La realtà virtuale per trattare le fobie specifiche: l’app oVRcome

La realtà virtuale per trattare le fobie specifiche: l’app oVRcome

La realtà virtuale per trattare le fobie specifiche

Photo by Pexels on Pixabay

Introduzione

La fobia, detta specifica o semplice, si caratterizza come paura sproporzionata e debilitante di un oggetto o una situazione, accompagnata da condotte di evitamento della fonte dell’ansia. Ciò comporta un elevato livello di disagio, e importanti limitazioni della vita quotidiana e del funzionamento dell’individuo (Papworth, 2020). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le fobie specifiche hanno una prevalenza del 7,45% nel mondo, in tutto l’arco di vita, e presentano un esordio precoce rispetto ad altre condizioni mentali (Wardenaar et al., 2017). Il trattamento di elezione per questi disturbi è l’esposizione in vivo, che prevede l’avvicinamento graduale allo stimolo fobico, senza la possibilità di mettere in atto condotte di evitamento; lo scopo dell’intervento è eliminare l’associazione tra lo stimolo fobico e la sensazione di paura, rendendo quest’ultima gestibile e sotto controllo. Tuttavia, in alcuni casi l’esposizione in vivo non è possibile, o può non essere indicata: ciò avviene, per esempio, quando è difficile ricreare le condizioni per l’esposizione (es. con la paura di volare), quando non è possibile riproporre la situazione fobica (es. in caso di situazioni traumatiche), o quando l’esposizione in vivo viene percepita come eccessiva per le proprie risorse da parte del paziente, che rischia quindi di perdere la motivazione all’intervento (Choy et al., 2007). In questi casi, la realtà virtuale può essere lo strumento di elezione per un intervento efficace e sostenibile.

Tuttavia, nonostante negli anni sia stata dimostrata l’efficacia di questa tecnica, il suo utilizzo può comportare l’insorgenza di ostacoli significativi, come costi proibitivi, carenza di professionisti formati nell’applicazione dello strumento, difficoltà a trovare una location che lo proponga e, nel periodo di diffusione del COVID-19, impossibilità di rispettare il distanziamento.

Lo studio

Consci della potenziale grande utilità della realtà virtuale, e dei suoi ostacoli, Lacey e collaboratori (2022) hanno valutato l’efficacia di un’applicazione per telefono cellulare, chiamata oVRcome, che combina l’esposizione virtuale auto-guidata e la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), in cui gli unici strumenti richiesti sono lo smartphone e un set di auricolari a basso costo, connessi allo smartphone e che utilizzano video a 360 gradi. L’ipotesi era che l’app risultasse efficace nel diminuire i sintomi delle fobie specifiche.

Gli autori hanno realizzato uno studio controllato randomizzato della durata di 6 settimane, i cui partecipanti avevano età compresa tra i 18 e i 64 anni, presentavano paura di volare, delle altezze, dei ragni, dei cani e degli aghi, e non presentavano depressione in comorbidità.

L’app oVRcome include sei moduli, che prevedono componenti della TCC standard quali psicoeducazione, rilassamento, mindfulness, tecniche cognitive, esposizione tramite realtà virtuale e prevenzione delle ricadute; i moduli devono essere completati a cadenza settimanale.

Risultati e conclusioni

Dalla ricerca è emerso che l’app si è dimostrata efficace nella riduzione dei sintomi di cinque fobie specifiche, con risultati mantenuti a follow-up di sei settimane. Si è anche visto che questo tipo di intervento ha raccolto una quantità di adesioni e richieste in proporzione molto superiore alla percentuale di persone con fobie specifiche che richiedono un intervento, e che la possibilità di creare continuamente nuovi moduli rende l’applicazione potenzialmente personalizzabile per ciascun tipo di necessità. Nuovi studi sono sicuramente necessari per confermare il valore clinico dell’applicazione, e anche il suo possibile utilizzo con bambini e adolescenti.

 

Riferimenti

  • Choy, Y., Fyer, A.J., Lipsitz, J.D. (2007) Treatment of specific phobia in adults. Clinical Psychology Review 27: 266–286
  • Lacey, C., Frampton, C., Beaglehole, B. (2022). oVRcome – Self-guided virtual reality for specific phobias: A randomised controlled trial. Australian & New Zealand Journal of Psychiatry, 1–9
  • Papwoth, M. (2020). How to Beat Fears and Phobias One Step at a Time using evidence based low intensity CBT. Robinson
  • Wardenaar, K.J., Lim, C.C., Al-Hamzawi, A.O., et al. (2017) The cross-national epidemiology of specific phobia in the World Mental Health Surveys. Psychological Medicine 47: 1744–1760
  • https://www.istitutobeck.com/terapia-cognitivo-comportamentale/ansia-disturbi-ansia/fobie-specifiche?sm-p=67730561

Autore/i dell’articolo

Dott.ssa Roberta Bacchio - Psicologa, terapista specializzata nell’ambito dell’autismo, specializzanda in terapia cognitivo-comportamentale presso l’Istituto A.T. Beck.
Psicoterapeuta. Si occupa da diversi anni di disturbi dell’età evolutiva, e possiede esperienza in particolare nella diagnosi e nel trattamento dei Disturbi dello Spettro autistico. Attualmente esercita la libera professione in collaborazione con l’Istituto Beck for Kids di Roma.

Se hai bisogno di aiuto o semplicemente vuoi contattare l’Istituto A.T. Beck per qualsiasi informazione,
compila il modulo nella pagina contatti.

Back To Top
Cerca