Nuova ricerca prova i vantaggi della Mindfulness sul posto di lavoro

Nuova ricerca prova i vantaggi della Mindfulness sul posto di lavoro

Nuova ricerca prova i vantaggi della Mindfulness sul posto di lavoro
Nuova ricerca prova i vantaggi della Mindfulness sul posto di lavoro

Nuova ricerca prova i vantaggi della Mindfulness sul posto di lavoro

La Mindfulness è una pratica di meditazione che ha realmente molteplici applicazioni nella vita di tutti i giorni, quando una maggiore consapevolezza e una più allenata capacità di accettazione possono evitare spiacevoli conseguenze a noi e a chi ci sta intorno.
La consapevolezza può essere definita come completa attenzione a esperienze ed emozioni del momento presente senza essere preoccupati del passato e del futuro: per esempio, focus su un momento felice senza analizzare cosa ha portato a quella felicità o se perdurerà nel tempo.
L’accettazione è, invece, caratterizzata dal fatto che lasciamo che pensieri ed emozioni arrivino senza desiderare di alterare quello che sta accadendo e senza giudicare: ad esempio, accettare di essere stati bocciati a un esame senza reagire con giudizi negativi sulla propria persona.

Una interessantissima ricerca (Liang et al., 2017) si è focalizzata sul posto di lavoro e su come ci si approccia a situazioni stressanti che possono accadere tra colleghi. La letteratura scientifica, infatti, ha provato che la Mindfulness riduce le reazioni comportamentali automatiche che possono emergere quando provocati: gli impiegati che vivono mindfully hanno meno probabilità di mettere in atto un abuso quando provocati da subordinati poco diligenti o comportamenti vendicativi di fronte a un’ingiustizia.

Gli episodi di aggressività verbale e fisica sul posto di lavoro sono spesso preceduti da ostilità verso un collega e si configurano come tentativo di ridurre il disagio provato verso quella persona. Alcuni individui riescono a non mettere in atto l’aggressività attraverso l’autocontrollo: questo costrutto è stato identificato come un processo in due fasi ovvero quella in cui ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di controllarci e quella in cui effettivamente esercitiamo l’autocontrollo. La Mindfulness interrompe il passaggio automatico da ostilità ad aggressione, suggerendo quindi che questa meditazione influenzerebbe i processi dell’autocontrollo.

La ricerca di cui parliamo consiste di quattro studi: nei primi tre, i ricercatori hanno provato a capire quale degli elementi della Mindfulness (consapevolezza o accettazione) può agire per evitare il passaggio all’atto aggressivo, mentre nel quarto studio si è indagato come la Mindfulness influenza questo processo.

Secondo i risultati della ricerca, è la dimensione della consapevolezza nella Mindfulness a influenzare l’associazione tra ostilità e aggressione, proprietà non riconosciuta alla dimensione dell’accettazione. Questo accade in quanto la consapevolezza ridurrebbe la ruminazione, ovvero quel processo cognitivo che ci intrappola in pensieri ripetitivi sugli eventi passati: ciò lascerebbe spazio ad altre capacità cognitive che sono coinvolte nell’autocontrollo. Inoltre, la consapevolezza ridurrebbe il ricorso al “buon viso a cattivo gioco”, ovvero quella strategia difensiva per la quale modifichiamo le espressioni del viso (in questo caso, non mostrando ostilità), mentre le emozioni sgradevoli continuano a essere provate.

Questa ricerca risulta particolarmente importante in quanto la gestione delle emozioni negative sul posto di lavoro può fare la differenza tra un luogo percepito come piacevole e uno percepito, invece, come sgradevole. Inoltre, in termini più generali, questo studio sottolinea la necessità, nella ricerca, di trattare la Mindfulness come un costrutto multidimensionale le cui differenti dimensioni esercitano influenze altrettanto differenti.

Roberta Borzì

Riferimenti:

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