Sei antidoti contro il sovrappeso e l’obesità
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L’epidemia di obesità e sovrappeso da cui è afflitta la società in questo momento storico pone a clinici e ricercatori continue sfide nel tentativo di individuare strategie e programmi efficaci in grado di raggiungere una significativa perdita di peso a lungo termine.
I metodi convenzionali per perdere e mantenere peso con un certo successo includono un ridotto apporto calorico; l’aumento dell’attività fisica; l’uso di approcci comportamentali tra cui una dieta personalizzata, l’auto-monitoraggio, il feedback di un terapeuta e il supporto sociale; l’uso di approcci cognitivi per modificare lo stato mentale della persona nei riguardi del proprio peso e dell’alimentazione.
Gli approcci nutrizionali integrati si sono occupati anche degli stili alimentari disfunzionali responsabili dell’uso eccessivo di cibo, e li hanno considerati centrali nei programmi di perdita e mantenimento del peso. Nel loro insieme, gli stili alimentari disfunzionali sembrano consistere in una rete dinamica di comportamenti alimentari, emozioni, credenze, abitudini, pensieri, sensazioni, situazioni e comportamenti sociali legati all’alimentazione e all’uso del cibo.
La riflessione sugli stili alimentari disfunzionali è stata la centro del lavoro di alcuni ricercatori Californiani che hanno individuato, attraverso la somministrazione di un questionario a un campione di 5256 Americani, i seguenti 7 stili alimentari disfunzionali risultati significativamente correlati al sovrappeso o all’obesità:
- usare il cibo per gestire le emozioni negative (emotional eating)
- consumare cibi già pronti e/o confezionati (fast foodism)
- tendenza a stare a dieta ed essere ossessionati dall’alimentazione (food fretting)
- mangiare mentre si fanno altre attività (task snacking)
- mangiare senza attenzione verso l’aspetto sensoriale del cibo (sensory disregard)
- mangiare in un’atmosfera poco appetibile (unappetizing atmosphere)
- mangiare da soli (solo dining).
Secondo gli stessi ricercatori ci sarebbero 6 principi che potrebbero funzionare da antidoti per contrastare l’effetto degli stili alimentari disfunzionali:
- mangiare con sentimenti positivi;
- mangiare cibi freschi e integrali;
- mangiare con consapevolezza (mindful eating);
- mangiare con gratitudine;
- mangiare con amorevole rispetto;
- mangiare insieme agli altri.
Questi principi sarebbero modi multidimensionali attraverso cui considerare il cibo come fonte di nutrimento e di benessere e non riguarderebbero solo cosa mangiare (cioè cibi freschi e integrali) ma anche come mangiare per essere in salute (cioè con sentimenti positivi, consapevolezza, gratitudine e amore, condividendo i pasti con gli altri in un’atmosfera piacevole).
Questi principi, inoltre, rappresentano 4 aspetti fondamentali dell’alimentazione:
- biologico: cosa mangiare per la salute;
- psicologico: come i sentimenti influenzano le scelte alimentari e come il cibo influenza i sentimenti;
- spirituale: mangiare con consapevolezza, apprezzamento e amore;
- sociale: condividere l’esperienza del cibo insieme agli altri.
Secondo questi Autori è necessario insegnare ai pazienti i 6 antidoti o principi sull’alimentazione perché solo modificando gli stili alimentari disfunzionali è possibile ridurre l’alimentazione in eccesso, provare maggiore godimento del cibo, e di conseguenza ridurre il rischio di sovrappeso e obesità.
Riferimenti
- Kesten D. and Scherwitz L. (2015). Whole-person Integrative Eating: A Program for Treating Overeating, Overweight, and Obesity. Integrative Medicine. Oct; 14(5): 42–50.