: sono domande di cui molto probabilmente non conosciamo la risposta, per esempio “Com’era il Natale quando eri piccolo tu?” oppure “Cosa stai facendo di bello ultimamente?”. Queste domande non hanno per risposta un semplice sì/no e sono introdotte da parole quali “come, perché, cosa, quando”, ecc. Una domanda del genere veicola genuina curiosità e le persone sentono che siete interessati a loro, che i loro pensieri e ricordi hanno valore per voi.

Alcuni temono discussioni politiche o su temi delicati durante gli incontri in famiglia: Natale con un litigio sulle prossime elezioni non sembra così attraente.  Eppure persino discussioni politiche o sportive possono essere usate per creare ponti: ricordiamo le nostre intenzioni formulate in precedenza e iniziamo a parlare, senza l’illusione o il fine di cambiare l’altra persona o i suoi punti di vista. Mostrare rispetto per loro e quello che pensano funge anche da esempio su come vorreste che loro si comportassero con le vostre opinioni.

Le tradizioni sono anche importanti. Qui però non si intendono necessariamente quelle culturali ma le tradizioni che si costruiscono in famiglia. I regali si aprono il 24 sera o il 25 mattina; dopo il pranzo si fa sempre quel gioco di carte che fa ridere tanto e che bisogna sempre rispiegare al nonno; il pomeriggio o la sera ci si riunisce per vedere i film che puntualmente vengono trasmessi nel periodo natalizio, ecc. Questi rituali di famiglia contribuiscono a creare quel senso del “noi”, una identità di gruppo forte; di solito sono molto apprezzati dai bambini, contribuiscono allo sviluppo emotivo e forniscono loro una base di fiducia e stabilità che verrà utilizzata durante la vita.

Per finire, ricordiamo che serve anche il nostro sforzo per fare della nostra famiglia quella che vorremmo. Famiglia è un luogo dove i membri si sentono supportati e non giudicati, dove ognuno porta il suo contributo e, nonostante discussioni e dissapori, si sente forte il legame. Per alcuni componenti della nostra famiglia non ci saranno ancora molti Natali, di solito questo vale per i nonni. Questo pensiero vuole essere un prezioso promemoria a godersi il tempo a disposizione, a farne qualcosa di speciale per contribuire insieme agli altri a rendere questo un indimenticabile Natale in famiglia.

Benino Argentieri

BIBLIOGRAFIA

 

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