Il sangha dell’Istituto Beck

Il sangha dell’Istituto Beck

Postazione per la pratica di meditazione di gruppo

“La gentilezza e l’amore, il sentirsi veramente tra fratelli e sorelle, sono davvero preziosi. Rendono possibile la convivenza e svolgono, dunque, un ruolo cruciale all’interno della società.
Riconoscere il valore degli uomini e l’unità del genere umano: è questo l’unico modo per accedere a una felicità duratura.”
(TenzinGyatso, 2002)

Che cosa è

Il sangha è un’assemblea di persone che condividono la medesima tranquilla passione per la meditazione e si riuniscono con lo scopo di coltivarla, percorrendo insieme questo sentiero di conoscenza, di crescita personale, di anelito alla serenità propria e universale.

In un clima di accoglienza amorevole di sé stessi e dell’altro, il gruppo sostiene nella pratica ed è uno spazio per la condivisione non solo di eventuali difficoltà e ostacoli, ma anche di traguardi, insight e gioia.

Un giardino fiorito

Potete pensare al sangha come a un giardino fiorito.

Un prato ove siano stati gettati semi in principio e dove i fiori abbiano poi seguitato a sbocciare spontanei. Il profumo è intenso, il nettare delizioso e chiunque può saggiarne il gusto e l’odore come fa l’ape volando di corolla in corolla.

Se il nettare di un fiore dovesse essere eccessivamente consumato e il profumo svanito, il sangha è il terreno fertile dove affondare ancora le radici e succhiare acqua e nutrimento essenziale, perché ogni partecipante contribuisce con la propria presenza a renderlo fecondo.

Se la pratica si inaridisce, il sangha la rivitalizza.

Se un dubbio la attraversa, il sangha ridona fiducia.

Può un solo fiore in una brocca e sotto la luce di una lampada dirompere in tutta la sua natura splendente? Eppure, lo stesso fiore in un prato ingombro d’altri petali sbocciati sotto il sole, rende semplice sapere che è già primavera.

La storia del termine sangha

Sangha è un termine della lingua Pali che significa letteralmente follaassemblearaduno.

È una parola antica le cui origini si perdono nel tempo, utilizzata poi dal Buddhismo per indicare la comunità di pratica.

Al principio, il sangha era composto solo da monaci ma è arrivato a includere anche persone comuni perché chiunque “vuole ottenere la liberazione dalla sofferenza e conseguire il nirvana” (Milinda-pañha 31-32) ha diritto a essere sostenuto nel suo viaggio dalla forza di una comunità che si identifica nel medesimo cammino.

Partecipare al sangha del Beck

Il nostro sangha si riunisce online una volta al mese ed è facilitato dagli istruttori mindfulness dell’Istituto. Per partecipare, guarda i prossimi appuntamenti in programma e iscriviti.

Incontro dopo incontro, il reciproco supporto, la motivazione condivisa e la gioia quieta di praticare insieme arricchiranno la tua meditazione personale donandole stabilità e una crescente dolcezza.

Ti aspettiamo per far sbocciare le gemme della primavera nella tua pratica di ogni giorno!

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