Il ruolo dell’influenza sociale nei disturbi dello spettro autistico
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Il ruolo dell’influenza sociale
Il contesto sociale influisce significativamente sulle nostre vite e sulle decisioni che prendiamo ogni giorno: già negli anni 50, gli studi pioneristici di Asch (1951), mettevano in luce la tendenza delle persone a conformarsi al giudizio degli altri, o della maggioranza, anche quando decisamente erroneo. Asch chiese ai partecipanti ad uno studio relativo ad un esercizio di discriminazione visiva di dire se un certo stimolo visivo era comparso o meno davanti ai loro occhi. Dimostrò così che molto spesso i soggetti tendevano a conformarsi agli altri dicendo di aver percepito stimoli che non erano presenti.
Ma perché le persone si conformano?
Per rispondere a questa domanda, alcuni studi si sono concentrati su spiegazioni di tipo motivazionale o relative agli obiettivi personali (Deutsch e Gerard, 1955), altri hanno preso in considerazione alcune variabili di moderazione come ad esempio la dimensione del gruppo (Bond, 2005). Un altro filone di studio si è concentrato su una seconda questione: il giudizio degli altri influenza il processo di elaborazione delle informazioni ricavate dalla percezione sensoriale o l’influenza riguarda la percezione stessa, attraverso ad esempio meccanismi di attenzione selettiva per cui vengono percepiti solo stimoli che confermano l’opinione della maggioranza? Ritornando all’esperimento di Asch, ad esempio, quando ai partecipanti è stato chiesto perché avevano concordato con l’opinione della maggioranza, alcuni di loro hanno insistito sul fatto che avevano effettivamente visto gli stimoli visivi così come riportato, fornendo prove aneddotiche dell’idea che una risposta in favore della maggioranza potrebbe effettivamente indurre un cambiamento nei processi percettivi.
Ad oggi, non risulta ancora chiaro se una qualche fonte di influenza sociale esercitata dalla maggioranza possa effettivamente influenzare la percezione.
Traiettoria evolutiva dell’influenza sociale
L’influenza sociale sulla presa di decisioni sembra esercitare un effetto sin dalla tenera età. Lo studio di Berenda (1950) ha fornito alcune prime prove sulla tendenza, da parte dei bambini di età compresa tra 7 e i 10 anni, a conformarsi al giudizio del gruppo, anche quando errato. I bambini di età inferiore ai 7 anni sono in grado di esprimere giudizi sulle informazioni fornite socialmente, preferendo il “suggeritore” che reputano più accurato e affidabile (Harris e Corriveau, 2011) e modificando di conseguenza il loro giudizio .Tuttavia, ci sono anche differenze di sviluppo nel conformarsi al consenso di un gruppo: mentre bambini di 7 anni usano già le informazioni ricavate socialmente per orientarsi sulle decisioni di tipo percettivo, lo fanno in misura minore rispetto ai bambini di 10 e di 13 anni o agli adulti (Hamm e Hoving, 1969).Inoltre, il tipo di “suggeritore” scelto può influenzare il grado di conformità. Per esempio, gli adolescenti risultano maggiormente influenzati dal giudizio espresso dai loro pari piuttosto che quello espresso dagli adulti nel momento in cui si trovano a valutare e prendere decisioni rischiose (Knoll e coll., 2017). La suscettibilità che si sviluppa a seguito di informazioni sociali dunque può cambiare durante lo sviluppo e in base a differenti contesti.
Influenza sociale e disturbo dello spettro autistico
I bambini con autismo, sin dalla prima infanzia, presentano difficoltà di tipo sociale e comunicativo che influenzano la capacità di mantenere un’attenzione condivisa con le altre persone e di relazione, mostrando ritiro sociale e mancanza di interesse per informazioni socialmente rilevanti. Queste difficoltà suggeriscono che i bambini e gli adulti con autismo possano essere meno influenzati dalle opinioni degli altri. Dei resoconti teorici attuali inoltre propongono che i bambini con autismo, quando devono esprimere opinioni, si basino maggiormente su prove sensoriali in entrata e siano meno suscettibili alle influenze top-down, comprese quelle sociali (Happè e Frith, 2006; Lawson e coll., 2014).
Lo studio recente
Uno studio recente (Krug e coll., 2019), svolto in Inghilterra, ha messo in luce come il giudizio esterno abbia grande rilevanza nei bambini già dall’età di 12 anni. Nello studio sono stati presi in esame 125 bambini neurotipici e 30 bambini con autismo, di età compresa tra i 6 e i 14 anni.
I bambini sono stati sottoposti a un compito di decisione percettiva che prevedeva la discriminazione di figure tridimensionali in movimento sotto l’influenza dell’informazione sociale. In modo specifico, ai soggetti è stato chiesto di partecipare a una simulazione di volo su un’astronave. I bambini dovevano prendere decisioni sulla navigazione giudicando la direzione di rotazione di alcuni buchi neri. Prima di ogni decisione, ai bambini veniva mostrato il video di un “suggeritore”, che poteva essere un bambino o un adulto.
Sia nel gruppo dei bambini con autismo sia in quello dei bambini neurotipici, in tutte le fasce d’età, le decisioni sono risultate influenzate da alcuni elementi sensoriali, come ad esempio la percezione della profondità.
I risultati comportamentali hanno mostrato un chiaro cambiamento nello sviluppo dei bambini neurotipici intorno ai 12 anni, nel loro comportamento e nell’elaborazione delle informazioni. Durante lo studio è stato notato che, se consigliati da un coetaneo o un adulto, questi bambini mostravano decisioni percettive fortemente e sistematicamente guidate dall’influenza sociale. Al contrario, la chiara tendenza verso la risposta di influenza sociale nelle decisioni dei bambini più giovani con autismo era debole e sembrava diminuire con l’età.
Le differenze tra i due gruppi sono emerse sull’influenza che hanno avuto i “suggeritori” sulle decisioni prese dai partecipanti. Le decisioni dei bambini neurotipici erano statisticamente spostate nella direzione dell’opinione del “suggeritore”, anche se questi ultimi avevano suggerito in maniera errata. Lo stesso fenomeno non è invece emerso nel gruppo di bambini con autismo, su cui l’influenza delle opinioni dei “suggeritori” non è stata significativamente determinante.
Conclusioni
Sembra dunque che le persone con autismo subiscano meno delle persone neurotipiche l’influenza del giudizio sociale quando si trovano a prendere decisioni. Questi risultati potrebbero essere letti alla luce sia del minor interesse, da parte delle persone con autismo, nel prendere parte a dinamiche sociali di inclusione e valutazione, o della scarsa comprensione dei segnali di tipo sociale. Questo tipo di risposta inoltre potrebbe essere supportata dalla presenza di un’attenzione maggiore prestata alle informazioni di tipo percettivo, meno esposta a influenze di tipo sociale.
Riferimenti
- Asch SE (1951) Effects of group pressure up on the modification and distortion of judgement.Groups, Leadership and Men, ed Guetzkow H (Carnegie Press, Pittsburgh), pp 177–190
- Berenda DR (1950) The Influence of the Group on the Judgements of Children (King’s Crown Press, New York).
- Deutsch M, Gerard HB(1955) A study of normative and informational social influences upon individual judgement. J Abnorm Psychol 51:629–636.
- Harris PL, Corriveau KH (2011) Young children’s selective trust in informants. Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci 366:1179–1187.
- Happé F, Frith U (2006) The weak coherence account: Detail-focused cognitive style in autism spectrum disorders. J Autism Dev Disord 36:5–25
- Hamm NH, Hoving KL (1969) Conformity of children in an ambiguous perceptual situation. Child Dev 40:773–784
- Knoll LJ, Leung JT, Foulkes L, Blakemore SJ (2017) Age-related differences in social influence on risk perception depend on the direction of influence. J Adolesc 60:53–63.
- Krug K, Mojzisch A, Pellicano E,Large I (2019) Developmental trajectory of social influence integration into perceptual decisions in children. PNAS February 12, 2019 116 (7) 2713-2722; published ahead of print February 12, 2019
- Lawson RP, Rees G, Friston KJ (2014) An aberrant precision account of autism. Front Hum Neurosci 8:302