Si risveglia durante l´anestesia: può succedere anche a me?

Si risveglia durante l´anestesia: può succedere anche a me?

Si risveglia durante l´anestesia: può succedere anche a me?
Si risveglia durante l´anestesia: può succedere anche a me?

Si risveglia durante l´anestesia: può succedere anche a me?

Di recente il quotidiano inglese “The Guardian” ha riportato la storia di Rachel Benmayor. La donna stava soffrendo di complicanze legate alla gravidanza: nonostante 17 ore di travaglio, la sua cervice non dava segnali di dilatazione. Il medico ha dunque deciso di farle un cesareo in anestesia generale.
La donna racconta che, nonostante l’anestesia l’avesse correttamente sedata, si è risvegliata durante l’operazione: ha vissuto l’evento in uno stato confuso in quanto udiva delle voci senza capire cosa stessero dicendo, non poteva muoversi e sentiva dolore, tanto che all’inizio ha pensato di aver avuto un incidente. Solo in un secondo momento è riuscita a rendersi conto di essere in sala operatoria per la nascita del suo bambino.

Molti pazienti, prima di un’intervento chirurgico, esprimono i loro timori ai medici e alcune delle loro domande riguardano l’eventualità di risvegliarsi durante l’anestesia generale. I medici spiegano loro cosa accade nei primi minuti in sala operatoria: l’anestesista provvede, con particolari dosaggi di alcuni farmaci somministrati per endovena o tramite inalazione, a far addormentare il paziente, bloccare la percezione del dolore tramite analgesici e indurre rilassamento muscolare. Questo cocktail agisce sul sistema nervoso centrale e sospende l’attività sensoriale, in particolare vista e tatto, e la consapevolezza. Il processo è costantemente monitorato dalla strumentazione usata in sala operatoria.

Sebbene i media riportino i racconti delle persone coinvolte nei casi di risveglio durante anestesia totale come se fosse un’eventualità frequente, in realtà i dati ci rivelano che avvenga solo nello 0,1-0,2% dei casi e, di questi, solo una minoranza avverte dolore. Questo dato è così basso perchè prima dell‘intervento viene fatta un’accurata anamnesi per definire le migliori condizioni operatorie e rendere il lavoro dell’anestesista più personalizzato possibile alla situazione del singolo paziente.

Grazie alla ricerca scientifica, sono stati identificati alcuni possibili fattori di rischio del precroce risveglio dall’anestesia generale, primo fra l’associazione di alcuni specifici tipi di anestetici; sembra inolte che le donne sarebbero più vulnerabili, così come le persone sovrappeso , gli individui con i capelli rossi, chi abusa di droghe o fa largo uso di analgesici. Anche i bambini sarebbero più esposti a questo rischio. In generale è stata posta l’ipotesi che alcuni individui abbiano una predisposizione genetica e i continui studi sull’argomento hanno lo scopo di individuare quanti più possibli fattori di rischio per ridurlo al minimo.

Dai rari casi raccolti sappiano che l‘esperienza di risveglio durante anestesia generale può avere differenti manifestazioni che variano da vaghe percezioni di suoni e tattili sino ad una piena coscienza che include dolore e paralisi.

Questo comporta che metà delle persone che hanno avuto un‘esperienza di anestesia cosciente riporta l’accaduto in maniera neutra mentre l’altra metà lo descrive in termini negativi. Quello che emerge è che i pazienti che hanno capito cosa stesse succedendo abbiano avuto conseguenze psicologiche decisamente meno negative. Per questo motivo, sembra che informare preventivamente le persone, senza allarmismi, possa aiutare a prepararli all’eventualità e a vivere l‘esperienza come meno stressante. Comunque, nell’improbabile evenienza di riprendere coscienza durante l’anestesia generale, il supporto in ospedale di uno psicologo aiuta, in seguito, a rielaborare il vissuto per mitigarne gli effetti negativi.

L’anestesia generale è una preziosa risorsa medica senza la quale non sarebbe possibile intervenire chirurgicamente. Il suo uso viene perfezionato fin dal 1804, quando venne utilizzata per la prima volta con successo da un medico giapponese per un’operazione chirurgica su una paziente ammalata di tumore al seno. I dati, quindi, sono assolutamente positivi e rassicurano che sia estremamente improbabile risvegliarsi durante un‘anestesia generle. Possiamo, quindi, affidarci alla professionalità del personale in sala operatoria e al costante progresso della tecnologia medica.

Riferimenti:

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