Voti scolastici e capacità motorie sembrano essere correlati

Voti scolastici e capacità motorie sembrano essere correlati

Voti scolastici

Jean Piaget, psicologo e biologo svizzero, ipotizzò che, nel corso dello sviluppo, i bambini dovessero imparare le leggi fisiche dell’ambiente circostante attraverso le interazioni sensomotorie prima di poter rappresentare concetti astratti quali i numeri o il tempo. Tale idea è stata in seguito supportata dalle osservazioni che le abilità di processo dello spazio a 6-13 mesi sono correlate alle capacità matematiche a 4 anni e che le rappresentazioni dei numeri e dello spazio condividono gli stessi circuiti neurali.

Una ricerca condotta dagli scienziati della University of Leeds (Giles & al., 2018) ha voluto approfondire questo concetto osservando 309 bambini, tra i 5 e gli 11 anni di età, valutando le loro capacità motorie generali, le performance scolastiche, il cosiddetto “interceptive timing” (tempistica di intercettazione), ovvero un’abilità sensomotoria fondamentale che ci permette, come nei giochi con la palla, di afferrare un oggetto mentre sia esso che noi siamo in movimento relativo. Altre abilità valutate dai ricercatori sono state quella di tracciare un percorso con la penna da un punto a un altro rimanendo all’interno di un riquadro in movimento (steering task) e quella di tracciamento e individuazione di punti man mano che apparivano sullo schermo (aiming task).

Questo studio è il primo a dimostrare che l’abilità di interceptive timing può essere predittrice della performance in matematica nella scuola primaria e quindi conferma il concetto che i sistemi sensomotori e le abilità cognitive siano collegati. I risultati hanno, infatti, evidenziato una correlazione tra alti punteggi ai test e alti voti scolastici: in particolare, i bambini che hanno avuto risultati migliori nello steering task avevano anche voti migliori in lettura, scrittura e calcolo; per quanto riguarda l’interceptive timing, le performance in questo compito sono risultate correlate solamente alle abilità matematiche e non alle altre due.

In studi come questo non è facile né, a volte, fattibile stabilire un nesso di causa-effetto tra le due variabili: anche qui, infatti, non è possibile dire se, ad esempio, sviluppare le abilità sensomotorie sarà causa di performance migliori nella scuola primaria. ‌

Quello che la ricerca ha trovato è sicuramente una correlazione e quindi il suggerimento che, in futuro, sarà probabilmente necessario fornire sostegno e supporto ai bambini che manifestano difficoltà di coordinazione o motorie.

Inoltre, nei prossimi studi, si potrebbe valutare se le performance sensomotorie possano anche dare informazioni su eventuale psicopatologia, dato che le persone con difficoltà cliniche di controllo del movimento a volte mostrano anche bassi livelli di performance matematiche.

Riferimenti:

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