Nuovo farmaco rallenterebbe il declino cognitivo dell’Alzheimer
L’Alzheimer è la malattia neurodegenerativa più diffusa: secondo l’ultimo world Alzheimer Report, del 2016, le persone affette da demenza sono 46,8 milioni nel mondo. Poiché l’età media degli esseri umani sta aumentando, si calcola che nel 2050 potremmo superare i 130 milioni. In Italia si stima che i malati di Alzheimer siano circa 600 mila.
Al momento non si può purtroppo prevenire la malattia di Alzheimer, anche se è possibile fare prevenzione sui fattori di rischio grazie a una dieta varia, all’attività fisica regolare e tenendo il cervello attivo con lettura, vita sociale e nuovi stimoli.
La ricerca per avanzare le cure e possibilmente la prevenzione di questa malattia non ha fornito risultati molto positivi e, soprattutto, è molto costosa: infatti, per verificare l’efficacia di un farmaco, c’è bisogno di un numero molto alto di pazienti e una durata molto prolungata delle osservazioni del declino cognitivo e funzionale.
Un timido ma incoraggiante risultato è riportato dalla Biogen, una società nordamericana che si occupa di ricerca sulle malattie neurologiche, autoimmuni e rare, in collaborazione con la giapponese Eism. Gli studi si sono concentrati su un farmaco sperimentale, il BAN2401, che sarebbe in grado di intervenire sulla beta-amiloide, la proteina il cui accumulo nel cervello è all’origine della malattia. Nei pazienti a uno stadio iniziale, nonostante la patologia stessa non venga fermata, si assiste a un rallentamento del declino cognitivo.
Seppure alla Biogen siano molto cauti, quello che è importante è che un risultato positivo possa dare un nuovo slancio vitale alla ricerca contro la malattia di Alzheimer. Dello studio è stata data solo una breve introduzione alla stampa ma, per saperne di più, non occorrerà attendere troppo: verrà infatti esposto all’Alzheimer’s Association International Conference, il più grande incontro internazionale sull’argomento che quest’anno avrà luogo a Chicago dal 22 al 26 luglio 2018: si riuniranno scienziati e ricercatori di oltre 70 nazioni per discutere sugli avanzamenti delle conoscenze riguardo le demenze.
Riferimenti:
- World Alzheimer Report 2016;
- Alzheimer’s Association International Conference.