Adolescenti: Pro e contro dei social media

Adolescenti: Pro e contro dei social media

Pro e contro dei social media

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Più del 90% degli adolescenti negli Stati Uniti possiede uno smartphone. L’accesso a questo tipo di tecnologia e ai social media ha modificato rapidamente le prospettive per i giovani che stanno sviluppando contemporaneamente un senso di identità e nuove relazioni sociali.
Abbiamo certamente sentito parlare dei molteplici lati negativi di queste nuove tecnologie: cyberbullismo, ansia e una rappresentazione filtrata e falsata dell’immagine corporea. D’altro canto la ricerca dimostra che si presentano anche diversi benefici, tra cui la capacità di tenersi in contatto con amici e persone care – soprattutto da quando la pandemia COVID-19 ha limitato le interazioni sociali.

Una recentissima review, pubblicata sulla rivista Adolescent Research Review, ha messo in relazione le conclusioni emerse da alcuni studi qualitativi che hanno preso in esame l’utilizzo dei social media tra i giovani. Gli autori hanno messo in evidenza come i legami tra benessere adolescenziale e social media possano essere complicati e siano influenzati da una vasta gamma di fattori.

Dopo aver esaminato 19 studi con campioni di giovani tra gli 11 e i 20 anni, i ricercatori hanno individuato quattro tematiche principali che hanno interessato aspetti della salute mentale e del senso di identità degli adolescenti.

La prima tematica, relativa alle connessioni, descrive come i social supportino o ostacolino le relazioni dei giovani con i loro coetanei, amici e familiari. Gli studi hanno fornito numerosi esempi di come questi canali abbiano aiutato i ragazzi a creare nuove interazioni e relazioni. Alcuni partecipanti hanno riferito che questi strumenti contribuiscono a creare intimità con gli amici e a migliorare la loro popolarità; altri hanno trovato che i social media possono essere utili per mantenere i contatti con familiari e amici che vivono lontani e che permettono a grandi gruppi di comunicare. In sette articoli, i partecipanti li hanno identificati come fonte di sostegno e rassicurazione.

In 13 studi, i giovani hanno invece riportato come i social media abbiano danneggiato le loro relazioni con gli altri. Raccontano di esempi di bullismo e minacce e denunciano un’atmosfera critica e negativa durante le interazioni virtuali. I partecipanti hanno anche espresso una sensazione di disconnessione associata alle relazioni sui social, alcuni si sono sentiti rifiutati o esclusi quando i loro post non hanno ricevuto il feedback che si aspettavano; altri hanno riferito di sentirsi frustrati, soli o paranoici sull’essere “tagliati fuori”.

La seconda tematica tratta di come gli adolescenti si siano sentiti sostenuti o attaccati nell’uso dei social media nello sviluppo delle loro identità. In molti studi, i ragazzi hanno dichiarato che i social li hanno aiutati a “uscire dal guscio” e ad esprimersi liberamente, inoltre il feedback ricevuto ha contribuito a rafforzare l’autostima e i contenuti creati e condivisi nel tempo gli hanno offerto la possibilità di tenere traccia di come la loro identità sia cambiata nel tempo.

In otto studi, i giovani hanno descritto come i social media abbiano portato a rappresentazioni non autentiche di loro stessi, rendendoli sospettosi e si sono lamentati di quanto fosse facile comunicare subdolamente, piuttosto che con l’onestà necessaria nelle interazioni faccia a faccia. Si sentivano anche a disagio a postare selfie, e hanno riferito che il feedback ricevuto avrebbe influenzato la fiducia in loro stessi.

La terza tematica, ovvero l’apprendimento, descrive come i social media possano supportare o ostacolare l’istruzione. In molti studi, i partecipanti hanno riferito che questi strumenti hanno contribuito ad ampliare le loro prospettive e a fargli conoscere nuove idee ed argomenti, citando specificamente il coinvolgimento in movimenti politici e sociali, ad esempio Black Lives Matter.

Dall’altro lato, alcuni hanno riferito che i social media hanno interferito con la loro istruzione poiché rappresentano una fonte di grande distrazione. La natura h24 degli accessi li teneva svegli fino a tarda notte, rendendo difficile alzarsi per la scuola il giorno successivo.

La quarta tematica, ovvero le emozioni, esamina come i social media influenzino le esperienze emotive dei giovani in modo sia positivo che negativo. In 11 articoli, i partecipanti hanno riportato un effetto positivo sulle loro emozioni ed un miglioramento del tono dell’umore. Ancor di più altri hanno riferito come abbiano contribuito ad alleviare gli stati d’animo negativi, tra cui fastidio, rabbia e noia e a gestire lo stress.

Ma in quasi tutti gli studi inclusi nella review, i partecipanti hanno riportato che i social media possono essere fonte di disagio e pressione, esprimendo preoccupazione per la dipendenza da essi e per il giudizio dei loro coetanei, mentre un numero minore ha riferito di sentirsi disturbato dall’incontrare contenuti problematici, come l’autolesionismo e vedere ex partner in nuove relazioni.

In conclusione, i social media forniscono agli adolescenti spazi di espressione e modalità per lavorare su alcuni aspetti centrali del loro sviluppo, come il creare relazioni con i coetanei e esplorare la propria identità. La chiave sta, probabilmente, nell’aiutarli a massimizzare questi benefici riducendo al minimo i rischi, e possiamo farlo educandoli ad utilizzarli in modo positivo, sicuro e prosociale.

 

Riferimenti

  • Allen, J. P., & Tan J. S (2018). The multiple facets of attachment in adolescence. In J. Cassidy & P. R. Shaver (Eds) Handbook of attachment
  • Bell, B. T. (2019). “You take fifty photos, delete forty-nine and use one”: A qualitative study of adolescent image-sharing practices on social media. International Journal of Child–Computer Interaction
  • Shankleman, M., Hammond, L. & Jones, F.W. (2021) Adolescent Social Media Use and Well-Being: A Systematic Review and Thematic Meta-synthesis. Adolescent Res Rev

Autore/i dell’articolo

Rosetta Cappelluccio
Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale Docente e supervisore Istituto A.T Beck Roma e Caserta Conduttrice gruppi DBT adulti e adolescenti Consulente tecnico d’ufficio per trauma neglect e abuso Ha prestato la sua propria opera professionale come responsabile ambulatorio psicopatologia ospedale Buonconsiglio Fatebenefratelli Napoli, attualmente èConsulente esperto   presso l'Ufficio Garante per l'Infanzia ed Adolescenza Regione Campania. Titolare di incarichi consulenza specialistica DBT nelle scuole per trattamento dei ragazzi con comportamenti disregolati  presso varie sezione scolastiche della  Regione Campania .

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