Terapia della luce blu: funziona per la depressione non stagionale?
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La terapia della luce blu si è dimostrata efficace nel trattamento del disturbo affettivo stagionale in numerose ricerche, ma recentemente si è ipotizzato che possa avere un ruolo significativo anche nell’intervento con il disturbo depressivo maggiore e con la depressione bipolare (Lam et al., 2020). La tecnica consiste nell’esposizione su base quotidiana a luce fluorescente, che di solito avviene nell’ambiente domestico attraverso l’uso di un apposito dispositivo. Il protocollo standard per la terapia della luce per la depressione utilizza la luce bianca ad un’intensità di 10.000 lux (una misura dell’illuminazione, che varia a seconda della distanza dalla sorgente di luce) per 30 minuti durante la mattina presto per un massimo di 6 settimane; si tratta di un’intensità molto maggiore di quella comunemente riscontrata negli ambienti interni, ed è solitamente ben tollerata dai soggetti esposti, con eventuali effetti collaterali lievi (Terman & Terman, 2005). Si è visto anche che la luce blu andrebbe a modulare, in qualche misura ancora da verificare, le risposte emotive cerebrali, in particolare nelle aree di amigdala, ippocampo e ipotalamo, coinvolte a loro volta nell’insorgenza e nel mantenimento dei disturbi depressivi.
Per quanto riguarda la modalità con cui la luce blu interviene sui sintomi depressivi, i risultati delle ricerche in merito non sono ancora definiti, ma si ipotizza che i possibili fattori coinvolti siano la modificazione dei ritmi circadiani, la soppressione del rilascio di melatonina e la modulazione della serotonina (Pail et al., 2011).
Lo studio
Considerato quanto sopra esposto, Do e colleghi (2022) hanno realizzato una metanalisi volta a esaminare la letteratura esistente su studi randomizzati controllati che usassero la luce blu con la depressione, e a valutare l’efficacia del trattamento. Sono state considerate le ricerche datate fino a gennaio 2022, ed escluse quelle in cui i partecipanti avevano un altro disturbo in comorbilità come diagnosi primaria, o in cui la luce blu fosse stata affiancata a un altro trattamento, non incluso nel gruppo di controllo. In totale sono stati inclusi nell’analisi nove studi che soddisfacevano i criteri di selezione.
Risultati e conclusioni
Rispetto all’efficacia, la metanalisi di Do e collaboratori non ha trovato differenze significative tra la terapia con la luce blu e condizioni di confronto nel ridurre i sintomi depressivi riportati. Ciò significa che non sembrerebbe esserci prova del fatto che la terapia con la luce blu sia più efficace di altri interventi nel trattamento della depressione stagionale e non. In particolare, poiché si è visto che la luce blu sembrerebbe efficace quanto la terapia della luce standard, sono necessari ulteriori studi, più ampi ed estesi nel tempo, per verificare l’effettiva utilità della terapia con la luce blu.
Riferimenti
- Do, A., Li, V.W., Huang, S., Michalak, E., Tam, E.M., Chakrabarty, T., Yatham. L.N., Lam, R.W. (2022). Blue-Light Therapy for Seasonal and Non-Seasonal Depression: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. The Canadian Journal of Psychiatry, 67(10): 745 – 754.
- Lam, R.W., Teng, M.Y., Jung, Y.-E., Evans, V.C., Gottlieb, J.F., Chakrabarty, T., Michalak, E.E., Murphy, J.K., Yatham. L.N., Sit, D.K. (2020). Light Therapy for Patients With Bipolar Depression: Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. The Canadian Journal of Psychiatry, 65 (5): 290 – 300.
- Pail, G., Huf, W., Pjrek, E., Winkler, D., Willeit, M., Praschak-Rieder, N., Kasper, S. (2011). Bright-light therapy in the treatment of mood disorders. Neuropsychobiology, 64(3): 152 – 62.
- Terman, M., Terman, J.S. (2005). Light therapy for seasonal and nonseasonal depression: efficacy, protocol, safety, and side effects. CNS Spectrums, 10(8):647 – 663.