Un semplice spuntino di mezzanotte? La Night Eating Syndrome

Un semplice spuntino di mezzanotte? La Night Eating Syndrome

Night Eating Syndrome

Photo by Shamia Casiano on Pexels

La Night Eating Syndrome (NES), o sindrome da alimentazione notturna, è una problematica relativamente recente che rientra nella categoria dei disturbi dell’alimentazione. Essa include ripetuti risvegli notturni volti a ingerire cibo, assumendo circa il 25% delle calorie giornaliere.

Nel corso della prima metà della giornata l’assunzione di cibo è notevolmente ridotta, salvo aumentare nella seconda metà, e sfociare in risvegli notturni in cui è frequente la convinzione di non potersi riaddormentare senza aver mangiato.

Rispetto agli altri disturbi alimentari, la NES si distingue per la tipologia di alimenti e per la discrepanza tra la quantità di calorie assunte durante il giorno e quelle assunte durante la notte.

In altri termini, la NES presenta tre aspetti principali: un apporto calorico rilevante assunto principalmente durante la notte, episodi frequenti e ripetuti nel tempo, e infine un’attivazione notturna che interrompe il sonno.

Questa problematica parrebbe sovrapponibile con il Binge Eating Disorder e, in effetti, ci sono delle similitudini – in primis il tasso di occorrenza nelle persone con obesità – ma gli spuntini notturni non sono assimilabili alle abbuffate: la quantità ingerita di cibo è inferiore, i tempi di assunzione sono maggiori, e non vi è necessariamente una perdita di controllo.

Più marcata è invece la correlazione con la Bulimia Nervosa, con i Disturbi Depressivi e con quelli del Sonno, ma non vi sono ancora sufficienti evidenze per definirne i rapporti.

Per quanto riguarda l’aspetto sociodemografico, tra i ricercatori vi è un sostanziale consenso circa il fatto che fattori di età, genere, scolarità e status socio-economico non siano correlati alla diagnosi di NES.

Trattamento

Le opzioni terapeutiche per la sindrome da alimentazione notturna comprendono da un lato un intervento farmacologico basato sulle alterazioni neurormonali (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, topiramato e farmaci melatoninergici) e dall’altro un approccio non farmacologico. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, la ricerca mostra come efficaci gli interventi di fototerapia, oltre alla Terapia Cognitivo Comportamentale, al Rilassamento Muscolare Progressivo e agli interventi basati sulla Mindfulness.

Riferimenti

  • https://www.istitutobeck.com/beck-news/sindrome-da-alimentazione-notturna?sm-p=544734745
  • Kaur, J., Dang, A. B., Gan, J., An, Z., & Krug, I. (2022). Night eating syndrome in patients with obesity and binge eating disorder: a systematic review. Frontiers in psychology, 12, 6201.
  • Muscatello, M. R. A., Torre, G., Celebre, L., Dell’Osso, B., Mento, C., Zoccali, R. A., & Bruno, A. (2022). ‘In the night kitchen’: A scoping review on the night eating syndrome. Australian & New Zealand Journal of Psychiatry, 56(2), 120-136.
  • Person, S. M. (2021). A two-study investigation into the link between rumination and night eating, and symptom improvement following a mindfulness-based intervention (Doctoral dissertation).
  • Shoar, S., Naderan, M., Mahmoodzadeh, H., Shoar, N., & Lotfi, D. (2019). Night eating syndrome: a psychiatric disease, a sleep disorder, a delayed circadian eating rhythm, and/or a metabolic condition?. Expert review of endocrinology & metabolism, 14(5), 351-358.

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