Cause e fattori di rischio: obesità

Cause e fattori di rischio: obesità

Il peso eccessivo deriva da uno squilibrio di calorie consumate rispetto alle calorie bruciate tramite l’attività fisica. In altre parole, si ingrassa se le calorie introdotte sono maggiori delle calorie bruciate.

L’interazione tra i seguenti fattori, legati per lo più allo stile di vita, contribuisce fortemente a far aumentare di peso e di conseguenza, se non si pone rimedio, ad accumulare grasso e a essere in sovrappeso o obeso.

Tra i principali fattori di rischio si riscontrano:

Fattori genetici

I geni influenzano:

  • La quantità di grasso accumulato
  • Le zone nell’organismo in cui il grasso viene distribuito – forma a ‘mela’ e forma a ‘pera’
  • L’efficacia con cui l’organismo converte cibo in energia
  • La modalità con cui il corpo brucia le calorie nel corso di una attività fisica.

Familiari obesi e obesità infantile

Avere uno o entrambi i genitori obesi fa sì che i figli abbiano maggiore probabilità di essere obesi sia in seguito a fattori genetici che per influenze ambientali (inattività, dieta ad alto contenuto calorico, ecc.).

Un bambino obeso con maggiori probabilità sarà un adulto obeso. L’obesità infantile è infatti uno dei principali fattori di rischio per l’obesità.

Età

Con il crescere dell’età, aumenta il rischio di obesità principalmente in seguito a due fattori:

  • Si è meno attivi
  • La quantità di muscoli tende a diminuire e quindi il metabolismo rallenta

Genere (sesso)

Le donne hanno maggiori probabilità di diventare obese in quanto hanno meno massa muscolare e tendono a bruciare meno calorie rispetto agli uomini.

Per molte donne, inoltre, la menopausa rappresenta un momento di maggior rischio per lo sviluppo del sovrappeso/obesità in quanto si verificano modificazioni della funzione tiroidea, della secrezione dell’ormone della crescita, ma anche del comportamento nello stile di vita.

Gestazione e gravidanza

Durante la gravidanza, l’aumento auspicabile di peso delle gestanti e il loro bisogno aggiuntivo di energia sono diversi in funzione dell’IMC (o BMI) di partenza; è quindi opportuno parlare con il proprio ginecologo al fine di aumentare di peso in modo progressivo e ben distribuito nei tre trimestri in base alle proprie necessità.

Inoltre, una volta partorito, alcune donne trovano difficile perdere il peso accumulato durante la gestazione; anche in questo caso è opportuno rivolgersi a specialisti (dietologo, ad esempio) per pianificare una dieta equilibrata.

Dieta squilibrata

Il consumo regolare di cibo ad alto contenuto calorico e/o l’aumento della quantità ingerita contribuiscono all’aumento di peso.

Fare un eccessivo consumo di bibite, dolci, caramelle, carboidrati e grassi fa prendere peso in quanto cibi e bevande di questo tipo sono ad alto contenuto di zuccheri e di calorie. È altresì importante fare attenzione all’eccesso di condimenti.

Passare da una dieta caratterizzata da un elevato tenore di carboidrati-fibre a una dieta a elevato tenore di grassi è dannoso. I cibi ad alto contenuto di grassi infatti sono ricchi di calorie: la maggiore assunzione di grassi, pur rendendo il cibo più appetibile, riduce il senso di sazietà rispetto a quanto si verifica ingerendo carboidrati e proteine. Ovvero si mangia di più).

Scarsa attività fisica (sedentarietà)

Le persone inattive (sedentarie) aumentano di peso con maggiore facilità in quanto consumano poche calorie attraverso l’attività corporea. L’esercizio fisico, infatti, accelera il metabolismo così che si ‘bruciano’ più calorie.

Se vengono assunte più calorie di quante ne vengono bruciate con l’attività fisica giornaliera, aumenterà la massa grassa; l’organismo è infatti programmato per accumulare, sotto forma di grasso, le calorie di cui non necessita come energia.

Sospensione del fumo

I fumatori tendono ad aumentare di peso dopo avere smesso di fumare sia perché la nicotina aumenta il ritmo con il quale il corpo brucia le calorie, sia perché il fumo influenza le papille gustative rendendo il cibo meno appetibile.

Una volta smesso di fumare, da un lato vengono bruciate meno calorie, dall’altro il cibo diventa più appetibile (la persona sente maggiormente il sapore e il profumo delle pietanze) e quindi viene consumato in maggiore quantità. Inoltre, chi smette di fumare, spesso sente la necessità (‘bisogno’) di mettere qualcosa in bocca (al posto della sigaretta). Questo porta molti ex-fumatori a mangiare più spesso, magari anche inconsapevolmente, spizzicando di continuo e, di conseguenza, ingrassando.

Il fumo resta comunque uno dei maggiori rischi per la salute e smettere di fumare rimane una priorità a prescindere dell’effetto negativo che tale abitudine possa avere sul peso.

Assunzione di farmaci

L’assunzione di alcuni farmaci (ad esempio gli antiepilettici, i glucocorticoidi, l’insulina, gli antidepressivi i triciclici, le sulfoniluree, alcuni antipsicotici e alcuni farmaci per l’ipertensione) possono avere come effetto secondario l’aumento di peso.

Problemi medici

L’obesità può essere fatta risalire a una causa medica anche se la maggior parte delle condizioni di obesità non sono conseguenti a condizioni organiche.

Ad esempio, un basso funzionamento della tiroide o una eccessiva produzione ormonale da parte del surrene (sindrome di Cushing) o un ritmo metabolico ridotto aumentano la probabilità di diventare obesi.

Alcuni problemi medici, quali l’artrite, comportano una riduzione dell’attività fisica svolta e, quindi, un aumento della sedentarietà e del rischio di sovrappeso e obesità.

Altri fattori di rischio di natura organica (medica) sono: l’ipertensione, alti livelli di colesterolo LDL, bassi livelli di colesterolo HDL, alti livelli di trigliceridi e di glicemia.

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