Il suicidio nello spettro schizofrenico: l’importanza della valutazione precoce
Photo by Kristina Tripkovic on Unsplash
Sarebbe potuta andare diversamente. Quella pelle innocente sarebbe diventata dura, spessa, memoria viva e visibile del tempo della vita. Così non è stato, storia abbozzata e mai compiuta.
Abbiamo già parlato del suicidio come seconda causa di morte tra i giovani. Quando si tratta di persone con disturbi psichici, i numeri solitamente aumentano: i dati ISTAT del 2017 riferiscono che il 13% delle persone morte per suicidio è affetto da una patologia mentale. Se si tratta di schizofrenia, in particolare, la letteratura scientifica internazionale riporta un rischio del 10% nell’arco di vita delle persone affette da questa patologia.
Uno studio condotto dal Centre for Addiction and Mental Health (CAMH) e l’Institute for Clinical Evaluative Sciences (ICES) pubblicato su Schizophrenia Research (Zaheer et al., 2018) ha riscontrato che, nonostante sia l’1% della popolazione ad avere una diagnosi che rientra nel disturbo dello spettro schizofrenico, circa il 12% delle morti per suicidio avevano un disturbo di questo tipo.
L’obiettivo dello studio retrospettivo consisteva nel confronto tra le morti per suicidio di individui con o senza diagnosi di un disturbo dello spettro della schizofrenia, in Ontario (Canada), tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2012.
Sono stati confrontati i dati demografici, le informazioni cliniche e i dati riguardo l’utilizzo del servizio di salute mentale nel periodo immediatamente precedente il suicidio dei soggetti di controllo (ovvero le persone morte per suicidio senza diagnosi di schizofrenia) con quelli dei soggetti con questa diagnosi.
I risultati
Tra i 5650 suicidi analizzati, 663 (ovvero l’11,7%) erano di individui con una diagnosi nello spettro schizofrenico. Queste morti avevano una probabilità significativamente maggiore di verificarsi tra i 25 e i 34 anni di età. Inoltre, gli individui con diagnosi di un disturbo dello spettro schizofrenico avevano una probabilità significativamente superiore di risiedere nei quartieri con il reddito più basso e nelle aree urbane, oltre ad un aumento significativo della probabilità di avere disturbi dell’umore e disturbi di personalità in comorbilità. Infine, avevano frequentato i servizi ambulatoriali di salute mentale presso il sistema sanitario nei 30 giorni precedenti la morte (più della metà ha cercato aiuto rispetto a solo un quarto del gruppo non schizofrenico).
Le conclusioni
Gli individui con disturbo dello spettro schizofrenico rappresentano quindi oltre 1 decesso per suicidio su 10, tendono ad essere più giovani e più poveri, da un punto di vista clinico sono più complessi e hanno tassi più elevati di contatto con il servizio di salute mentale nel periodo precedente la morte. Le differenze demografiche e di utilizzo del servizio sanitario persistono anche quando il gruppo con diagnosi di schizofrenia viene confrontato con una popolazione con gravi malattie mentali, ma senza questa diagnosi.
Enfatizzare la prevenzione è il primo passo
Le strategie di prevenzione del suicidio per le persone con un disturbo dello spettro della schizofrenia dovrebbero enfatizzare l’importanza della valutazione del rischio: 1 su 5 di età compresa tra 25 e 34 anni rispetto a 1 su 10 nel gruppo senza questa diagnosi. “Questo dato è shoccante”, afferma il dott. Zaheer, autore principale dello studio; “Dobbiamo sottolineare l’importanza di valutare il rischio di suicidio nei pazienti più giovani con schizofrenia, soprattutto all’inizio del decorso della malattia”.
Il dott. Paul Kurdyak, autore e scienziato senior di CAMH e ICES, spiega il potenziale impatto di questi risultati nella pratica clinica: “In Ontario […] abbiamo programmi regionali di intervento precoce per fornire servizi ai giovani che hanno a che fare con il loro primo episodio psicotico. Questi programmi sono i luoghi ideali per incorporare la valutazione e la gestione del suicidio in modo standardizzato, sperando di ridurre l’alto tasso di suicidi tra giovani che sperimentano il loro primo episodio psicotico”