Programma per la Riduzione dello Stress Basato sulla Mindfulness per il Trauma
Che cosa è
Si tratta di un adattamento dell’MBSR (Gardland, 2016), che viene calibrato sui bisogni di chi ha subito una o più esperienze traumatiche.
Queste persone – che di frequente ricevono la diagnosi di Disturbo da Stress Post Traumatico – sono spesso sopraffatte da sensazioni fisiche sgradevoli, flashback, ricordi e pensieri intrusivi, senso d’impotenza e percezione di pericolo imminente. Su questo quadro possono innescarsi sintomi dissociativi – che si sostanziano in una forma di disconnessione da sé stessi, dalla realtà e dal momento presente – e strategie di coping agite in automatico, come l’evitamento di situazioni o stimoli che possano ricondurre alla riattivazione della memoria traumatica. Il TI-MBSR permette a questi pazienti di sviluppare un modo diverso di relazionarsi sia al proprio disagio, che all’esperienza del trauma stesso e di riconquistare un senso di fiducia nel proprio corpo.
Mindfulness e trauma
La mindfulness, con il suo orientare l’attenzione al momento presente, consente di discernere che quanto è accaduto lì e allora non corrisponde a quel che sta accadendo qui e ora. Ciò permette di recuperare un senso di controllo sulla realtà, che perde i suoi connotati di ostilità, e di ripristinare una percezione di sicurezza. La reazione cede in questo modo il passo alla non-azione.
L’incontro con la pratica fa sì che la persona si alleni ad osservare non solo quando la mente viene portata via dalla narrazione del trauma, ma anche a istituire un rapporto accogliente e compassionevole con tutto ciò che in conseguenza di esso accade nella mente e nel corpo.
Molti sopravvissuti, infatti, sviluppano un atteggiamento marcatamente critico nei confronti di sé stessi, poiché si attribuiscono la responsabilità di ciò che hanno vissuto. Deplorano, inoltre, i propri stati di attivazione, che vengono percepiti come la prova provata del proprio essere difettati. Lo sguardo amorevole e non giudicante coltivato attraverso la mindfulness permette a queste persone di notare la propria tendenza a essere assorbiti da pensieri caratterizzati da contenuti di assenza di valore e di inadeguatezza e di dis-identificarsi da essi. Consente loro di abbracciare le proprie sensazioni fisiche con curiosità piuttosto che osteggiarle. Infine le attività di movimento consapevole – proposte con estrema attenzione ai bisogni del gruppo – fanno sì che sia possibile ricucire il rapporto con il corpo di questi pazienti, spesso ferito, calpestato o violato dal trauma. È qui che la traccia dell’esperienza traumatica permane a livello di memoria implicita. Con il tempo, grazie alle attività di yoga, esso ritorna e essere percepito come la culla della propria vitalità, piuttosto che come un nemico da combattere o il bersaglio del proprio disgusto.
A chi si rivolge
A chiunque abbia subito un trauma in una qualunque fase della propria vita, recente o passata che sia. A chi ricordi di aver vissuto relazioni caratterizzate da abuso fisico e/o emotivo, come anche da trascuratezza, sia in età adulta che da bambini.
Il programma in concreto
Il protocollo segue la medesima struttura dell’MBSR: un incontro preliminare, seguito da 8 incontri settimanali di 2 ore e mezzo circa, con classi di circa 15-20 partecipanti, e una giornata di ritiro intensivo tra la sesta e la settima sessione. Ogni sessione prevede: momenti di pratica (meditazione seduta, camminata, body scan, hatha yoga), finestre teoriche, condivisioni in gruppo e discussione degli homeowork. Le varie attività basate sulla mindfulness sono però affiancate da una psicoeducazione specifica per il trauma, al fine di facilitare l’acquisizione di un atteggiamento contemplativo e compassionevole nei confronti delle risposte condizionate che l’esperienza del trauma innesca, come pure di poesi o letture ad hoc. Il body scan e la respirazione consapevole vengono proposte come tecniche che permettono di regolare il sistema nervoso nel momento in cui il partecipante percepisca di star muovendosi verso una condizione di ipo o iper arousal. L’abilità di modulare il proprio stato di attivazione psico-fisiologica attraverso queste risorse dà modo di avvicinarsi progressivamente verso l’osservazione di ricordi dolorosi e delle emozioni ad esso correlate senza sopprimerli, dissociarsi, esserne risucchiati o completamente soverchiati. Infine le attività di movimento consapevole vengono proposte con tutte le accortezze derivate dalla disciplina del trauma sensitive yoga.
La ricerca
Il programma MBSR si è mostrato efficace nella riduzione delle valutazioni negative (contenuti di autocritica) e nell’aumento dell’accettazione delle esperienze emotive in pazienti che sono state vittime di IPV (Kelly A, Garland EL., 2016) e in pazienti con PTSD (Goldsmith et al., 2014). Nello specifico di soggetti affetti da stress post traumatico, un recente studio di immagine (Bremner et al., 2017) testimonia l’impatto sulle regioni cerebrali coinvolte nell’estinzione delle risposte di paura e nella regolazione della risposta di stress.
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