L’uso della realtà virtuale per apprendere le abilità di mindfulness della DBT

L’uso della realtà virtuale per apprendere le abilità di mindfulness della DBT

realtà virtuale

Photo by xandro Vandewalle on Unsplah

Se pensiamo alla mindfulness, l’immagine che potrebbe prodursi nella nostra mente è quella di una figura umana che ad occhi chiusi, momento dopo momento, focalizza l’attenzione sul respiro o su un altro oggetto d’attenzione, e avendo cura di osservare le volte in cui la sua mente si distrae, la riconduce in modo non giudicante al respiro fino a quando il suono dei cimbali non segna il termine della pratica formale.

Effettivamente questa è un’immagine che rispecchia ciò che accade nei protocolli basati sulla mindfulness.

E se pensassimo alla mindfulness e ci venisse in mente uno schermo che simula la realtà attraverso un sofisticatissimo paio d’occhiali in 3D?

Saremmo completamente fuori strada?

In realtà ci stupiremmo del contrario perché esiste una nuova modalità di apprendimento delle abilità di mindfulness che utilizza la realtà virtuale.

L’ambito a cui ci riferiamo è quello della DBT (Dialectical Behavior Therapy) la terapia inizialmente ideata da Marsha Linehan (1993) per trattare individui altamente suicidari e diventata nel tempo uno dei trattamenti d’elezione per il disturbo borderline di personalità.

Uno degli obiettivi della DBT è di aumentare le abilità comportamentali. Lo skills training individuale o di gruppo assolve questo compito attraverso l’insegnamento delle abilità di regolazione emotiva, di tolleranza della sofferenza, di efficacia interpersonale e di mindfulness.

La mindfulness nella DBT viene scomposta in sei abilità: osservare, descrivere, partecipare, fare una cosa per volta, astenersi dal giudizio, essere efficaci, alle quali se ne aggiunge una settima che è la Mente Saggia, un particolare stato mentale che comprende sia la razionalità che l’emotività ma in cui predomina la saggezza. La Mente Saggia è una forma di conoscenza intuitiva, comune a tutti, che custodisce parte della nostra autenticità e ci protegge da azioni inefficaci.

Ma è fattibile insegnare questo tipo di abilità avvalendosi della realtà virtuale?

La modalità di insegnamento virtuale (VR DBT® Mindfulness skills) è stata utilizzata, come integrazione alla DBT, in studi singoli nell’ambito del disturbo borderline di personalità (Navarro-Haro et. al., 2016), in un caso di ustione grave (Gomez et. al., 2017), in uno di lesione al midollo spinale (Flores et. al., 2018) e nel disturbo d’ansia generalizzato (Navarro-Haro et. al 2019).

Ma in cosa consiste il VR DBT® Mindfulness skills?

Durante le sessioni di VR DBT® Mindfulness skills, i partecipanti che indossano un paio di occhiali hanno l’illusione di trovarsi immersi in un paesaggio naturale e di percorrere il corso di un fiume. Durante questo percorso ascoltano tre tracce audio con le indicazioni per allenarsi all’osservazione dei suoni, delle immagini e per connettersi alla Mente Saggia. Quest’ultima traccia è un adattamento della meditazione il Sassolino nel lago (Linehan, 2015).

Gli studi citati descrivono la fattibilità del VR DBT® Mindfulness skills, la sua utilità nel migliorare l’aderenza al trattamento (Navarro-Haro et. al 2019), nel potenziare e migliorare l’apprendimento delle abilità di mindfulness (Flores, 2018; Gomez et. al., 2017), e la possibilità di rendere questo training disponibile ad un ampio numero di persone.

Al di là di questi studi, dobbiamo ricordare che l’immagine più fedele della mindfulness è quella iniziale, in cui una persona sperimenta la presenza mentale attraverso un esercizio di meditazione. Questo può essere semplice ma non necessariamente facile (Kabat-Zinn, 2016).

Riferimenti

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