Più siamo allegri e meno scordiamo!

Più siamo allegri e meno scordiamo!

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Photo by Anita Jankovic on Unsplash

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Psychological Science ha scoperto che le persone che si sentono entusiaste e allegre – ciò che gli psicologi chiamano “affetto positivo” – hanno meno probabilità di sperimentare un declino della memoria con l’avanzare dell’età. Questo risultato si aggiunge a un numero crescente di ricerche sul ruolo degli affetti positivi nell’invecchiamento sano.

Introduzione

“L’uomo ha soltanto questo d’immortale: il ricordo che porta e il ricordo che lascia”  (Paola Faccioli).

Memoria e ricordo sono due vocaboli di significato analogo e tuttavia diversi. Memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor –ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In partic., con riferimento all’uomo (nel quale tale funzione raggiunge la più elevata organizzazione), il termine indica sia la capacità di ritenere traccia di informazioni relative a eventi, immagini, sensazioni, idee, ecc. di cui si sia avuto esperienza e di rievocarle quando lo stimolo originario sia cessato riconoscendole come stati di coscienza trascorsi, sia i contenuti stessi dell’esperienza in quanto sono rievocati, sia l’insieme dei meccanismi psicologici e neurofisiologici che permettono di registrare e successivamente di richiamare informazioni memoria ..

Ricòrdo s. m. [der. di ricordare].È in genere sinon. di memoria, ma con accezioni più limitate (solo memoria, infatti, indica la funzione psichica, la facoltà, la capacità di ricordare). Quindi: 1. a. L’atto, il fatto del ricordare, di rievocare alla mente immagini,persone, avvenimenti:  b. La presenza di un fatto o di una persona nella memoria e nel sentimento dei posteri ..

Mentre il ricordo attiene più al cuore e ai sentimenti, la memoria, invece, riguarda più un’attività della mente. Potremmo desiderare che alcuni nostri ricordi durino una vita. Il nostro primo bacio, il nostro primo esame, la prima volta che abbiamo visto il mare, chi ci ha tenuti per mano quando non stavamo bene, lo sguardo di meraviglia di una persona cara, una data che ci ha segnati per sempre. Sulla capacità di rievocare i nostri ricordi e di conservare le informazioni per tutta la vita, molti sono i fattori fisici ed emotivi che possono avere un impatto negativo.

La ricerca

Un team di ricercatori ha analizzato i dati di 991 adulti statunitensi di mezza età e anziani che hanno partecipato a uno studio nazionale condotto in tre periodi di tempo: tra il 1995 e il 1996, il 2004 e il 2006 e il 2013 e il 2014.

In ogni valutazione, i partecipanti hanno riportato una serie di emozioni positive che avevano provato negli ultimi 30 giorni. Nelle ultime due valutazioni, i partecipanti hanno anche completato i test sulle prestazioni della memoria. Questi test consistevano nel ricordare le parole subito dopo la loro presentazione e di nuovo 15 minuti dopo.

I ricercatori hanno esaminato l’associazione tra affetto positivo (sentirsi entusiasti e allegri) e declino della memoria, tenendo conto di età, sesso, istruzione, depressione, affetto negativo ed estroversione.

Risultati

“I nostri risultati hanno mostrato che la memoria diminuisce con l’età“, ha detto Claudia Haase, professore associato presso la Northwestern University e autore senior dell’articolo. “Tuttavia, gli individui con livelli più elevati di affetto positivo hanno avuto un calo della memoria meno ripido nel corso di quasi un decennio“, ha aggiunto Emily Hittner, laureata in PhD alla Northwestern University e autrice principale dell’articolo.

Conclusioni

Questo studio dimostra le interazioni tra l’affetto positivo e la capacità di rievocare il ricordo man mano che aumenta l’età anagrafica. Le aree di ricerca futura potrebbero affrontare percorsi che potrebbero collegare affetti positivi e memoria alla salute fisica e alle relazioni sociali, di coppia e ai traumi.

Riferimenti

Autore/i dell’articolo

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