Uso eccessivo di smartphone aumenta insorgenza ADHD
Il 91% dei giovani tra i 16 e i 24 anni usa internet per controllare i social media e alcuni di loro si svegliano di notte per vedere se ci sono nuovi messaggi. La continua immersione nel digitale porta gli studiosi a interrogarsi sugli effetti di queste nuove abitudini.
Una recente ricerca (Chaelin & al., 2018) collega un uso eccessivo dello smartphone e di altri device multimediali come il tablet con il disturbo da iperattività e deficit di attenzione (ADHD, dall’inglese Attention deficit hyperactivity disorder).
Questo studio, pubblicato sul Journal of the American Medical Association, ha coinvolto 2587 giovani di età compresa tra i 15 e i 16 anni i quali non avevano una diagnosi di ADHD. Sono quindi stati formati tre gruppi basandosi sulla frequenza di utilizzo di 14 diverse attività svolte sullo smartphone, come controllare il social network Facebook. A distanza di due anni, è stata valutata nei ragazzi l’eventuale comparsa di sintomi di ADHD e i risultati sono molto interessanti.
Infatti, sembra che ci sia un’associazione, significativa seppure modesta, tra un’alta frequenza di utilizzo dei media digitali e la comparsa di sintomi di ADHD: il rischio che vengano sviluppati tali sintomi è circa doppio rispetto ai loro coetanei che riportano invece bassi livelli di utilizzo dei device. Questo significa che al momento non è possibile valutare la causalità del fenomeno ma lo studio evidenzia comunque un problema rilevante.
Una spiegazione di questi risultati starebbe nel fatto che, molto più che i media del passato (radio, televisione, riviste), quelli di oggi offrono un’elevata quantità di stimoli, ad alta frequenza e disponibili in qualsiasi momento della giornata.
Gli studi sull’utilizzo delle nuove tecnologie sono particolarmente difficoltosi perché hanno necessità di diversi anni affinchè possano essere ultimati, a differenza dell’oggetto del loro studio che, al contrario, cambia a una velocità elevatissima: per fare un esempio, in circa un mese oltre 50 milioni di persone hanno cominciato a usare app come Angry Birds e Pokémon Go.
Questa ricerca longitudinale, basata su un largo campione e che tiene conto di numerose variabili confondenti sociodemografiche, è quindi particolarmente importante e ci si augura che un approfondimento in futuro potrà effettivamente controllare l’associazione tra elevato utilizzo di device tecnologici e comparsa di sintomi di ADHD. Sarà infatti fondamentale capire se è l’alta frequenza di utilizzo a causare problemi o se sono le persone con vulnerabilità a farne un uso eccessivo.
Riferimenti: