Tutti sotto l’ombrello della mentalizzazione: mentalization-based treatment per i bambini (mbt-c)
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Con mentalizzazione si intende la percezione e la comprensione (implicita o esplicita) delle azioni proprie e altrui in termini di stati mentali o processi psichici (Bateman & Fonagy, 2010). Lo stesso Fonagy definisce il concetto di mentalizzazione come un “concetto ombrello” per via della sua natura complessa e multidimensionale sia per ciò che è intrinseco nella sua definizione (affetto/cognizione, implicito/esplicito, sé/altro, interno/esterno) sia per ciò che sottende in termini evolutivi (attaccamento e funzione riflessiva, riconoscimento, comprensione e regolazione delle emozioni, abilità relazionali).
Secondo l’ottica di questa teoria, la psicopatologia può essere vista come la risultante di un processo di sviluppo di mentalizzazione interrotto o deficitario. Alcune esperienze di vita infatti, come il rifiuto, l’abbandono, il maltrattamento possono generare livelli di sofferenza tali da rendere la riflessione sui propri stati mentali un vantaggio pressoché nullo se la conseguenza è lo stare a contatto con intense emozioni di dolore dovute all’attenzione rivolta ai pensieri e alle intenzioni di un caregiver amato ma violento. Secondo questa ottica, quindi, la psicoterapia viene vista come un tentativo di ripristinare o avviare le capacità di mentalizzazione dove il teraputa ha il compito di rappresentare una fonte di curiosità che stimola la persona a superare le incertezze legate all’esplorazione intersoggettiva (Midgley et al., 2019).
Da diversi anni esistono modelli di trattamento basati sulla mentalizzazione:
- Mentalization-Based Treatment per gli adulti (MBT)
- Mentalization-Based Treatment per le famiglie (MBT-F)
- Mentalization-Based Treatment per gli adolescenti (MBT-A)
Nel 2019 è stata pubblicata la traduzione del manuale del trattamento dedicato ai bambini: Mentalization-Based Treatment – Children o MBT-C. L’intervento è rivolto a bambini dai 6 ai 12 anni e non è specifico per una determinata psicopatologia infatti gli autori del trattamento ne consigliano l’utilizzo in caso di problematiche relative ad esempio a depressione, ansia, difficoltà relazionali. Gli obiettivi sono quelli di attivare i processi di mentalizzazione, accrescere la capacità di autoregolazione e rafforzare il senso di sé come agente attivo della relazione. Stimolare quindi la mentalizzazione e la resilienza affinché il processo di sviluppo sia reindirizzato correttamente e l’intero nucleo familiare si senta pronto ad affrontare i problemi che li ha portati a richiedere l’aiuto di un professionista.
Come per l’adulto, il terapeuta che lavorerà con il bambino, fungerà allo stesso tempo da oggetto per una relazione riflessiva e da modello di funzionamento mentalizzante. Nello specifico il clinico cercherà di comunicare il proprio interesse rispetto alle esperienze del bambino e di rafforzarne l’autoagency grazie all’utilizzo di gesti, pensieri e sensazioni come anche attraverso l’esplorazione delle intenzioni (Muller & Midgley,2015).
L’intervento consta di un minimo di 9 a un massimo di 12 incontri basati soprattutto sulla Play Therapy in cui è previsto anche il coinvolgimento dei genitori attraverso delle specifiche sedute familiari. La loro presenza risulta essere fondamentale perché, come spiegano gli autori del modello, nel momento in cui il terapeuta non ci sarà più bisogna garantire al bambino adulti capaci di sostenere la sua abilità riflessiva per mantenere i progressi raggiunti in terapia e sostenere le tappe di sviluppo future. Se il clinico lo riterrà opportuno il bambino potrà ripetere fino a tre cicli di MBT-C per un massimo di 36 sedute.
Il manuale in italiano pubblicato da Raffaello Cortina Editore consta di due parti: una prima parte teorica in cui gli autori spiegano il concetto di mentalizzazione con un focus specifico all’età evolutiva descrivendone quali caratteristiche un bambino in età scolare dovrebbe avere e quali situazioni potrebbero comprometterla. La seconda parte invece introduce il modello e ne descrive la struttura sia in termini di valutazione che di trattamento. Tutta la seconda parte è costellata di casi clinici così da rendere i contenuti ancora più spendibili e fungere da utili spunti di riflessione per il lettore rispetto al proprio lavoro clinico.
I bambini hanno bisogno di rendere accessibile la loro mente; i genitori hanno bisogno di mostrare interesse verso la mente dei bambini affinché i loro figli possano interiorizzare questa curiosità e utilizzarla per sviluppare la capacità di proteggersi
(Peter Fonagy in Midgley et al., 2019, p.4).
Riferimenti:
Bateman A.W & Fonagy P. Guida pratica al trattamento basato sulla mentalizzazione per il disturb borderline di personalità. Traduzione Italiana per Raffaello Cortina Editore, 2010
Midgley N., Ensink K., Lindqvist K, Malberg N., Muller N. Il trattamento basato sulla mentalizzazione per I bambini. Un pproccio time-limited. Traduzione Italiana per Raffaello Cortina Editore, 2019
Muller N. & Midgley N. A pproaches to assessment in time limited mentalization based therapy for Children (MBT-C). In Frontiers in Psychology, 6, p.1-10
Stern D.N. Il momento presente. In psicoterapia e nella vita quotidiana. Traduzione Italiana Raffaello Cortina Editore, 2005