Utilizzo dello smartphone: quali fattori possono prevedere il rischio di farne un uso problematico?
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Le continue innovazioni tecnologiche consentono oggi ad ognuno di noi di avere a disposizione uno smartphone con cui possiamo inviare email, fare foto, guardare video, navigare sui social network e utilizzare varie app, che hanno ampliato in modo esponenziale le funzioni di un telefono.
L’accesso all’uso degli smartphones è cresciuto così tanto negli ultimi anni che il numero di persone che nel 2019 lo utilizzeranno sarà approssimativamente vicino ai 5 miliardi.
Se da un lato il progresso tecnologico ha sicuramente avuto un impatto positivo su molti aspetti della vita contemporanea, dall’altro i ricercatori hanno cominciato da anni a studiarne le conseguenze negative, in particolare sulla salute mentale. I dati provenienti da vari studi, infatti, dimostrano come l’uso eccessivo dello smartphone possa essere correlato all’insorgenza di sintomi di ansia, depressione, disturbi del sonno, deficit dell’attenzione, fino a diventare una vera e propria dipendenza comportamentale.
Esistono dei fattori che possono aiutarci a prevedere il rischio di sviluppare un uso problematico dello smartphone?
Una ricerca del 2018 dell’Università di Derby ha esaminato gli effetti dell’età, del genere sessuale, dell’impulsività, dell’eccessiva ricerca di rassicurazione, dell’estroversione e della depressione sull’uso degli smartphone. Attraverso un’indagine condotta online tramite la somministrazione di questionari self report sono stati coinvolte 147 persone (42 maschi e 102 femmine), di età compresa tra i 18 e i 68 anni.
I risultati dello studio hanno dimostrato come l’età e l’impulsività sono i fattori predittivi più rilevanti mentre non sembrano esserci differenze significative tra i generi. I soggetti più giovani e impulsivi sono perciò quelli più a rischio di utilizzare lo smartphone in modo problematico. Da un lato i giovani tendono a usare lo smartphone per intervalli di tempo più lunghi e ciò aumenta la probabilità che ne facciano un uso problematico, dall’altro la scarsa capacità di controllare gli impulsi sembra essere una caratteristica maggiormente frequente nella loro fascia d’età.
Inoltre la ricerca evidenzia una correlazione tra il bisogno di ricevere conferme dagli altri e l’uso problematico dello smartphone. In particolare, le persone che tendono maggiormente a ricercare rassicurazione trascorrono più ore usando il dispositivo e, a causa del fenomeno della tolleranza, tendono ad allungare gradualmente il tempo di utilizzo.
L’estroversione, invece, non sembra essere un fattore predittivo significativo mentre la depressione è frequentemente associata. I dati confermano, quindi, gli esiti di numerose ricerche precedenti, che hanno dimostrato come le persone depresse utilizzino lo smartphone per allievare i loro sintomi, migliorare l’umore e regolare le emozioni negative.
Concludendo, i risultati dello studio inglese ci inducono a prestare maggiore attenzione ad alcuni fattori, come l’età, l’impulsività, il bisogno di conferme e la depressione, che potrebbero rendere alcune persone più a rischio di sviluppare una dipendenza comportamentale da smartphone. Una maggior consapevolezza dei fattori implicati, da parte dei genitori e degli insegnanti, potrebbe essere un valido aiuto a individuare i soggetti più vulnerabili e bisognosi di un intervento di prevenzione o di psicoterapia.
Fonte:
- Lewis Mitchell and Zaheer Hussain, (2018)
- “Predictors of Problematic Smartphone Use: An Examination of the Integrative Pathways Model and the Role of Age, Gender, Impulsiveness, Excessive Reassurance Seeking, Extraversion, and Depression “ in Behavioral Sciences 8, 74.